mercoledì, aprile 12, 2006

Lo scorpione e la rana

Un giorno una rana oziava sulla riva del suo stagno, guardando gli insetti volteggiare, quando uno scorpione con la coda ritta sopra di sé attirò la sua attenzione con un fischio:
"Ciao rana, mi faresti un gran favore ? mi porteresti dall'altra parte dello stagno ?"
La rana si ritrasse vicino all'acqua e rivolse allo scorpione uno sguardo sospettoso:
"Non mi fico di te scorpione, quando sarai in groppa alla mia schiena tu mi pungerai !"
Al sentire tali parole lo scorpione rise di cuore, poi spiegò:
"Ma cosa dici amica rana ? se lo facessi tu moriresti ed io sulla tua schiena annegherei nello stagno, morendo a mia volta !"
La rana rimase colpita da tali parole e ci pensò su qualche attimo; poi, giungendo a conclusione che lo scorpione diceva indubbiamente il vero, acconsentì alla sua richiesta.
Così lo scorpione salì sulla schiena della rana, e questa cominciò a nutare attraverso lo stagno, per portare il suo passeggero a destinazione.
ma nel bel mezzo di quella grande pozzanghera, la rana si sentì penetrare la schiena dal velenoso pungiglione dello scorpione, e, cominciando ad annegare priva di forze, riuscì a guardare il suo ospite stupita, ed a chiedergli:
"Ma cosa hai fatto ? adesso io morirò, ma morirai anche tu tra queste acque !"
Lo scorpione dal canto suo ricambio lo sguardo con naturalezza, e disse:
"Lo so amica rana, ma che posso farci ? sono uno scorpione."

[La morale di questa straconosciuta novella è che per quanto sia controproducente, è troppo difficile andare contro la propria natura. Lo scorpione morirà con la sua amica perché è nella sua natura uccidere, così come per la rana era nella sua natura fidarsi del prossimo. Io per quanto affascinato non ho mai trovato vera tale morale, per me la propria natura si può sempre vincere, la sfida contro noi stessi è qualcosa di risolvibile, seppur rimanga forse la cosa più difficile di questa terra. Del motivo per il quale ritengo tale lotta interiore essenziale per noi stessi, parlerò in un altro post.]

2 commenti:

Karoo ha detto...

azzo lo sapevo che era Esopo ! vabbè comunque nel tempo si sono fatte tante versioni, e poi chi dice che Esopo non l'aveva sentita da un amico ? ;D
[ovviamente quell'amico era Chuck Norris, che poi ha ucciso Esopo con un calcio rotante]

Anonimo ha detto...

Credo tu abbia ragione. L'intero processo esistenziale è un continuo compromesso se non lotta con noi stessi e gli altri. E poi la "nostra natura" è così instabile...