giovedì, gennaio 12, 2006

Società

A proposito del post precedente, ho trovato un altra cosa interessante (certo che sò proprio malato, rileggermi la vecchia hp è come spalare nella mia testa, fa un certo effetto) :

Viviamo in una società costruita su una cultura della vita arretrata di 4000 anni, strutturata su concetti morti e sepolti che non appartengono più a nessuno che abbia meno di 30 anni, che ci opprimono e ci chiudono come le pareti di una stanza che si stringono gommose su di noi e ci impastano in una condizione sociale di disagio perenne che non ci fa scorgere il noi che c'è dentro ogni altro che non ci fa confrontare se non con degli ideali falsi e insensati, che ci fa catalogare le cose in bene e male senza darci nemmeno il tempo di pensare se è o no giusto farlo, che ci abbrutisce in un mondo privo di stimoli e creatività e ci fa ingobbire in un ruolo stantio che non capiamo a fondo e che sopprime la fantasia, che spinge le nostre menti ad evadere dalla realtà, per poi convincerci che siamo malati o che siamo troppo deboli per accettarla così com'è.
Una società che ci impone un ruolo, responsabilità da prendere per forza perchè comuni a tutti, una società che ti permette di fare la tua scelta ma ti fa vergognare per ogni scelta diversa che prendi.
Una società che ti schifa e ti carcera se provi ad opporti alle regole che essa stessa ha creato ma che ti reputa un coglione se rispetti quelle stesse regole fino in fondo.
Una società governata dai computer, che ti spinge a sviluppare lo schema mentale più logico possibile per assomigliare ad una macchina ma che ti implora tutto il tempo di non dimenticare di essere un uomo; che ti dice di provare tutto l'amore possibile ma di non odiare ignorando ottusamente che sono due facce della stessa medaglia, una società che ti dice di vivere alla giornata ma anche di costruire qualcosa per il futuro, di lavorare per i propri figli in modo che in futuro possiamo dimenticarci di loro proprio per quello stesso lavoro che ci impegna tanto.
Che ci obbliga a trovare il nostro posto nel mondo a spallate e gomitate, costringendoci però a far finta di rispettare tutti e tutto.
Che ci relega ad un ruolo politicamente corretto, mentre passiamo la nostra vita in ufficio guardando nella tv gente che del politicamente corretto se ne fraga, e fa soldi a palate.
Una società che non ci riconosce, che non valuta le nostre capacità, che fa finta di essere governato da noi mentre è proprio lui a comandarci, a dettare le mode, a imporre i consumi, a creare i nostri pensieri di massa.

Sto giungendo alla conclusione che la società è un mostro senza cervello, che si muove frenetico verso la distruzione celebrale, e che dentro, inconsapevoli di nulla, ci siamo noi; come gente drogata su un aereo che cade.

Ci vediamo sull'altra hp.
Karoo5
Tio

Notte!

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