sabato, marzo 31, 2007

Lezione Numero 2

Vivete nel presente. Questo non significa vivere giorno per giorno, non significa smettere di avere piani a lungo termine o di crearsi un avvenire.
Vivere nel presente significa smettere di preoccuparsi del futuro, ascoltare i bisogni del momento per soddisfarli nell'immediato, come farebbe un bambino.
Se si ha sete si beve, non ci si preoccupa se dopo ci sarà o meno un bagno disponibile.
Se si vuole uscire si esca, non ci si pensi tre ore prima cercando di organizzare le cose più inutili.
Per fare questo bisogna saper imparare ad accettare l'incertezza. Bisogna sentirsi in grado di cadere in un continuo imprevisto, la libertà del bisogno del momento.
Questo insegna ad ascoltare sé stessi, di sapere attimo per attimo cosa si vuole con certezza, si diventa decisi e si rinuncia alla compulsione, all'ansia, all'angoscia per degli ostacoli che si sapranno comunque affrontare, anche con più sicurezza.
Non chiederti cosa farai questa sera, quando sarà il momento lo saprai. Non chiederti nemmeno per un solo secondo:
"Cosa posso fare ?"
Perché quello è un secondo sprecato, una goccia nel mare dei ricordi dimenticati.
In quei momenti non si vive, sono momenti inutili del quale puoi fare a meno. Molta gente
passa molti anni a cercare di comprendere sé stesso.
Smettila di cercare di capirti: Assecondati.
Impara a "Sentirti", a "Percepirti".
E soprattutto, mi raccomando, se ti stai rompendo a scrivere un cosa, smet

sabato, marzo 24, 2007

lunedì, marzo 19, 2007

Antropologia di classe

Da che mondo è mondo, quando un gruppo di persone si riunisce insieme in un posto per un certo quantitativo di tempo, ogni individuo sente perdere la propria individualità di persona ed è costretto psicologicamente ad assumere un ruolo, ad appropriarsi di un determinato compito per sentirsi integrato nella maniera corretta.
Questo avviene antropologicamente in TUTTE le società ed in tutti i tipi di società; quello che cambia sono i ruoli intrapresi, l'importanza che si dà ad essi e la loro composizione.
Ad esempio la figura maggiormente presente è quella del leader, ovvero di una persona di valore maggiore per un qualche motivo (Forza, intelligenza, competenza, natali, etc.) che assume un ruolo di comando sugli altri membri del gruppo.
Ovviamente esistono moltissime varianti della figura del leader, questi ad esempio può essere auto-proclamato, può essere un punto di riferimento passivo o attivo, può essere un leader morale o un leader tiranno, ma l'archetipo fondamentale del leader rimane pressoché immutato.
A questa figura se ne aggiungono sempre altre, questo perché una volta che una certa figura è ben rappresentata in qualità o in abbondanza, l'assumere nuovamente quella figura non porta più i benefici di benessere che dava all'inizio (Forse è per questo che tanti avvocati poi cambiano profesisone ^_^).

Questa spiegazione è molto più che semplicistica, ma non per questo, a mio avviso, incorretta. Seguendo questo intuibile postulato si può comunque capire il discorso che viene.

In una classe di adolescenti il sistema sociale di cui sopra è fortemente rafforzato, sia per il prolungato tempo in cui questo si sviluppa, sia per la grande importanza che ha la vita sociale in una scuola, sia per la giovane età dei membri interessati, sempre più spesso privi di punti fondamentali e quindi in preda al senso di smarrimento che impera nella nostra società globalizata e cosmopolita troppo prima del tempo.
E' esattamente per questo motivo che tutti in classe ricorderanno di aver avuto uno o più "secchioni", almeno un "bullo", una ragazza "svampita", un ragazzo "dongiovanni" e sempre almeno un "buffone".
Questi steriotipi sono ovviamente riduttivi se associati alla persona che li rappresenta, ma il ruolo ad essi legato è invece proprio ciò che lo studente ricerca quando li impersona, consciamente ma spesos inconsciamente.
Un ragazzo/a che si ritrova nel ruolo del "bullo", quindi, si applicherà ad avere un atteggiamento prepotente, incurante delle opinioni e delle necessità altrui e glorificandosi delle attenzioni, sia negative che positive, che li vengono prestate.
Con il tempo il ruolo del "bullo" sarà permanentemente a lui associato, ed ogni reazione comincerà ad essere il pretesto per l'azione successiva, creando così un circolo vizioso.
Il "bullo" preso in esame, inoltre, non accetterà altre intromissioni nel proprio ruolo, perché questo dividere il proprio ruolo sarebbe avvertito esattamente come un dividere la propria personalità, ben riconosciuta dagli altri e quindi molto forte, presente e sicura. Per questo motivo il "bullo" si accanirà con maggiore veemenza contro un'altro "bullo" o aspirante tale, almeno nella maggioranza dei casi.
La cosa estremamente curiosa è come uno steriotipo da tempo assunto dallo studente riesca a sostituire quasi totalmente la personalità presistente alla scelta del ruolo, di fatto prevalicandola e sostituendosi ad essa. Questo procedimento è più o meno forte e veloce in base all'insicurezza latente dello studente al momento della scelta di ruolo (Che, ripeto, è di norma inconsapevole).
Anche quando il ruolo di "bullo" diventerà stretto e disprezzato in modo negativo dalla maggioranza della comunità, per lo studente sarà ormai troppo difficile tornare indietro per cambiare ruolo o modificare il proprio steriotipo, costringendo quindi il "bullo" ad operare sclete che variano di caso in caso.

Con l'avvento dei telefonini e con l'attenzione che internet e soprattutto la tv sta dando a questo mondo, però, un ruolo che da tempo era tra i più inflazionati sta raggiungendo nuovi limiti: quello del "buffone".
Il ruolo del "buffone" è sicuramente uno dei più apprezzati di sempre, così come il mondo dello spettacolo è uno dei più ambiti dai ragazzi e dalle ragazze del nostro tempo. Con il crescere dell'ansia e della insicurezza generale, infatti, si sente un impellente bisogno di venire valorizzati da sempre una maggior quantità di persone, in modo che il proprio ruolo sia sempre più consolidato.
In una classe il ruolo che ha competenza nel settore ricreativo è, per l'appunto, il "buffone".
Il "buffone" è sempre apprezzato: fa ridere gli altri, distrae la classe dalla fatica della lezione permettendoli di distendersi, li da modo di passare il tempo a parlare di lui e di ciò che fa.
E' insomma il centro nevralgico della classe, il perno sulla quale ruota gran parte della giornata.

In una classe media sono presenti oramai più di un "buffone", in base al numero degli studenti.
Chi non possiede i requisiti come lo charme e lo spirito per improvvisarsi "buffone", per forza di cose assume altri ruoli; da notare che anche chi crede di aver "rifiutato" o anche "combattuto" qualsiasi tipo di ruolo, in verità ne ha assunto uno (Più o meno atipico).
Con l'avvento dei videofonini è ovvio che un "buffone" possa vedere il range del suo pubblico enormemente aumentato, sia in capienza che in qualità. Se un "buffone" finisce addirittura in tv diventerà inesorabilmente un idolo per la propria classe, potrà inoltre sentirsi gratificato dal modo impeccabile e riconosciuto con il quale a impersonato il proprio archetipo di classe.

Con questo diventa chiaro che la presenza dei telefonini in classe non solo ha aumentato l'appetibilità del ruolo del "buffone" in classe, ma ne ha anche aumentato l'espressività, allargando l'esigenza dello spettacolo non più solamente ad una semplice classe di venti persone, ma ad un intero popolo di internet, ad un programma televisivo, al mondo intero.
Ed è grazie a questo meccanismo che il "buffone" di classe non si accontenta più di disegnare un fallo sulla lavagna prima dell'arrivo dell'insegnante, ma si cimenta in ogni sorta di intrattenimento, conscio che più queto sarà scioccante e nuovo, più sarà vasto il suo successo, ottenendo così una grande gratificazione.
E quindi giù con pestaggi imporvvisati, con azioni macabre, con azioni demenziali e pericolose, con le molestie, con tutto ciò che possa tenere i compagni attaccati alla "storia" e lo spettatore attaccato allo schermo.
Il campo di competizione è diventato immenso. Prima bastava una buona battuta al momento giusto epr far ridere tutta la classe; ora serve la distruzione di una classe, degli appunti di una compagna bruciata, qualsiasi cosa, senza freni, perché in tv si vede tutto, perché internet non ha limiti di nessun genere.

Spiegati ora, spero con chiarezza, i principi base che antropologicamente portano i ragazzi a fare quello che stanno facendo in questi tempi (Ma lo stesso vale per gli adulti e tutto il resto del mondo, con meccanismi solo un filo più complessi), posso dire che personalmente mi pare più che saggio bandire i cellulari dalle classi.
La mia posizione è personale, ovvio, ed è anche solamente un paliativo. Per risolvere un problema del genere alla radice bisognerebbe sdradicare l'insicurezza della nostra società, rendere i ruoli sociali obsoleti etc. maturazione che richiede ancora molti decenni, secoli, e chissà che altro.
Uff ... magari poi parlerò anche dei genitori di oggi, che praticamente sono delle ragazze madri e ragazzi padri a vita natural durante, ma questa è un'altra storia.

sabato, marzo 17, 2007

Lupo solitario


"E se il buio spezzò ogni catena,
la luce le fece dimenticare".

Le sette

Un breve sunto del convegno “Menti in ostaggio”.
di Chiara Guarascio (alias Munk)
L’organizzazione è stata davvero impeccabile, hanno pensato veramente a tutto, coffee break e pranzo compresi! I relatori tutti preparati ma soprattutto personalmente coinvolti sull’argomento e il pubblico numeroso, partecipe e tutt’altro che passivo. Quando un argomento non convinceva i presenti non si sono tirati indietro (giustamente) nemmeno di fronte al titolo del relatore. Molte persone presenti hanno avuto esperienze personali o di amici e parenti coinvolti in sette, anche tuttora.
Cosa è scaturito dai lavori: (brevemente, poi posterò un articolo più dettagliato; ho in mente una sorta di vademecum autodifensivo nei confronti del proselitismo/reclutamento da parte di gruppi e sette):

1. Chiunque è a rischio. Già si sapeva ma è stato sottolineato che nessuno di noi è esente da momenti di vulnerabilità di cui i reclutatori sono addestrati ad approfittare. Un lutto, un momento di difficoltà economica, la rottura di una relazione possono capitare a tutti.

2. La famiglia è responsabile fino a un certo punto. Non solo chi è trascurato e/o maltrattato in famiglia può venire risucchiato da una setta, anzi. Erano presenti persone che hanno sempre amato e dato attenzioni ai figli (o ai coniugi), che però hanno perso ugualmente, spariti dietro le promesse di qualche santone/a, guru, gruppo pseudoreligioso.

3. I meccanismi di persuasione sono, come avevo già accennato in altri post, graduali e subdoli. Tra questi ci sono la “previsione” di come reagirà la famiglia, cosa che avviene puntualmente, rafforzando l’attrazione verso la setta. Ma anche il noto iniziale “bombardamento d’amore” e di attenzioni con cui il nuovo arrivato viene accolto dagli altri adepti.

4. L’età delle vittime non è solo giovanile. Anche adulti e anziani possono finire dentro il meccanismo tritura-cervello delle sette. E il guaio grosso e che spesso si portano dietro i figli, anche piccolissimi, il cui condizionamento ovviamente è davvero facile.

5. Purtroppo c’è un vuoto legislativo che rende sia le sette che i loro leader virtualmente impunibili, a meno che non compiano reati gravi (omicidio, violenza sessuale, truffa) dimostrabili. Un maggiorenne in grado di intendere e di volere in Italia può fare quello che vuole, seguire chi vuole e anche dargli tutti i suoi soldi. Il reato di “plagio” (era l’articolo 603 del Codice Penale: chiunque sottopone una persona al proprio potere, in modo da ridurla in totale stato di soggezione, e' punito con la reclusione da cinque a quindici anni) è stato abolito per illegittimità costituzionale, con la sentenza 96 del 1981 (testo integrale qui: http://www.cesnur.org/2004/plagio.htm) in quanto definito troppo “nebuloso” ovvero aperto a varie interpretazioni.

6. Non tutte le sette sono ugualmente pericolose. Ci sono quelle considerate “sane”, dedicate DAVVERO ad attività umanitarie e caritatevoli, che non costringono gli appartenenti a particolari codici comportamentali e non ne impediscono la comunicazione con la famiglia e la società “esterna”. Inoltre i membri sono liberi di uscire quando vogliono, cosa che non comporterà loro alcuna sanzione né l’impedimento a frequentare chi invece vi rimane. E ci sono quelle “malate”, capeggiate da un leader deviante che inesorabilmente attrae persone con i suoi stessi problemi. La setta in questo caso è guidata in modo autoritario verso gli obiettivi del leader che sono sempre gli stessi: potere, soldi e sesso. Al posto di un leader unico ci può essere una sorta di “direttivo”, ma i risultati non cambiano: i membri della setta sono manipolati tramite il condizionamento mentale e la paura. Infatti il messaggio di queste sette è inevitabilmente apocalittico: solo l’assoluta fedeltà degli adepti li salverà da una fine orribile. Le famiglie degli adepti sono assorbite a loro volta o inesorabilmente tagliate fuori, mediante un meccanismo di demonizzazione di chiunque si opponga al pensiero della setta.

7. Come avevo già scritto, l’attrazione che certe persone provano per il messaggio delle sette è favorita da una drastica semplificazione della vita e del pensiero. Vivere e pensare è faticoso, spesso fa male. Loro esentano chi li segue dal farlo, sollevano dalle responsabilità, in quanto pianificano ora per ora l’esistenza dell’adepto. Tutto allora si divide in bianco o nero, male o bene, buono o cattivo. Non c’è bisogno di pensare: la setta lo fa per voi. Non dovete più fare la fatica di scegliere, prendere decisioni, fare distinzioni. La setta lo fa per voi.

8. Questo lo aggiungo io: una delle cose che rende più difficile difendersi dalle sette è che nessuna di loro ammette di esserlo. Nessuno dirà mai “Ciao, noi siamo una setta che controllerà tutti i tuoi pensieri facendoti vivere nel terrore. Allora, ti unisci a noi?” In questo modo nemmeno il più sprovveduto idiota ci cascherebbe! Provate a dire a uno di quei gentili signori che vi offrono i volantini su Come Salvarsi Dalla Distruzione Dell’Umanità che sono una setta. Ma quando mai! Loro sono un gruppo, un’associazione profondamente devota a Dio che ha a cuore solo ed esclusivamente la Vostra Salvezza! E come loro tutti gli altri.

9. Discorso a parte per le sette sataniche. La maggior parte di loro, anche questo l’abbiamo detto, sono gruppetti di ragazzotti annoiati che si vestono di nero e ascoltano Marylin Manson (che per inciso io ritengo un genio commerciale, in quanto ha saputo sfruttare una tendenza per fare tanti soldini). Ogni tanto si ritrovano, accendono una candela nera a forma di fallo e scuoiano qualche povero gatto di passaggio dopo aver disegnato stelle a 5 punte e numeri 666 sui muri. Il problema non è questo (tranne che per i gatti, ricordo che il maltrattamento degli animali è reato). Il problema è che spesso queste dinamiche sfuggono al loro controllo e allora giù droga e alcol come se piovesse e sesso, consenziente o meno. Da qui alla violenza, anche grave, il passo è breve. Morire (nel vero senso della parola)di noia, nella provincia italiana, è facile. Fanno parte di questa dinamica le corse notturne con le macchine dei papà, le botte date ai più deboli, il teppismo negli stadi. E la violenza verso tutto e tutti. Tirare fuori un coltello e affondarlo nell’addome di un coetaneo è un attimo. La motivazione, 99 volte su 100, è inconsistente. E il restante 1% idiota.

Cosa possiamo fare noi.
Noi intesi come società e come famiglia, ma anche come singoli cittadini con senso di responsabilità. Una sola cosa, visto che le Forze dell’Ordine, nonostante le ammirevoli Squadre Antisette, sono virtualmente impotenti. INFORMARE. Così come sto facendo io. Fate copia e incolla degli articoli sulle sette e ficcateli sui vostri blog e siti. Io non vi chiederò il copyright, anzi dichiaro quest’articolo COPYLEFT e vi esorto a diffonderlo. Poi, ripeto, stilerò un vademecum ancora più facile da capire e diffondere.

venerdì, marzo 16, 2007

Black Dahlia

La storia di Elizabeth Short.

ATTENZIONE!!!! POST CONTENENTE FOTO ESPLICITE, SCONSIGLIATO ALLE PERSONE IMPRESSIONABILI.

Elizabeth (detta Beth o Betty dagli amici) Short nacque ad Hyde Park, Massachussets, da Phoebe e Cleo Short il 29 luglio 1924. Nel 1929 Cleo Short, il padre, scomparve misteriosamente e si pensò subito a un suicidio perché la sua macchina vuota fu trovata accanto a un ponte. Invece poco tempo dopo arrivò una sua lettera alla moglie: Cleo si scusava per aver lasciato la famiglia. Beth e le sue sorelle crebbero con la madre durante gli anni della depressione. L’unica fonte di divertimento della famiglia Short era il cinema. Tanto che la giovane Beth cominciò a sognare di diventare una star del grande schermo. Ben presto la vita della piccola cittadina di provincia cominciò ad andarle stretta, per cui decise di andare in California a vivere col padre.
Ma le cose non andarono esattamente come aveva previsto. Beth non andava d’accordo con Cleo, tanto che lui le chiese di andarsene: questo fu l’inizio di una catena di eventi che avrebbero portato a uno dei misteri più duraturi nella storia della giustizia criminale.

La scoperta.

15 gennaio 1947. Betty Bersinger, 25 anni, casalinga e madre di famiglia, uscì dalla sua casa di Norton Avenue, nella zona di Los Angeles chiamata Leimert Park. Era in compagnia della sua bambina.
All’angolo della Norton con la 39esima, in un campo abbandonato, la signora Bersinger scorse quello che le sembrò un manichino rotto. Uno sguardo più attento le permise di capire che in realtà si trattava del corpo mutilato di una ragazza. La donna si precipitò alla ricerca di un telefono; nel frattempo era passato da quel punto anche un vigile del fuoco, che dette a sua volta l’allarme.



Sul posto giunsero gli agenti del LAPD Frank Perkins e Will Fitzgerald, che stilarono il seguente rapporto: “la donna nuda è stata sdraiata con le braccia sopra la testa e le gambe divaricate come se il corpo fosse stato disposto apposta per scioccare. Entrambi i seni erano feriti da tagli di
coltello e un altro profondo taglio andava dall’ombelico della vittima alla zona pubica. Gli angoli della bocca erano stati tagliati fino alle orecchie. Il corpo era stato tagliato in due subito sotto la vita.”javascript:void(0)
Pubblica Il tenente Freestone dello stesso dipartimento dichiarò: “E’ l’esempio più brutale di un crimine sessuale che abbia mai visto”.
Sia il corpo che la scena del crimine erano caratterizzati da un’anomala assenza di sangue. Gli investigatori trovarono diverse fibre sul corpo: potevano provenire da una spazzola usata per pulirlo o dal tappetino di una macchina. Furono reperite una busta di carta con piccole macchie di sangue diluito con acqua, tracce di pneumatici al limite del marciapiede vicino al corpo e l’impronta del tacco di una scarpa di foggia maschile.

L’autopsia.

L’esame necroscopico rivelò che la causa della morte era da attribuire a emorragia cerebrale e shock causati da gravi traumi cranici e alle lacerazioni del viso. Il referto: “Il corpo è di una femmina tra i 15 e i 20 anni, altezza 1,67, peso 52 kg. Ci sono lacerazioni multiple sulla fronte a livello centrale e sulla parte destra, e sulla sommità del capo a livello della linea mediana. Vi sono piccole abrasioni multiple, di forma lineare sul lato destro del viso e sulla fronte. Ci sono due piccole lacerazioni, ciascuna di circa 6 millimetri, su ogni lato del naso vicino al ponte. C’è una profonda lacerazione sul viso lunga 7,5 cm che si estende lateralmente dall’ angolo destro della bocca. C’è una profonda lacerazione di 6,35 cm che si estende lateralmente dall’angolo sinistro della bocca; da entrambi i lati i tessuti circostanti sono ecchimotici e di colore viola bluastro. Ci sono cinque lacerazioni lineari sulla parte destra del labbro superiore che si estendono nei tessuti molli per tre millimetri circa. I denti sono in uno stato di deterioramento avanzato. I due incisivi superiori sono mobili, così come uno degli incisivi inferiori; i rimanenti presentano tutti carie.
All’esame del cuoio capelluto previo rovesciamento si nota un’ecchimosi nell’area frontale superiore destra. Sul cranio ci sono aree localizzate di emorragie subaracnoidee sul lato destro e piccole aree emorragiche nel corpo calloso. Non sono visibili fratture del cranio. C’è un solco su entrambi i lati e nella parte anteriore del collo, di colore marrone chiaro. C’è un’abrasione irregolare a livello della linea mediana anteriore del collo. Ci sono due solchi a livello della parte posteriore del collo, di colore marrone chiaro. Il solco inferiore presenta abrasioni cutanee alle estremità.
Faringe e laringe sono intatte. Non ci sono segni di traumi a livello di osso ioide, tiroide, cartilagini e anelli tracheali. C’è una piccola area di ecchimosi nei tessuti molli della parte destra del collo a livello degli anelli tracheali superiori. Non è presente ostruzione nel passaggio laringotracheale.
C’è una lacerazione irregolare con perdita di tessuto superficiale a livello della cute del seno destro. Questa abrasione è di forma quadrangolare e misura circa 7 cm trasversalmente e 6,3 cm longitudinalmente. Alcune lacerazioni superficiali della cute si estendono da questa abrasione verso la linea mediana. C’è un’apertura ellittica della cute a circa 3 cm a sinistra del capezzolo sinistro, la quale misura circa due cm trasversalmente e circa 6 mm longitudinalmente nella parte centrale. I margini di queste ferite non presentano particolari discolorazioni. Ci sono svraiati graffi superficiali a livello della parete anteriore del seno sinistro. C’è una cicatrice di vecchia data sulla parte posteriore e inferiore del torace che misura circa 8 cm e si estende diagonalmente verso destra. È attraversata da altre tre cicatrici trasversali che appaiono essere dovute a una sutura. Ci sono quattro piccole lacerazioni superficiali sulla cute a livello della parte inferiore del torace, sulla sinistra rispetto alla linea mediana; non vi è discolorazione dei margini. Ci sono lacerazioni lineari superficiali sulla cute della parte superiore esterna del braccio sinistro. Le unghie delle mani sono molto corte. Le superfici palmari di entrambe le mani presentano una leggera ruvidità ma non ci sono calli.
Gli organi toracici sono in posizione normale. Il polmone sinistro è di colore rosa e ben areato. Il polmone destro presenta delle aderenze solide a livello pleurico; è di colore rosa e ben areato. C’è un ispessimento calcificato della nona costa sulla parte destra della linea medioscapolare. Il cuore non presenta alterazioni macroscopiche.
Il tronco è stato completamente staccato mediante un’incisione attraverso l’addome che ha tagliato l’intestino a livello del duodeno, i tessuti molli ed è passata attraverso il disco intervertebrale tra la seconda e la terza vertebra lombare. C’è una piccola ecchimosi lungo il tratto dell’incisione. C’è una lacerazione di circa 11 cm che si estende longitudinalmente dall’ombelico alla regione soprapubica. Su entrambi i margini di questa lacerazione ci sono lacerazioni superficiali multiple a livello dell’area soprapubica che si estendono attraverso la cute e i tessuti molli. Non c’è presenza di ecchimosi.
C’è una formazione quadrangolare di lacerazioni superficiali sulla cute dell’anca destra. Gli organi addominali sono interamente esposti. Ci sono lacerazioni sull’intestino e su entrambi i reni. L’utero è piccolo e senza segni di gravidanza. Tube, ovaie e fondi ciechi sono intatti. Le grandi labbra sono intatte. C’è un’abrasione che si estende attraverso la metà inferiore delle piccole labbra e i margini presentano una discolorazione bluastra. In profondità nella vagina c’è un brandello mobile di pelle a cui aderiscono del grasso e dei tessuti sottocutanei. Su questo brandello vi sono alcune lacerazioni incrociate. Sono stati presi dei tamponi per la ricerca di spermatozoi.
L’apertura anale è marcatamente dilatata e ha un diametro di circa 3 cm. La mucosa è di colore brunastro lungo la circonferenza dell’apertura. Ci sono abrasioni multiple e una piccola ecchimosi al margine. Le lacerazioni della mucosa si estendono superiormente per circa 1,30 cm. A circa 2 cm e mezzo all’interno del canale anale c’è un ciuffo di peli marroni non attaccati alla parete. Sembrano corrispondere ai peli pubici. Sono stati presi dei tamponi per la ricerca di spermatozoi.
C’è un’apertura irregolare nella cute della superficie anteriore della coscia sinistra con perdita di tessuto. L’apertura misura alla base circa 9 cm trasversalmente e circa 10 cm longitudinalmente dalla base al margine superiore. La lacerazione si estende al tessuto molle sottocutaneo e al muscolo. Non c’è presenza di ecchimosi. C’è un solco nella cute a livello della superficie anteriore della coscia destra, circa 13 cm sopra il ginocchio. C’è un solco diagonale nella cute del terzo superiore della gamba destra, di colore marrone chiaro. Da questo punto si estendono 3 solchi di colore marrone chiaro. C’è un solco circolare attorno alla parte inferiore della gamba sinistra e anche un solco diagonale proprio al disotto di questo. La cute della superficie plantare dei piedi è macchiata di marrone.
Lo stomaco contiene un materiale granulare bruno verdastro, soprattutto feci e altre particelle che non possono essere identificate. Tutti i tamponi per gli spermatozoi erano negativi.”

Frederick Newbarr, MD
Medico Legale Capo

I diversi riferimenti all’assenza di ecchimosi (ovvero lividi causati dalla coagulazione del sangue nei tessuti lesionati), sono particolarmente significativi in quanto tali lividi si formano solo quando vengono lesionati dei tessuti viventi. Nel cadavere non si hanno significative emorragie né formazione di ecchimosi.
I medici stimarono che la morte era avvenuta entro le 24 ore precedenti alla scoperta del cadavere, e la stabilirono intorno alle 10 di mattina del 14 gennaio. Prima della morte era stata legata e torturata.

Vittimologia.

La vittima fu identificata tramite le impronte digitali come la 22enne Elizabeth Short, un’ex dipendente delle cucine della locale caserma. Beth si era trasferita dal Massachussets in California all’età di 19 anni col sogno di diventare una star del cinema. Ma lavorare a Holliwood non era il suo unico sogno: voleva anche diventare la moglie di un ufficiale dell’esercito. A questo scopo era andata a lavorare all’ufficio postale della base militare Cooke, che fu peraltro l’unico lavoro che ebbe durante tutto il suo soggiorno in California. Dopo aver lasciato il lavoro cominciò a vivere come una vagabonda, spostandosi di casa in casa quando arrivava il momento di pagare l’affitto o quando chi la ospitava la mandava via.
Sono passati più di 50 anni, e le teorie su questo caso si affastellano. Molti sostengono che Beth avesse una dubbia condotta morale. Nonostante questa diffusa opinione gli investigatori che lavoravano sul caso dichiararono: “Non sembrava avere particolari obiettivi o princîpi; non ebbe mai un lavoro fisso per tutto il tempo che risedette a Los Angeles. Viveva alla mano, giorno per giorno, aveva un basso quoziente intellettivo ed era una sorta di barbona un po’ squilibrata, ma non era una prostituta. Ci sono stati uomini di tutti i tipi nella sua vita, ma ne abbiamo trovati solo tre che abbiano avuto rapporti sessuali con lei. Era una “civetta” e piaceva molto. Per i 9 mesi precedenti la sua morte aveva vissuto in diverse pensioni private con svariati coinquilini. Era rimasta in un hotel di Long Beach per alcune settimane durante i mesi estivi e poi era tornata a Hollywood dove inizialmente aveva condiviso una camera in una residenza privata. Aveva condiviso altre camere anche in vari hotel di Hollywood per brevi periodi. Dal 13 novembre al 15 dicembre era vissuta in un bilocale con altre otto donne, che venivano tutte da fuori e speravano di fare carriera nel mondo del cinema, ma intanto si arrangiavano con semplici lavoretti. L’affitto era di un dollaro al giorno, ma Beth non poteva permettersi nemmeno quello e al momento di pagare se la filò dalla porta di servizio. Le sue coinquiline dissero al Los Angeles Times che Beth “Aveva un ragazzo diverso ogni sera” ed era senza lavoro. Non aveva veri e propri amici, preferiva la compagnia di estranei, che però non andava mai oltre la semplice conoscenza.

Testimonianze.

Inez Feeling era la manager dell’ufficio postale della base militare. Descrisse Beth come “una delle ragazze più adorabili che abbia mai conosciuto e una delle più timide. Quando era al lavoro, alla cassa, non si incontrava mai con gli uomini e non aveva mai dato appuntamento a nessuno. Era un’impiegata modello, non fumava e solo occasionalmente bevevo qualcosa di alcolico”. Beth lasciò il lavoro all’inizio del 1943.
Arthur James Jr incontrò Beth in un cocktail bar nell’agosto del 1944; era un pittore e Beth posò come modella per lui. La loro amicizia finì nel novembre dello stesso anno quando James fu arrestato a Tucson, Arizona, per violazione dell’Atto Mann (una legge contro lo sfruttamento della prostituzione, ndt). Questo è il primo e l’unico caso di un qualche legame di Beth con un protettore. Alcune dichiarazioni di testimoni dell’epoca sembrano indicare un coinvolgimento della ragazza nel mondo della prostituzione, tuttavia niente prova che fosse una prostituta.
Anne Toth, 24 anni, una delle coinquiline di Beth. La incontrò per la prima volta nel luglio o nell’agosto del 1946, quando Elizabeth iniziò a dividere la stanza con lei. Visse in quella casa per alcuni mesi, poi se ne andò ma tornò dopo tre settimane.
John Doe (ricordo che è il nome che negli Stati Uniti viene usato per i cadaveri non identificati e le persone anonime, ndt), un soldato che incontrò Beth tra il 20 e il 21 settembre 1946. affermò che “Elizabeth era quel tipo di ragazza che è sempre molto amichevole e che parla con tutti”. Mentre era a cena con lei notò che altri soldati parlavano sottovoce ammiccando verso la ragazza, ma non seppe riferire cosa dicessero. Quella notte i due ebbero un rapporto sessuale.
Marjorie Grahm era un’amica di Beth del Massachussets, ed era andata a farle visita nell’ottobre del 1946. Dichiarò: “Elizabeth mi disse che il suo fidanzato era un tenente dell’Aviazione e che al momento si trovava in ospedale, e lei era preoccupata che non uscisse in tempo per il loro matrimonio, programmato per il 1° novembre”.
Norma Lee Myer era una ragazzina sbandata di 15 anni fuggita di casa, che aveva già trascorso un anno alla Scuola per Ragazze El Retiro, quando incontrò Beth. Le due condivisero la stanza numero 501 del Chancellor Hotel, insieme a Marjorie Grahm. La ragazza dichiarò alla polizia che aveva conosciuto Beth per caso, e che la Grahm era arrivata dal Massachussets e che Elizabeth l’aveva convinta a dividere una camera con lei e la Myer. Le tre donne convissero per un breve periodo, ma dopo un litigio con Norma Myer Beth e Marjorie se ne andarono da quella stanza e ne presero un’altra nello stesso hotel.
Joseph Gordon Fickling, forse il ragazzo o l’amante di Beth Short. Fu interrogato dalla polizia quando tra le cose di Beth trovarono delle sue lettere.
Cinque giovani non identificati, tre uomini e due donne. Queste persone riconobbero la vittima come Beth Short. L’avevano vista a Holliwood nel dicembre 1946 ma erano già stati con lei in un nightclub il precedente autunno. Questi conoscenti la descrissero come una persona di classe e riferirono che Beth aveva detto loro di avere in programma il matrimonio con George, un pilota dell’esercito originario del Texas.
Vera e Dorothy French. Beth visse con la famiglia French per un breve periodo prima del suo omicidio. Vera descrisse la ragazza come timida e misteriosa. Era stata portata a casa sua una sera dalla figlia Dorothy, mossa a compassione da quella ragazza senza fissa dimora. Durante la sua permanenza a casa delle French, Beth parlò più volte di un ex fidanzato da cui si stava nascondendo per paura, ma non disse il perché. L’ultima volta che Vera e Dorothy la videro fu l’8 gennaio 1947, quando se ne andò con un uomo di nome Red.
Red fu identificato come Robert “Red” Manly. Era un commesso viaggiatore di 25 anni e fu l’ultima persona a vedere Beth viva. Riferì di aver incontrato la ragazza mentre era in viaggio per lavoro verso San Diego e ammise di aver avuto un rapporto sessuale con lei (cosa che in seguito smentì), in quanto sua moglie aveva appena avuto un bambino e voleva verificare di essere ancora innamorato di lei (sic!). Aveva visto Beth sulla strada, una donna bellissima che vagava senza meta, e le aveva chiesto se voleva un passaggio. Lei all’inizio lo aveva ignorato ma dopo le sue rassicurazioni si era decisa a salire in macchina. Dopo aver passato la notte in un motel, Manly accompagnò la ragazza al Biltmore hotel. Il Biltmore, dove Beth sosteneva di avere un appuntamento con sua sorella, era un hotel lussuoso, frequentato da persone facoltose: esattamente l’ambiente a cui Beth aspirava. Manly la lasciò lì e tornò a casa. Erano le 18.30 del 9 gennaio 1947: una settimana dopo il cadavere della ragazza veniva trovato mutilato. Cosa successe in quella settimana rimane un mistero.

Da queste testimonianze si evince che Beth Short aveva un intenso desiderio di attenzione. Amava l’appariscenza, visto che si vestiva sempre in modo molto elegante ed era sempre desiderosa di far baldoria.

Il killer.

Da vari fatti successivi all’omicidio è apparso che l’assassino di Beth Short era del genere organizzato. Leggeva sui giornali gli sviluppi del caso, e si divertiva a sfidare la polizia e i media. Probabilmente aveva un alto quoziente intellettivo e comunque si sentiva superiore a tutti, mass media e polizia compresi.
James Richardson, editore del Los Angeles Examiner, ricevette una chiamata da un uomo che sosteneva di essere l’assassino della Black Dhalia, e aggiunse che gli avrebbe mandato delle cose appartenenti alla vittima.
Sabato 25 gennaio 1947 il LA Examiner pubblicò la notizia che qualcuno aveva inviato per posta al giornale il contenuto della borsa della vittima. La data di spedizione era del giorno prima. Gli oggetti erano i documenti di Elizabeth Short, un’agenda (contenente i nomi di 75 uomini), un certificato di nascita e la tessera della previdenza sociale, il tutto accompagnato da una nota fatta con lettere di giornale ritagliate e incollate che diceva : “Queste sono lecose della Dahlia, seguirà una lettera”.
Lunedì 27 gennaio l’Examiner ricevette una seconda missiva dall’assassino, una cartolina scritta a mano che diceva “Eccola. Mi consegnerò mercoledì 29 gennaio alle 10. Mi sono divertito alla polizia. Il vendicatore della Black Dahlia”.
Mercoledì 29 gennaio i media e la polizia ricevettero ulteriori comunicazioni dal killer, che annunciava nuovamente la sua imminente consegna. Naturalmente ciò non avvenne. Un’altra missiva diceva: “Ho cambiato idea. Non mi darete un trattamento equo. L’omicidio della Dahlia era giustificato”.
In tutto furono recapitate 13 missive, poi l’assassino si stancò di questo gioco e le lettere non arrivarono più.
Uno dei siti che ho consultato riporta una cervellotica teoria sullo studio grafologico delle suddette lettere, che è troppo lunga e complicata per trattarla qui. Se sapete l'inglese e vi va di approfondire la trovate qui
I 75 uomini i cui nomi erano contenuti nell’agenda vennero interrogati e rilasciarono deposizioni sorprendentemente simili tra loro: avevano incontrato la Short per strada o in un bar, le avevano offerto da bere o la cena ma poi non l’avevano più vista dopo che lei aveva dichiarato di non essere interessata a una relazione fisica.

Analisi.

La scena del crimine è decisamente esplicativa. Quasi sicuramente l’assassino era un maschio bianco tra i 35 e i 40 anni, e questo omicidio non era il primo che aveva commesso. Sia il corpo della vittima che la scena del crimine mostravano molti elementi riferibili a una firma (signature):

1. il corpo era stato lasciato in una posizione che degradasse ulteriormente la vittima e scioccasse chi lo trovava.
2. il corpo era stato posizionato in modo studiato, non gettato lì. Il killer aveva messo in pratica una sua fantasia.
3. i seni mostravano segni di accanimento tipici di un sadico sessuale. Probabilmente il killer si eccitava infliggendo sofferenza alle vittime.
4. il fatto che la vittima fosse tagliata in due suggeriva la lunga pratica omicidiaria del killer. Probabilmente, pur non avendo conoscenze mediche, era mosso da sadismo misto a curiosità.
5. l’assassino era un maniaco del controllo. Il corpo era stato percosso più volte dopo la morte: probabilmente il killer era stato preso da rabbia a causa della rapidità del decesso della vittima.
6. la scena del crimine era ordinata e pulita e probabilmente l’apparenza esteriore del killer era quella: una persona ordinata e metodica. Anche la sua casa sicuramente rifletteva queste caratteristiche. La vittima stessa era stata accuratamente lavata.
7. gli indizi lasciati erano quanto bastava per beffarsi della polizia. Il killer si sentiva superiore a loro.

Probabilmente l’assassino aveva una casa di sua proprietà, con un garage o una cantina: zone dove avrebbe potuto portare la vittima e ridurla in quel modo senza che nessuno lo disturbasse. Per lui l’apparenza era molto importante. Forse era sposato con figli ed era un “colletto bianco”, con un lavoro di alto livello. Amava esercitare il potere sulle altre persone, e non era il tipo da fare un lavoro in cui potesse sporcarsi.

I principali sospettati.

Robert “Red” Manley.
Fu l’ultima persona conosciuta ad aver visto la Short viva. All’inizio era nella lista dei sospettati, ma ne fu tolto dopo aver superato la prova del poligrafo (macchina della verità ). Tormentato da una lunga storia di disagio mentale, nel 1954 fu messo dalla moglie in un istituto psichiatrico dopo averle detto che sentiva delle voci. Nello stesso anno dei medici gli somministrarono del pentothal sodico (conosciuto anche come “siero della verità”) in un altro tentativo di fargli dire la verità sul caso Black Dahlia. Fu assolto una seconda volta. Morì nel 1986, 39 anni dopo aver lasciato Beth all’hotel Biltmore. L’autopsia rivelò che la sua morte fu dovuta a una caduta accidentale.

Mark Hansen.
Questo nome era inciso sull’agenda che era stata spedita all’Examiner; non si capisce come questa era venuta in possesso della Short. Hansen, un 55enne di origine danese, era il manager del Fiorentine Gardens, un nightclub di Holliwood specializzato in parodie. Molte delle ragazze che lavoravano per Hansen vivevano nel suo appartamento, che era sopra il club. Beth era stata sua ospite per diversi mesi nel 1946 e si vociferava che Hansen avesse tentato inutilmente di portarla a letto.

George Knowlton. Negli anni ’90 Janice Knowlton pubblicò un libro dal titolo “Daddy Was the Black Dahlia Killer”, in cui descrisse il padre come un uomo brutale, che l’aveva molestata durante l’infanzia. Janice rivela alcune memorie recuperate, tra cui quella di “zia Beth”, che sarebbe stata brutalmente uccisa da George. Il libro però non fornisce elementi diversi da quelli già noti, e non ci sono prove che la scrittrice dica la verità.

George Hodel.
Un altro figlio che accusa il proprio padre con un libro: “The Black Dahlia Avenger: a Genius for Murder”. Anche in questo caso si parla di un uomo violento e incestuoso (era stato accusato di aver violentato la figlia), e in un suo album fotografico il figlio aveva trovato delle foto in cui aveva riconosciuto Elizabeth. La famiglia Short però aveva respinto la sua tesi.

Jack Anderson Wilson.
Ancora un libro, “Severed: the True Story of the Black Dahlia Murder” scritto da John Gilmore, punta il ditto contro un vagabondo alcolizzato. Gilmore aveva intervistato Wilson negli anni ’80, e questo gli aveva rivelato dei dettagli sull’omicidio che solo il killer avrebbe potuto conoscere, tra cui un presunto difetto vaginale che avrebbe impedito alla Short di avere rapporti sessuali (pare fosse effettivamente vero). Prima del suo arresto, però, Wilson era morto in un incendio. Gilmore si è sempre rifiutato di rivelare la fonte delle sue informazioni, di fatto invalidandole.

Walter Alonzo Bayley.
Nel 1997 un giornalista del Los Angeles Times di nome Larry Harnisch suggerì il nome di un altro sospettato: il dottor Walter Alonzo Bayley, la cui casa era a solo un isolato di distanza da dove fu trovato il corpo della Short. La figlia del medico era amica della sorella di Elizabeth, Virginia. Harnisch sostiene che Bayley era affetto da una malattia mentale degenerativa che lo aveva portato a compiere un tale efferato omicidio. Effettivamente la polizia aveva pensato a un medico, ma Bayley aveva 67 anni al tempo dell’omicidio e nessuna storia di violenza alle spalle. Non fu mai provato che aveva incontrato la Short.

Nessuno di questi sospettati è stato mai ufficialmente accusato. C’è da dire che molte delle prove più importanti (tra cui 13 lettere inviate dal supposto killer a stampa e polizia) sono sparite. Il caso resta irrisolto.


FONTI:

http://www.signatureprofilingassociates.com
http://www.crimelibrary.com
http://blackdahliasolution.org/
http://www.bethshort.com/

traduzione e adattamento by Munk
Tratto dal sito www.crimine.net

Pastori Tedeschi 2

Ma pork... acc... dann...
Mi ero scordato di dirvi che già da tempo per i due pastori tedeschi smarriti ed innamorati abbiamo ritrovato il padruune !
Dopo essere andati dal veterinario che oltre ad aver diagnosticato una otite sul maschio ed aver indicato un medicinale non ha fatto nient'altro (Quanto mi sta sulle palle sto' veterinario), siamo andati all'anagrafe canina dove per legge sono obbligati a verificare la presenza di un tatuaggio sugli animali smarriti.
Anche lì ci hanno provato: "Non possiamo farlo perché il veterinario è fuori ..", ma per fortuna è arrivata una signora con un grammo di cervello che ha detto "Cazzo serve ? Ci penso io!", e prendendo la femmina con calma le ha rasato la coscia e svelato il codice a barre del tatuaggio.
Una lettura in stile supermarket ed ecco venir fuori il nome ed il unmero di telefono del proprietario !
Io non c'ero ma a quanto mi hanno raccontanto, dopo aver telefonato, si è presentato un tipo dall'apparenza sì misera ai quali i cani non hanno fatto poi gran festa.
Il tizio poi sembrava così ansioso all'idea che li avremmo chiesto dei soldi che quasi nemmeno sprecava un "Grazie" ... Vabbè alla fine queste cose si fanno per i cani, non certo per i padruuni!
Ma dico io: Almeno un rimborso spese per 4 scatolette di cibo per cani e 15 € di medicinale per l'otite si potevano anche restituire ... daltronde i cani sono scappati a te.
Vabbé, a questo mondo ci sono un sacco di cafoni ma se ognuno di loro tenesse due cani già meriterebbero una medaglia.
Il tipo ha detto di possedere (Ci credo poco, semmai ci lavorerà come custode) un centro sportivo, o una sorta di campetti, dove fa girare i cani liberi. Se i cani escono divisi allora non c'è problema, perché tornano sempre uno dall'altro, ma se escono insieme se ne vanno per campi felici e si perdono :P (Che cariniiii!!).
Insomma, tutto bene ciò che finisce bene. Aiutate sempre i cani che vedete per strada. Non pensate che qualcun'altro lo prenderà con sé o che saprà cavarsela comunque. Quasi con sicurezza, voi siete la sua ultima possibilità di salvezza prima di finire sotto una macchina, dentro una gabbia malnutrito, o ancora peggio sopra il lettino di un vivisezionista russo.

Porno in TV

Vietato tutto il porno in TV non criptato anche di notte.
Come potevo non commentare una cazzata del genere ? Come potevo stare zitto di fronte al più palese degli esempi che identificano il nostro stato come una regno catto-politico ?
Che schifo.
Se penso che il giudice che ha pensato e firmato questo atto la sera sicuramente fa tardi per andare a trovare il suo trans di fiducia. Ecco perché poi, tornando tardi la notte, trova il figlio che si spara le seghe davanti ad europa7 e pensa di bandire il porno. Non sia mai che la sua piccola bambina diventi una troia a venti anni perché ha visto uno spettacolo erotico ! Non sia mai che sua moglie veda come effettivamente è un cazzo normo-dotato.
Il porno ! E' questo il male della società moderna ! Che non lo sapete ? Tutti i valori morali del nostro tempo stanno andando a farsi benedire perché la gente vede altra gente fare del sesso ...
Ma dico io, dopo aver visto il cazzo di Milo a mai dire grande fratello, dopo aver visto di sfuggita un paio di tette al bagaglino, dopo i doppi sensi idioti da 4 elementare di buona domenica e di altre stronzate del genere .. come si può pensare di vietare ogni immagine sessuale anche di notte ? Ma poi perché ??
Il primo testa di cazzo bigotto che un giorno per sfuggire alla propria omosessualità latente decide di vietare il porno in tv viene accolto da uno scroscio di applausi dai suoi esimi colleghi frustrati che scoperanno una volta ogni 10 anni (A differenza delle loro mogli).
Vietare il porno in tv ? Perché il papa dice che farsi le seghe fa diventare ciechi ?
Perché dei bambini possono svegliarsi alle 1:00 di notte e accendere la tv mentre vanno in bagno (E sintonizzarsi su una rete locale ovviamente per caso) ?
"Maporkadiquellabaldraccamammadichidecidestecose", possibile che c'era più libertà quando andava in onda "colpo grosso" ?
Nessuno ancora si è cheisto perché in Italia è possibile vendere il porno e non produrlo ? Ma che senso ha togliere il porno dalla TV la notte (Ripeto: La notte) e lasciarlo vendere alle edicole ? Lasciarlo nei dvd ai video noleggi ? Ai cinema a luci rosse ? Lasciare le prostitute per strada ?
Ma davvero queste teste di cazzo retrograde sono rimaste ancora alla concezione che se una cosa non la vedi non c'è ? COSA, dico io, COSA PENSANO DI RISOLVERE ? Io lo voglio sapere, qualcuno mi risponda ! Cazzo qualcuno mi dica qualcosa !
Vietare, vietare, vietare, la nuova parola d'ordine di questo stato bigotto ed ipocrita.
Madonna che schifo, mi vien letteralmente da vomitare quando diventa così palese che questo stato è governato da degli ipocriti burocrati frustrati del cazzo. Davvero non mi reggo più, non li reggo più questi impotenti di merda.
Vietare il porno in tv la notte.
Vietare il porno in tv la notte.
Cazzo, la prossima volta vieteranno i baci in pubblico, daltronde per i gay già è così ...

QUESTO STATO DI MERDA !

Formazione SV


Ecco cosa porta a fare l'euforia di
possedere la mia piccola motina ^_^

giovedì, marzo 15, 2007

Disclamer?!

In questo blog si fanno riferimenti a persone puramente di fantasia che fanno cose di fantasia in un mondo di fantasia, anche quando appartengono al mondo reale queste persone di fantasia rimangono persone di fantasia in quanto nella realtà dei fatti la fantasia è fantasia mentre la eraltà è realta.
Si precisa inoltre che se anche tali persone di fantasia nella realtà si trovano in situazioni reali nel mondo reale, queste agiscono in base a propositi di fantasia concepiti in un mondo di fantasia, pertanto qualsiasi azione reale compiuta in un mondo reale rimane sempre di fantasia, anche se composta da una persona reale che di fantasia non è.
Se nel caso in queste pagine venisse riscontrato un qualche fondamento con il mondo reale allora si prega di considerare tale fondamento come fantasioso anche se attuabile nel mondo reale.
Tutti gli altri riferimenti, reali e fantasiosi, sono invece viceversa reali appartenenti ad un mondo reale, anche se riguardanti fatti fantasiosi in un mondo di fantasia.
Particolare attenzione infine va posta alle persone di fantasia che compiono azioni di fantasia in un mondo reale; in questo caso infatti ha prevalenza il fatto che il mondo reale sia una fantasia di questi personaggi di fantasia che compiono azini di fantasia, portando quindi il tutto su un mondo di fantasia piuttosto che reale, fantasticamente parlando.
Se qualunque personaggio reale che agisce in modo reale in un mondo reale si sente in qualche modo offeso o risentito dalla fantasia contenuta in queste pagine, significa ovviamente che questa persona è in realtà una persona di fantasia e che le sue azioni sono azioni di fantasia che si compiono in un mondo di fantasia per definizione, e che quindi me ne posso sbattere altamente nella realtà del mio mondo reale privo totalmente di fantasia.
Tutto questo vale sia per quanto concerne il contenuto del blog, sia per quanto riguarda questo disclamer senza senso né fantasia, che comunque viene letto da una persona reale che idiota com'è è arrivata fino a questo punto.
Cordiali saluti (Non rivolti a voi ma solo alle vostre controparti di fantasia in questo mondo di fantasia).

mercoledì, marzo 14, 2007

Catene di S. Antonio

Mi sa che ne ho già parlato di queste cazzate create dalla mente di un decelebrato annoiato ma ci ritorno perché ne ho vista diffondersi una ennesima non sul web ma bensì sui cellulari ...
Ora giustamente quando vedo queste minchiate sul web già mi rattristo pensando a quanti idioti ci siano che hanno un accesso ad internet, ma quando li vedo sulla telefonia mobile allora non mi stupisco più di tanto, è ovvio che il popolo-cellulare sia molto meno preparato del mondo-internet, difatti un cellulare lo hanno tutti, dai bimbi di 12 anni ai vecchi di 80.
Al di là di questo mi stupisco ancora di vedere gente anche abbastanza smaliziata prendere sul serio una qualsiasi di queste stronzate.
L'ultima alla quale mi riferisco è quella di un bambino ricorverato per una urgente leucemia bisognoso di sangue B+ (Il mio :P).
Qui maggiori notizie e la smentita :
http://attivissimo.blogspot.com/2007/03/sangue-allospedale-meyer-fermate.html
Ma il concetto è un'altro.
Anche se la storia, quale che sia, fosse vera, contribuire ad una catena del genere creerebbe molti più danni di quanti ne risolverebbe. Se ad un bambino davvero servisse urgentemente del sangue vi pare normale che per cercarlo l'ospedale mandi degli sms a casaccio ? E' logico che accade (Come è accaduto difatti) che le linee si intaserebbero e che sarebbe impossibile avere la possibilità di creare un ordine tale da mettere a disposizione del sangue in tempo utile, senza contare che ci sono tantissime persone che chiamerebbero pur non avendo il sangue adatto (Mitomania ? Sindrome di Munchausen ?).
Quando X persone si interfcacciano tutti con lo stesso sistema di comunicazione, quel sistema tende a collassare, questo perché nessun sistema è mai stato creato per supportare la totalità delle persone su questo pianeta (E nemmeno per questa nazione). Un classico esempio è capodanno o natale, quando con il cazzo che si riesce a telefonare o mandare un sms ai famigliari visto che lo fanno tutti allo stesso momento.
Ergo qualunque messaggio contenga una catena di S. Antonio conviene sempre NON mandarlo a nessuno, questo perché quale che sia la richiesta l'unico risultato che si otterrà sarà intasare il canale di informazione utilizzato.
Ora che ci caschi un demente che si è comprato il cellulare con gli MMS da poco vada pure, ma che facciano la figura da pirla persone che con i computer ci lavorano pure mi pare tanto strano.
Sarà la voglia di sentirsi in qualche modo utili .. non so.
In tanti anni su internet di catene ne ho viste di TUTTI i generi, e dico TUTTI. Guerre, bambini malati, sogni da realizzare, leggende metropolitane, petizioni inesistenti, battaglie contro il sistema, lotte per i diritti umani, disinformazione ... cazzo quante ne ho lette di ste minchiate ... A sto punto sono meglio quelle catene con dei test cretini, almeno uno si fa due risate.
Le peggio di tutte per me sono quelli con i messaggi pseudo-newage di amore e fratellanza, quelle che dicono "Pensa ad una persona che ami, ogni giorno è bello perché il sole sorge" ed altre cazzate del genere ... OMG che palle !!!
Come se non sapessi che la totalità di quelli che la inoltrano poi non vanno per strada ad inquinare l'aria, a mangiare una bistecca ottenuta con nei peggio modi e a bestemmiare per ore perché uno non si è fermato allo stop (E questo per non dire di peggio .. chissà quante ne ha innoltrate Bin Laden di ste robe ^_^).
Insomma .... basta, quando vi arriva una catena non perdete tempo a leggere quale altra storia strappalacrime per creduloni si ono inventati stavolta ... premete delete e stop. Di bambini ne crepano in continuazione e nessun sms o mail che mandi potrà cambiare la situazione .. se vuoi cambiare la situazione vai a donare il sangue una volta al mese, datti al volontariato, fai la carità per strada oppure donazioni all'UNICEF, ma se penso davvero che digitando qualche tasto tu possa fare del bene e stare in pace con te stesso, bé, allora rimani nella tua ignoranza.
Se invece accetti di essere una merda di occidentale che potrebbe smuovere mari e monti e cambiare le sorti del mondo davvero, ma non lo fa solo perché è pigro, stupido, ignorante e senza cuore; perché preferisce comprarsi l'ultimo notebook della sony o vedere un telefilm in tv, bé .... welcome to my world.

Corona

Non capisco perché questa persona sia finita in carcere.
Ammetto di non essere molto preparato sui fatti, ma prendo spunto da quel poco che so per fare un a breve riflessione che sinceramente mi pare scontata:
Quale sarebbe la colpa di questo tizio ? L'aver pubblicato immagini di dubbio gusto che ritraevano personaggi famosi che facevano cazzate ? E allora ?
Scusate ma se le cazzate le faccio io, è un tantinello facile prendersela poi perché queste immagini vengono viste da altre ... Mi sembra che, fino a prova contraria, sia più che lecito mostrare immagini che ledono la figura di un individuo se è lui stesso a danneggiarla ... è proprio su questo principio fondamentale che, ad esempio, le Iene hanno potuto mandare in onda tutti quei servizi su Sgarbi ed altra gente(aglia).
Una foto ti riprende mentre cornifichi tua moglie ? Cazzi tuoi ... il problema non è se questa foto viene o non viene vista da tua moglie, il problema è che tu la cornifichi, te ne vergogni e ti incazzi perché non sei stato nemmeno tanto furbo da non farti beccare.
E qui non si parla certo di scatti rubati dentro casa, ma di semplici uscite da un locale o un bacio davanti all'auto (Almeno sono soltanto questi gli scatti che io ho visto).
Su che base una persona che convince un padre a mettere la maglietta firmata al funerale del proprio figlio viene incriminato ? Certo, lui sarà anche una merda, ma penso che la vera merda sia il padre che sfrutta il funerale del figlio ammazzato a proprio conto ... ma in ogni modo questi sono solo pareri personali, che non mi pare vadano contro la legge.
Allora i problemi sono i ricatti ?
Ma per favore ...
Sinceramente se fossi un VIP dovrei semmai essere grato di aver la possibilità di pagare in soldi quello che mi costerebbe in immagine, senza calcolare che non mi pare esistano leggi che vietino di mostrare delle foto scattate in pubblico.
Siamo seri ... l'unico problema qui è che si parla di VIP. Di gente che guadagna milioni di eruo l'anno non facendo un cazzo e che è pronta a far causa per ogni cretinata che reputino leda la loro persona. Solo in Italia uno può spaventare un'altra persona solo con la minaccia di una causa, anche se persa, perché solo in Italia una causa di costa un capitale per anni ed anni anche quando è già vinta in partenza.
Sei sposato e non vuoi far apparire foto imbarazzanti di te che fai il pirla ? ben .. 7000 euro. Per uno che fattura 10 milioni l'anno non mi pare suia sta grande cifra, daltronde Corona se non pubblica delle foto ci perde (Praticamente si toglie il lavoro), e quindi mi pare ovvio che debba venir remunerato in un modo o nell'altro.
La possibilità di pagare non è affatto un ricatto, un ricatto è quando qualcuno ti COSTRINGE a tirar fuori dei soldi. Qui non si parla di foto che ritraggono omicidi o qualcosa che andrebbe confessato alle forze dell'ordine per legge, ma solo di scappatele, di foto pubbliche scattate in luoghi pubblici, che se le facevano a me o a te non ci si inculava nessuno.
Cannavaro va su Rai1 con una siringa nelle vene e poi si preoccupa se esce una foto assieme ad un'altra donna -_-
Ma cazzarola ... Adesso, per favore, se qualcuno vuole dirmi perché quest'uomo è tanto odiato me lo dica pure, sicuramente non lo so (Come ho detto, non sono affatto informato sui fatti), ma vorrei più che altro qualcuno che mi dica perché scattare delle foto che ritraggono la realtà dei fatti sia un crimine .....

domenica, marzo 11, 2007

Tyler Durden

"[...]Fanculo Martha Stewart. Martha sta lucidando le maniglie sul Titanic. Va tutto a fondo, bello. Perciò vaffanculo tu e il tuo divanetto a strisce verdi alla moda. Io dico: non essere mai completo. Io dico: smettila di essere perfetto. E io dico: dai, evolviamoci, le cose vadano come devono andare. Per me, eh! Forse potrei sbagliarmi. Forse è una terribile tragedia.
Siamo consumatori. Siamo sottoprodotti di uno stile di vita che ci ossessiona. Omicidi, crimini, povertà. Queste cose non mi spaventano. Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste. La televisione con 500 canali. Il nome di un tizio sulle mie mutande. I farmaci per capelli. Il viagra. O le calorie.
Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo!
Vedo nel Fight Club gli uomini più forti e intelligenti mai esistiti, vedo tutto questo potenziale, e lo vedo sprecato: porca puttana un’intera generazione che pompa benzina, serve ai tavoli, o schiavi coi colletti bianchi. La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono, siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo né uno scopo né un posto. Non abbiamo la grande guerra, né la grande depressione: la nostra grande guerra è quella spirituale, la nostra depressione è la nostra vita! Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinti che un giorno saremo diventati miti del cinema, miliardari o rock-star, ma non è cosi, e lentamente lo stiamo imparando, e ne abbiamo veramente le palle piene!"

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"Resta col dolore non lo scacciare...guarda la tua mano...il primo sapone fu fatto con le ceneri di eroi, come le prime scimmie mandate nello spazio, senza dolore, senza sacrificio, non avremmo niente...questo è il tuo dolore, questa è la tua mano che brucia, eccola....quello che senti è illuminazione prematura...i nostri padri per noi erano come dio, se loro se la svignavano, questo cosa ti fa pensare di Dio? Stammi a sentire.. devi considerare la possibilità che a Dio tu non piaccia, che non ti abbia mai voluto, che con ogni probabilità lui ti odi, non è la cosa peggiore della tua vita? Non abbiamo bisogno di lui, al diavolo la dannazione e la redenzione, siamo i figli indesiderati di Dio e così sia... Devi avere coscienza non paura, coscienza che un giorno tu morirai. E' solo dopo aver perso tutto che siamo liberi di poter fare qualsiasi cosa".

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Se andassi avanti dovrei citare tutto questo fottuto film, non resta che vederlo ed imparare.

mercoledì, marzo 07, 2007

Berserk - Dark tranquility




Ho scritto varie citazioni di Berserk che si possono trovare nel menù, ma questo è un vero capolavoro .. semplicemente spettacolare, un video che cattura tutta la rabbia, la disperazione, l'agonia dei sogni infranti che Berserk, soprattutto nei primi numeri, trasmette ad ogni pagina. Buona visione.

Bambini cattivi

Lol, un bambino sta per essere espulso dalla scuola per aver malmenato una sua anziana maestra, mandandola adirittura all'ospedale .. la cosa assurda è che il bambino ha solo 4 ANNI!
Ma per favore ...
Come si fa a punire un bambino di 4 anni cacciandolo dalla scuola materna che dovrebbe essere un diritto di tutti ? E' solo un bambino, ma nell'intervista alla maestra veniva descritto come il figlio di satana:
"Bassta distrarsi un attimo che ti tira addosso le sedie, i banchi, ha una forza sovraumana [Seee, è che è ? He-man ?], [...] mi ha colpito con una testata alle spalle, ha preso la rincorsa per darmela mentre stavo sistemando l'attaccapanni".
Accidenti, oltre che sadico è anche un grande stratega, colpirla mentre sta vicino all'attaccapanni, geniale ! OMG, i TG dimenticano proprio ogni dignità per riempire i vuoti di studio prima dei rotocalchi sulla falchi o su miss Italia.
Mio nipote ha rotto il setto nasale a mia madre girandosi di scatto mentre erano a letto, ed avrà avuto appena otto mesi. Allora che bisognava fare ? Cacciarlo di casa ? lool
Insomma, se invece di una vecchia sessantenne mettessero ad insegnare uno dei tanti giovani laureati che oltre ad essere più diamici e bisognosi di lavoro non vanno in ospedale per una capocciata o una caduta, bambini come questi potrebbero imparare qualcosa e non solo essere puniti perché il sistema scolastico fa pietà.
Espellere un bambino significa abbandonarlo a sé stesso, è come digli "Con lui abbiamo fallito e non sappiamo che altro fare", e se questo può essere giusto ed anche eduactivo verso un adolescente di 17 anni, come può esserlo per un bambino che sicuramente sarà stato soltanto troppo vivace ?
A 4 anni che può avere ? il gene del male ?

martedì, marzo 06, 2007

Pastori tedeschi






Ieri ho ritrovato due pastori tedeschi in via Pietro Maffi, assieme ad Alessia e ad altre persone che si sono aggiunte dopo al problema di questi due bellissimi cani.

Entrambi infatti hanno apparentemente girato tutto il giorno nei pressi del quartiere, fermandosi prima al gelataio un paio d'ore, poi danvanti al cancello di un condominio dove però nessuno li conosceva o li aveva mai visti.
Non potendo chiamare mia madre causa 4 cellulari su 4 scarichi (In effetti mi pare che non li carico dal '98), ho chiamato Morello con un bell'addebito per far chiamare mia madre. Ci sarebbe anche riuscito se non gli avessi dato il numero sbaglaito :P confondo sempre il 349 con il 347 :P
Insomma lla fine ce l'ho fatta e li ho portati in casa, visto che per strada non si potevano lasciare e che nessuno si faceva vivo.
Come vedete dal video sono veramente stupendi, un maschio ed una femmina, di circa 10 anni ciascuno. La femmina prima sembrava incinta, poi il veterinario ha detto che si preparava ad essere montata e che il maschio li stava attaccato proprio per questo. Sembra infatti che i pastori tedeschi siano vagamente diversi dalle altre razze per quanto concerne l'accoppiamento, che segue delle fasi più lunghe.
Ad ogni modo sono spettacolari: Si baciano, si seguono, se provi ad allontanarli piangono e portandone giù solo uno l'altro quasi si butta di sotto per seguirlo. Il amschio fa mangiare e bere sempre prima la femmina, nonostante anche lui stesse morendo di fame.
Peccato solo che sono troppo grandi e che non posso tenerli a lungo, infatti chi mi consoce sa che di cani ne ho già 3 !
Ad ogni modo qualche soluzione si troverà, per ora ho messo volantini, annunci su internet, giornali e televideo, nella speranza che chi ha perso due esemplari tanto belli si stia dannando per trovarne le tracce.
Credo che un nuovo padrone si possa trovare senza tantissime difficoltà, senza separarli ovviamente, ma spero tanto che qualcuno si faccia vivo, perché non c'è niente di più bello al mondo di vedere un cane ritrovare il proprio "padrone".

Carie

Ieri mi sono fatto la seconda seduta di intervento canalare, senza mettere però la capsula, ancora.
E' il mio primo intervento su una carie, che con la velocità di un lampo mi ha scavato praticamente tutto il molare, il settimo superiore, a quanto ho potuto capire.
Da mia madre devo aver in qualche modo ereditato una insensibilità ai dolori ortodontici, infatti
di questa carie non mi sono accorto di nulla nemmeno una volta che è divenuta ascesso.
Addirittura ho notato prima con la lingua e poi con le mani il foro nella parte superiore del dente (Dove si attacca alle gengive, insomma), e ci ho infilato dentro un piccolo filo di ferro per vedere cosa sentivo (Ok, sono scemo). In effetti ho sentito che il filo toccava il nervo, ma il dolore è stato paragonabile a quello di un livido, non certo quel dolore lancinate che sembra affliggere gli altri quando un dente si caria o quando un dentista trapana.
Forse a volte questo può essere un pregio, ma stavolta è stato un bel difetto: probabilmente se avessi avvertito del dolore sarei andato dal dentista prima di necessitare di un intervento simile.
Ora al posto del mio dentino, o almeno della maggior parte di esso, c'è una forma di pasta permanente sostenuta da un perno in carbonio e metallo.
Certo, detta così sembra che sia diventato un mostro, in realtà il tutto sembra esattamente come un qualsiasi altro dente e dovrebbe avere anche le stesse fonzionalità, ma che ci posso fare ? Io non lo sento più mio :(
Non è la fine del mondo, bene o male sembra che prima o poi tocchi a tutti un intervento canalare (Non voglio portarvi sfiga, è il dentista che me lo ha detto), solo magari potevo tenermi il mio dentino ancora qualche anno ...
Come sempre si riscopre quel famoso detto secondo il quale una cosa manca solo quando non c'è più. E' stupido sentire una mancanza per un dente, ma mi secca il fatto che questa soluzione si permanente. Ma non si poteva essere come gli squali ? Caduto un dente se ne fa un'altro ?
Alla fine quanto ci vorrà ? Un paio di interventi genetici e voilà, ecco l'essere umano dentuto a vita natural durante.
Bhà, vorrà dire che mi rifaro nella mia prossima vita, quella da cybor galattico con tanto di alabarda spaziale nell'anno stellare 234.56, di stanza a DS9.

Le Iene ed il MOSE

Grande serivizio sul MOSE di Venezia. Non credo si possa inserire il video qui, quindi metto i link per il sito delle iene.

lunedì, marzo 05, 2007

Febbraio - Marzo

Ahhh, quanto ho scritto poco a Febbraio ! Non sono arrivato nemmeno a fondo menù O_O
Veramente una disdetta perché significa che non mi andava di dialogare, non mi andava di confidarmi o comunque non mi andava di scrivere, il che non la vedo una bella cosa.
Mi sono messo a scaricare a valanga tutte le puntate di vari serial televisivi che seguo, e ne sono molto soddisfatto. Certo, sentirsi appagato dalla propria collezione di puntate televisive non fa di me solo un superficiale ed un occidentale deficente, ma anche un ossessivo.
Fatto sta che mi piace avere l'hd pieno delle mie serie preferite e di condividerle con tutti, almeno prima che un filmine non colga il mio pc nel pieno di un defrag.
Febbraio mese scarso insomma, ma spero di rifarmi con Marzo. Mia madre mi ha già comprato il primo numero (E credo anche l'ultimo, perché COSTA!) del "Corso di scrittura De Agostini".
Non volevo che lo comprasse ma fa davvero piacere vedere la propria madre (Soprattutto la mia) attivarsi per incoraggiare una passione/hobby/perdita di tempo del figlio che con scarsi successi ogni tanto si impegna a scrivere le proprie fantasie.
Ad ogni modo sto leggendo questo numero che riguarda la punteggiatura, e devo dire che è un testo molto piacevole, infatti non spiega come usare cosa ma più che altro ne parla con semplicità, divagando non tanto sull'uso ma più sul significato di una virgola, di un punto e di altro ancora.
Come vedete da questo testo non ho ancora imparato niente, ma sono solo a pagina 10 ^_^
Bon, ora basta, mi vedo "Mai dire grande fratello" e la finisco qui !
Lamps !
(Salutop da motociclettari).

Onestà

Non mi ritengo una persona onesta, ovvero per quanto concerne l'appropriazione indebita, ovvero il furto, mi devo considerare colpevole almeno per quanto fatto in passato, diciamo "da ragazzino" (Ma manco tanto direi).
C'è da cheidersi se ora che di anni ne ho un pochino di più il discorso sia cambiato o se sono cambiati solo i miei standard; ovvero se trovassi un portafoglio con dentro 30 euro lo consegnerei perchè divenuto onesto o solo perché oramai 30 euro sono una cifra più modesta di quanto non lo fossero per me dieci anni fa.
Pensandoci con un poco di onestà (quella delle intenzioni, per lo meno), non posso fare a meno di ammettere che la seconda motivazione è quell corretta.
Se trovassi un portafoglio
con dentro 100.000 euro, quindi, è probabile che me lo terrei. Per fortuna non credo capiterà mai, anche perché sto parlando di una cifra che in qualche modo può, almeno nel mio caso, cambiare la vita economica presente e futura, sapendo spenderli bene.
Scendendo di prezzo, anche rimanendo su cifre importanti, penso riconsegnerei il tutto, sempre se possibile (Certo non lo porto agli oggetti smarriti, visto l'andazzo ..).
Detto questo se mi definissi una persona "onesta" penso che cadrei nell'ipocrisia, nonostante in giro non mi ritenga affatto il peggiore peccatore, anzi ..
Bando alle ciance, o ciance alle bando, comunque,
oggi mi sono dimenticato per la 143.432,55° volta un mio zaino pieno di tante cosucce costosine (Tutti regali) in una gelateria a Boccea, una bella gelateria che mi ha fatto riscoprire Francesca e che, per fortuna, è riuscita ad eliminare quella puzza di m---a che la impastava durante la vecchia gestione.
Me ne sono ricordato quasi 4 ore dopo e finita la costa in moto tutta sui 7.000 giri sono uscito da lì contento perché quella borsa l'ho ritrovata tale e quale a come l'avevo lasciata.
Tutti i presenti mi hanno detto di aver aperto la borsa per vedere se c'erano documenti o altri tratti identificativi (Uno c'era, in effetti) e verificarne il contenuto (Videocamera, lettore mp3), ma che avevano lasciato tutto com'era fiduciosi che sarei tornato (calcolate che mi avevano visto solo un volta o due nel locale).
Insomma, a differenza di tutte le altre 143.431,55 volte questa volta sono tornato a casa senza perdite ma anzi con la felice sensazione di aver constatato che altra gente onesta popola questa merda di città.
Non dubito che se nello zaino ci fossero stati 100.000 euro forse le cose sarebbero andate in modo diverso, ma chi sono io per recriminare ? Avrei fatto esattamente la stessa cosa (Forse, adoro stupirmi).
Ad ogni modo con quello zaino qualche soldo si tirava su facilmente, ma invece eccolo qui, a casuccia mia ! Ad avere qualche soldo avrei proposto una specie di ricompensa, ma per come sto ora è già tanto che avevo benzina sufficiente ad andare e tornare da là :P
Insomma: Gloria ed applausi alla gelateria di Boccea, appena mi ricordo gli faccio pubblicità anche se tra i frequentatori di questo blog credo lo conoscano il 100%; che la forza sia con voi e che il karma vi ricompensi come io non ho potuto fare ! Di certo avranno un cliente in più, ma quello lo avevo già deciso dopo il mega cono di oggi ^_^

domenica, marzo 04, 2007

Red moon

Foto di Giorgio Biscaro

Io l'ho vista ! Magari non così ma l'ho vista ^^