lunedì, settembre 13, 2010

Nel fango


Come quando si è impantanati nel fango, ho la sensazione che ogni mio movimento sia inutile.
Mi fermo, aspettando che la terra mi inghiotta, approfittando dei miei ultimi istanti di vita prima dell'oblio per guardarmi intorno. Non in cerca di un appiglio, come si potrebbe pensare, ma per registrare ogni dettaglio, conscio di non avere nulla di meglio da fare.
Quando tutto sarà finito, ad aspettarmi ci sarà l'ignoto.
Ognuno di noi ha sognato almeno una volta di essere un avventuriero, un impavido eroe che sprezzante del pericolo affronta le sue paure e l'incertezza del suo futuro.
Come sempre accade, ciò che sogniamo non è mai ciò che vorremmo ottenere.
L'oscurità è lì, e mi sta aspettando. Non sembra né buona né cattiva, ma solo paziente. La pazienza dell'inevitabile.
Il fango procede con la sua implacabile voracità e, nonostante l'idea di sfuggirvi sia stata abbandonata da tempo, la volontà di arrendesi ad essa non è ancora matura.
Possibile che la strada sia soltanto una ?
Da piccoli siamo convinti di poter diventare tutto ciò che vogliamo. A volte mi sembra possibile ancora adesso.
Ma come possiamo esserne sicuri ? Se ciò fosse vero, tutta la nostra vita dovrebbe essere il frutto di una scelta; ma è così solo per pochi di noi.
Come bambini in un enorme negozio di giocattoli, ciò al quale aneliamo è spesso la possibilità di scegliere, e non la scelta in sé.
Ma che senso ha poter scegliere se una scelta non si opera ? E' forse questa la radice di ogni nostra insoddisfazione, la granitica certezza alla quale il destino ci porta ?
Per chi vive nel dubbio, il dubbio rimane l'unica certezza. Abbandonarla spaventa, confonde.
Il fango ormai lambisce la mia testa, ed ancora non sento del calore dall'altra parte. Non avverto nessuno che mi attende né delle voci di conforto.
Guardo ancora ciò che mi circonda, combattendo contro la malsana idea che sia tutto quello che sto per abbandonare.
La guarderò ancora e ancora e ancora. Non per ricordarla ma per riconoscerla. Non per lasciarla ma per ritrovarla.
Nell'ignoto. Quando affonderò di nuovo.

lunedì, settembre 06, 2010