martedì, febbraio 28, 2006

Rianimazione

Ieri sera mi sono visto Law & order seguito da X-files, e guarda caso in entrambe le puntate era presente il tema del coma, ovvero se era giusto o no tenere in vita con delle macchine uno dei personaggi, non sapendo se questi era effettivamente favorevole a tale trattamento.
Bene, questo capita perché nessuno di noi si premunisce da tale caso.
Certo posso capire quanto non sia bello immaginare se stessi in coma, sdraiati su un letto, mentre altre persone che magari non ci conoscono affatto si chiedono se sia meglio o no lasciarci in stato vegetativo.
Questo post è probabilmente il più importante del blog perché esprimendo qui la mia opinione creo a tutti gli effetti una deposizione scritta sulle mie idee per l'animazione sospesa.
Se infatti per sfortuna io finissi in coma quello che sto scrivendo qui sopra sarebbe un inappellabile testamento per quanto riguarda la decisione sulle mie cure.
Io non voglio essere tenuto in vita da delle macchine, però c'è anche da dire che amo tantissimo la vita e che se fosse per me non vorrei morire mai.
Vedermi in una situazione come quella ad esempio della Schiavo però, con famigliari, amici, dottori ed infermieri in stasi a preoccuparsi di me, mi farebbe sentire estremamente egoista, più di quanto credo di essere (ed io credo parecchio).
La mia presenza fisica in un letto di ospedale magari per anni sarebbe più un dramma che una speranza, e creerebbe nei miei cari molti più problemi di quanto possa immaginare.
Per questo motivo non voglio diventare un cadavere che respira.
Con questo non dico che rifiuto le cure mediche .. se c'è una concreta possibilità di risveglio chiedo che queste siano inseguite per quanto ragionevolmente possibile, e se dovessi cedere in qualche maniera sotto i fetti gradirei che qualcuno tentasse di rianimarmi.
Ma questo per quanto tempo ? difficile da dire ..
Io in questa sede chiedo un tempo vicino ad un mese. Se dopo un mese non si è risolto nulla .. amen. Tanto tocca morire a tutti!
Ok, se qualcuno di voi vuole dire la sua la scriva nei commenti, ma attenzione: senza scherzi perché se non sia mai doveste cadere in una tale situazione quello che qui scriverete varrà più di ogni altra cosa potrà decidere vostra madre, moglie o marito che sia.Meditate !

lunedì, febbraio 27, 2006

Blog

Leggendo siti vari sono tornato da quel purosangue di Paolo che parla del "fenomeno" (ma che parolaccia!) dei Blog e di come questi siano in pochi anni se non mesi dilagati in rete.
Non parlo solamente del mio microcosmo personale, anche se come esempio andrebbe benissimo; ma del vero e proprio fenomeno mondiale dei blog.
Praticamente sembra che ora che sia così facile e semplice creare un proprio sito facilmente aggiornabile abbiano deciso di farlo tutti.
Perché ?
Bè, i motivi sono tanti.
Anzi tutto la facilità, appunto. Io ho avuto altri siti in passato, ma crearli e modificarli richiedeva più tempo di quanto poi se ne dedicasse nel riempirlo di contenuti. Senza contare che un sito vero e proprio di solito non è concepito per avere un aggiornamento giornaliero.
Adesso con un paio di click si ha un blog decente, e per postare un pensiero bastano due minuti da qualsiasi computer connesso .. un bel vantaggio poterlo fare anche dal lavoro o altro.
Non solo, quasi tutti i blogger sono ancora gratuiti, cosa che non so quanto potrebbe durare.
Probabilmente succederà come con le suonerie ed i loghi per i cellulari, che anni fa scaricavo a manetta da qualsiasi sito prima che tutti si mettessero daccordo per fare un bel "cartello" dei prezzi, vendendo e svendendo società.
Ma il motivo più interessante è quello antropologico, ovvero il motivo per il quale si apre un blog.
Certo questi motivi possono essere tanti e variano da persona a persona.
Nel mio caso come ho scritto tante volte è un fatto di puro egocentrismo, misto a narcisismo ed esibizionismo. Non è che la cosa poi mi piaccia così tanto, ma così è quindi amen, inutile raccontarsi storie.
Sicuramente tutti dentro di noi (O almeno la stragrande maggioranza) abbiamo un desiderio di appariscenza, e probabilmente è proprio quello il pensiero dominante quando si apre ad esempio un blog, ma ci devono essere anche altri motivi più profondi.
Alcuni aprono blog satirici o comico/demenziali come quello di Chuck Norris, nel quale non si altro che ridere; altri preferiscono Blog di informazione come quello di Grillo (vabbè lui lo fa anche per lavoro). Ma la maggior parte di noi credo apra un blog perché ha qualcosa da dire .. o meglio, sente di voler dire qualcosa.
La differenza è che questo qualcosa può essere importante o no, intelligente o deficente; ma la cosa importante è che ci sia e che internet da la possibilità di dirlo a qualcuno.
Anche quando si apre un sito (come quelli che facevo io), si fa per il bisogno di comunicare, non importa se poi in realtà nessuno legge ciò che scriviamo.
E' lo stesso motivo per il qquale si scrive un diario .. lo scriviamo perché sappiamo che qualcuno può leggerlo. Poi possiamo anche chiuderlo a chiave con un lucchetto e nasconderlo sotto il letto, ma se abbiamo scritto quello che ci passa in testa è stato per comunicarlo.
Curioso come la parola "comunicazione" sia quindi una parola a senso unico, che definisce una persona che parla, ma non necessariamente una che ascolta.
Forse internet da la possibilità di sentirsi ascoltati in ogni caso. Ascoltati dalla rete forse, ma comunque sentiti. Quando si scrive un post di ha l'impressione di parlare con qualcuno anche se in verità magari non succede.
Bè, io sono molto contento di questo "fenomeno", perché per me quando si comunica con qualcuno che forse non c'è in verità si comunica con se stessi. Ci si ascolta da soli, che è la cosa in assoluto più necessaria all'umanità.
Quindi anche a chi non avverte il bisogno di aprire uno spazio proprio dico di prendersi dello spazio per se magari da un altra parte, perché avere spazi propri dove pensare a se stessi fa veramente bene. Poi si può fare come me che non faccio altro che aprire "spazi" del genere ;)

sabato, febbraio 25, 2006

Pelliccie


Ovviamente come tutte le persone intelligenti io sono contro le pelliccie.
Sono contro le pelliccie vere, quelle di volpi visoni o altro, come contro le scarpe
e le borsette di coccodrillo e tutto ciò che porta morte nel mondo animale solo
per far vestire "faction" delle persone idiote.
Ogni volta che vedo una persona con a pelliccia non mi esprimo in commenti solo
perché non riesco mai a capire se è vera o finta, altrimenti credo che qualche cosa
a mezza voce direi (Questo perchè non sono poi tanto incivile, non come loro almeno).
Mi ricordo Ice Ventura 2, quando vedendo il pellicciotto di volpe di una signora
altolocata il nostro grande Jim stende con un pugno il marito, se lo mette a tracolla e si pavoneggia
per il suo fine abbigliamento davanti agli altri invitati alla festa ;)
Per me non sono esagerati nemmeno gli animalisti che si imbrattano di vernice rossa
davanti ai negozzi di pellame.
Chiariamo che io non sono purtroppo vegetariano e il mio portafoglio credo sia di pelle vera,
ma si tratta di pelle di vacca o di mucca, un animale che non viene cacciato ed ucciso
in massa solamente per prendere la pelliccia buttando il resto in un fiume.
Per quanto mi riguarda c'è una bella differenza tra le due cose.
In ogni caso anche se sensibilizzare non serve a niente, Edoardo mi ha mandato un link
con un video shock su come si spellano gli animali:

Premessa: Consiglio a tutti coloro che la pensano già come me di non vederlo, perché è veramente terribile, fa risalire il pranzo e piangere il cuore. Il mio consiglio è di NON guardarlo, sul serio, è 1000 volte peggio di quello delle foche, fidatevi non è per dire.
L'altro mio consiglio è di lasciarlo vedere a chi le pelliccie le compra o le indossa, perché forse almeno può essere utile. Altrimenti non avvelenatevi gli occhi ..

Scacchi VII

Era di nuovo lì, indietro nel tempo e nello spazio; ed era nuovamente lui.
Adesso lo sapeva. L’immagine di sé stesso che aveva intravisto prima non lasciava dubbi.
Per quanto lui non potesse comprendere la strana situazione nella quale si trovava, sapeva di poterla sfruttare.
Strinse l’elsa della spada con forza ed entrò cauto nella caverna.
La luce fioca delle poche torce appese alle pareti allungava a dismisura le ombre di ogni piega della roccia, che apparivano agli occhi dell’intruso come un grande ed ardente fuoco in movimento.
Alessandro si inoltrò nell’oscurità, udendo in lontananza le grida di allarme, lanciate da qualche giovane sentinella che probabilmente aveva scoperto i cadaveri all’esterno.
La caverna era per lo più di formazione naturale; con pareti mal definite, spuntoni di roccia che fuoriuscivano da ogni punto; con strane curve serpeggianti e angoli bui nonostante l’illuminazione.
Alcune gocce che filtravano la terra fino a cadere dal soffitto procuravano un eco prolungato, scandendo ogni secondo passato in quel posto con il suo ticchettio, unico rumore in quel luogo immoto.
Andando più avanti il crociato si trovò di fronte a più bivi, che attraversò senza nemmeno pensarci. Quelli erano i corridoi che lo avrebbero visto morire, e difficilmente avrebbe potuto dimenticarli, nonostante più che di ricordi si trattassero di costanti deja-vu; la sensazione di una ripetizione globale.
Decise di accostarsi al centro di una curva cieca, appiattendosi al muro. Da dove si trovava ora, il guerriero poteva vedere l’imboccatura di una delle grotte limitrofe, meno illuminata delle altre, avente l’aspetto di una profonda gola di gigante.
Sapeva bene cosa vi si celava all’interno, questo lo rammentava alla perfezione, adesso.
Sapeva che lì dentro avrebbe trovato Ysmaela, pronta per fuggire via con lui, in un paese ancora più lontano dal suo perfido padre e dai suoi tirapiedi a pagamento.
Non indugiò oltre e varcò la soglia con la spada in pugno, ma il buio totale non gli consentiva di vedere niente. Tornò indietro a staccare dal supporto una delle torce appese ai muri, poi si inoltrò di nuovo.
Un’unica fonte di luce non era sufficiente ad illuminare tutta la caverna, ed Alessandro dovette fare molta attenzione a dove metteva i piedi, fino a quando non calpestò qualcosa.
Era il piede calzato di un cadavere.
Il sangue gli si gelò nelle vene: poteva essere lei !
Ogni certezza e spavalderia su quello che poteva avere dal giocare a scacchi con lo scuro signore crollò di colpo lasciandolo fermo con gli occhi sgranati, totalmente incapace di ragionare.
Non si sa dove trovò il coraggio di alzare il braccio, finché tutti i suoi muscoli non si distesero nell’illuminare il volto di una donna sconosciuta.
Un sospiro di sollievo gli sfuggì dalle labbra ma si ricordò che poteva non essere solo.
Nei suoi ricordi, o sogni, o qualunque cosa fossero, Ysmaela era legata e dormiente da qualche parte lì dentro, e prima l’avrebbe trovata prima avrebbe ingannato il destino nefasto che lo attendeva.
Agitò lentamente la torcia per illuminare altri cadaveri di giovani e ragazze, alcune appena bambine, tutti giacenti là sul freddo pavimento di roccia grigia.
Poi nella sua visuale entrò un’altra cosa, un palo di legno conficcato nella pietra, eretto fino a sopra la sua testa.
Alzò nuovamente il braccio ed illuminò lentamente lo strano manufatto, poi fece di colpo un passo indietro. C’era inchiodato qualcuno.
I piedi grondanti di sangue rappreso erano a pochi centimetri dal suo naso; nudi e deturpati dal grande chiodo che li teneva ben saldi al legno di faggio.
Alzò di scatto la torcia ed un urlo gli svuotò i polmoni.
Ysmaela giaceva in croce davanti a lui, inchiodata con mani e piedi alla trave eretta in quel luogo malsano. Il suo corpo nudo era coperto di ferite sanguinanti, che formavano nella sua pelle strani ed oscuri disegni.
Le ginocchia cedettero ed il crociato cadde a terra, lasciando cadere spada e torcia e poggiando con forza le mani sul pavimento, portando la testa tra di esse in un altro urlo di disperazione.
Niente attraversava veramente la sua mente, tutto il dolore gli aveva preso l’anima e la contorceva con forza, strappandogli atrocità che la mente non era capace di sostenere, ma solo di scomparire dinnanzi ad esse.
Lacrime solcarono quel volto tanto fiero, che lui si sarebbe strappato via con le unghie per non vedere quello che aveva visto. Per non sapere.

“Eccoti infame”
La voce lo riportò d’incanto alla grotta, percorrendo veloce come il fulmine la strada verso la furia crescente.
Urlò: “COME HAI POTUTO MALEDETTO !! COME HAI POTUTO !!!”.
Nessuna risposta.
“Lei era mia moglie … lei era tua figlia ! ERA TUA FIGLIAA !!”
Le dita si chiusero in una morsa ferrea, tanto da far sanguinare i palmi delle mani.
I muscoli di tutto il corpo si tesero fino a divenire acciaio.
“Lei non era più mia figlia straniero, tu l’hai uccisa quando l’hai sposata”
Un verso più simile all’animale che all’uomo riempì l’intera grotta mentre il guerriero si alzava non più padrone di sé stesso. Si girò e vide Janus.
Un uomo scuro di pelle, vecchio e curvo, con il viso spento come quello di un dipinto mal eseguito.
Fece due passi verso di lui e di scatto lo afferrò al collo. Percorse altri due passi e lo sollevò attaccandolo al muro, pronto a spezzarli il collo, lottando con se stesso per non farlo subito.
“TU ! MERDA INFEDELE, HAI SACRIFICATO A SATANA LA TUA UNICA FIGLIA ! IL MIO UNICO AMOREE !”
Strinse la presa.
“Ed ora tu mi ucciderai vero straniero ?” riuscì a dire Janus, come se lo strangolamento non avvesse effetto su di lui.
“SI ! si ti ucciderò !” Strinse ancora, ed ancora di più.
Vide il volto del suo nemico gonfiarsi, cercare di divincolarsi inutilmente da quella stretta mortale, tirare fuori la lingua da quella piccola fessura che era diventata la sua bocca ed avvertì le ossa del cranio del padre di sua moglie sgretolarsi sotto la ferrea pressione delle sue mani.
Poi lo lasciò cadere.
Il tonfo del corpo senza vita di Janus fece il rumore di un sacco vuoto, non producendo nemmeno un pallido eco.
Poi Alessandro riprese fiato.
Avvertì un dolore lancinante al fianco, e solo dopo averci poggiato sopra la mano lo scopri colmo di sangue.
Janus aveva un coltello e lo aveva usato, ma nel momento non se n’era neppure accorto.
Riprese la sua spada da terra, si riavvicinò al vecchio cadavere che giaceva al suolo.
Per estirpare il demonio dagli infedeli, sapeva che bisognava tagliargli la testa.
Sollevò la grande lama sopra le spalle.
Fu allora che gli occhi di Janus si aprirono di scatto. Lui rimase impietrito, ma non potè fare a meno di ascoltare quello che miracolosamente la bocca dell’uomo stava per dire.
“Tu .. tu mi hai portato via la figlia straniero … la figlia e la fattori
Io avevo il potere di uccidere te e la tua progenie, ma l’amica morte sarebbe stata poco per te.
Ma io conosco il modo per comunicare con essa; come chiederle dei favori in cambio di altri; come evocarla con sacrifici e liturgie.
Tu mi hai ucciso straniero, ma tu verrai ucciso mille e mille volte ancora.
Tutto il sangue che hai versato, lo verserai ancora.
Tutto il dolore che hai provato, tu lo proverai ancora.
Che questo sia il tuo inferno straniero, per sempre”.
Un sorriso nefasto di trionfo si cominciò a delineare sul volto del cadavere, ma la lama calò di netto, tranciandone via la testa.

Spossato e distrutto, il crociato si appoggiò alla grande spada d’avorio che possedeva, portando l’altra spalla sulla fredda roccia di quella caverna anonima.
Passarono alcuni minuti, poi sentì una presenza inquietante osservarlo a poca distanza, ed alzò gli occhi.
Un losco figuro, vestito completamente di nero, con scoperto solo un volto bianco ed asettico ad identificarlo come uomo, lo stava fissando con un’espressione spenta.
Alessandro non sapeva cosa stesse succedendo.
Ebbe visioni di sangue, morte, strani discorsi e di alcuni pezzi neri e bianchi poggiati su un tavolo.
La visione di una regina che si muoveva pericolosa e di una voce sterile pronunciare le parole “Scacco matto”. Ma questo svanì subito nella mente stanca e morente del guerriero.
Guardò il suo strano inquilino, e capì di chi si trattava. Poi, non senza sforzo, pronunciò:
“Finalmente sei arrivata”

venerdì, febbraio 24, 2006

Doom


Per quanto tu viva, per quanto tu faccia
t'accoglierà la morte tra le sue braccia.
T'abbraccierà la Morte, come madre pietosa,
nella tua oscurità splenderà luminosa.

Il lungo addio

E lunghe ore ad ingannarci così
a dire lui e lei, sempre gli altri
e i palliativi sono sempre tanti
per non ammettere che siamo qui
e charlie brown e mafalda e la scuola
storie un pò vere a volte inventate
nei pomeriggi d'inverno e d'estate
di strani voli su una parola


Quando cantavo plaisir d'amour
tu mi guardavi e ridevi iù forte
non lo capivi che ti facevo la corte
o forse capivi e la furba eri tu
e mi hai sospeso su un filo di lana
e mi ci terrai ancora per molto
giovane amore, fiore non colot
o forse si, ma da un'altra mano

E chi lo sa se anche tu mi vuoi bene
a volte credo di esserne certo
a volte invece sembra tutto uno scherzo
fuggono gli occhi come falene
amica mia sorella speranza
quello che vuoi io non ti dirò
quello che voglio non sentirò
quello che c'è dietro l'indifferenza

E tutto è morto e tutto è ancor vivo
e solamente tutto è cambiato
quello che provo l'ho sempre provato
e credo ancora in ciò in cui credevo
e il fiocco nero è l'unica cosa
che mi è rimasta con la malinconia
ma insieme a questa stanca anarchia
vorrei anche te, amica mia

Ma dimmi tu non è meglio così ?
immaginare ed illudersi sempre
qui ad aspettare qualcosa o niente
qui ad aspettare un no o un sì
che in ogni caso sarebbero fine
di tutto questo che almeno è un ricordo
così studiato giorno per giorno
fatto di tanti cristalli di brina

Idiozie

La Bbc vuole intervistare Bob Marley

LONDRA - Poteva essere un perfetto pesce d'aprile, ma la notizia pare in realtà sia vera e getta un'ulteriore ombra sulla già scossa autorevolezza della Bbc. La venerata radiotelevisione pubblica della Gran Bretagna è incappata infatti in una colossale gaffe, ma questa volta la guerra in Iraq non c'entra.

Secondo quanto riferisce oggi il tabloid inglese Daily Mirror, l'emittente di Stato britannica, impegnata nella preparazione di un documentario su Bob Marley, avrebbe chiesto alla fondazione del cantante un'intervista con la star del reggae. Impresa che solo un medium dotato di poteri sovrannaturali potrebbe portare a termine visto che il musicista è morto nel 1981.

La richiesta, spiega il quotidiano, sarebbe stata spedita via e-mail alla Bob Marley Foundation, e specificava che l'artista avrebbe dovuto "trascorrere solo uno o due giorni" con gli autori del programma della durata di un'ora sul successo del brano 'No Woman, No Cry'. La mail puntualizzava inoltre che il documentario poteva funzionare "solo con una partecipazione dello stesso Bob Marley", sottolineando che le riprese sarebbero state effettuate in giugno, luglio ed agosto anche se "il programma è flessibile".

Una fonte vicina alla famiglia di Marley, morto di cancro all'età di 36 anni in un ospedale di Miami, ha definito "scioccante" la mail della Bbc, visto il prestigio dell'emittente. "Non credevamo - ha riferito al Daily Mirror - che ci potesse essere qualcuno al mondo inconsapevole del fatto che Bob Marley è mancato diversi anni fa".

Tra l'altro proprio nei giorni scorsi le prime pagine dei giornali di mezzo mondo hanno ospitato articoli sulle celebrazioni svolte in Etiopia in occasione del sessantesimo dalla nascita di Marley.

Un portavoce della Bbc avrebbe confermato il terribile errore commesso dal suo ricercatore Paisley Ross, negando che si tratti di un pesce d'aprile: "Siamo molto imbarazzati", ha ammesso.



Alessandro Bellini

GENOVA - Si è vantato di essere un uomo da imprese impossibili. È partito da Genova per attraversare l’Atlantico in barca a remi e ha imparato a vogare da solo 9 mesi. È partito in una stagione non adatta, in un giorno di tempesta, contro il consiglio di tutti e ha millantato di farcela in 140 giorni (con una media di 15 ore al giorno ai remi). Dopo 4 ore e senza nemmeno essere riuscito ad uscire dal porto ha chiamato la guardia costiera e si è fatto riportare indietro. Poi ha dichiarato che ci riproverà.


Il ministro degli esteri Franco Frattini

1- Mentre 4 italiani sono presi in ostaggio in Iraq e in grave pericolo di vita, lui ha trovato il tempo di andare a "Porta a Porta", anzichè fare qualsiasi cosa per cercare di salvarli.

2- Quando poi ha saputo la notizia che uno di loro era stato ucciso e saputo chi fosse, anzichè far di tutto (una telefonata da un cellulare? da un tel RAI? da una cabina?) per avvisare la famiglia, ha preferito rimanere in studio, facendo in modo che la famiglia lo venisse a sapere dalla TV mentre era collegata in diretta.

3- Nel frattempo lui faceva foto ricordo con i famigliari degli altri ostaggi, fingendo in maniera clamorosa un certo coinvolgimento. (vedi blob e commenti)


Arrigo Sacchi

Reduce dalla Coppa America '92 mandò una raccomandata alla Federcalcio. Si erano dimenticati di pagargli i giornali che aveva appena comprato a Fiumicino. Costo: 7.000 lire. Ingaggio del ct: 1500 milioni netti.


Carlo Andrea Bollino,
Consigliere per le Questioni Energetiche del Ministro per le Attività Produttive

"In Italia non potrà mai accadere un blackout come negli USA"

mercoledì, febbraio 22, 2006

Olimpiadi

Quante medaglie per gli italiani alle olimpiadi eh ?
Però oggi su striscia la notizia hanno dato una delle notizie importanti, sempre più rare sul tg satirico di canale cinque. Parlo della protesta tibetana sull'assegnazione delle prossime olimpiadi: la Cina.
Perchè questa protesta ? perché nel parlare tanto della "nuova economia", del "nuovo volto" della Cina e del fantastico capitalismo cinese ci si è scordati del tutto della vecchia Cina, quella incivile e dittatoriale. Un gruppo ti Tibetani che crede quindi che le olimpiadi possano dare importanza all'evento si trova a Torino a fare lo sciopero della fame; quello vero non come quello dei politici.
Le Olimpiadi infatti non dovrebbero essere solamente una sterile competizione sportiva, ma la rappresentanza di uno spirito di competitività amichevole tra tutte le nazioni.
Una nazione che non tollera le altre religioni, limita la libertà dei propri cittadini con leggi e censure alla libertà di parola ed alla libera informazione, si rifiuta di riconoscere come stati indipendenti paesi che di fatto lo sono e gli fa la guerra non merita a mio parere di ospitare il sombolo della fratellanza tra i popoli sul proprio suolo.
Il discorso è più ampio di questo, ma il negare tale previlegio potrebbe far prendere coscienza al popolo cinese che per divenireun grande paese non serve conquistare l'economia, appellarsi ad una grande storia passata o ad una grande cultura, ma serve solo una grande civiltà.
Tutti i paesi hanno molto da imparare se è per questo, ma si spera che i governi più retrogradi che hanno nel loro stesso tempo esempi indubbiamente più validi li seguano, anzichè criticarli e nascondersi dietro la politica del "diverso" e della "tolleranza", che è solo un arma a doppio taglio.
Non mi dilungo qui va, ci saranno altre occasioni.

lunedì, febbraio 20, 2006

South park


Ecco qui una mia versione di me stesso in South Park ;)
volete vedere anche voi stessi in cartoon ? andate qui.

domenica, febbraio 19, 2006

Lacrima di tenebra


Dai "canti degli assassini" di Jack knife Grimm:
e la notte tu vieni, senza odio né amore / con madre angoscia che urla nel cuore / bella come un sogno, il sogno che ti celebra / tu sei la morte, lacrima di tenebra

Dieci

- A volte ricordarli è utile per tutti -

Non avrai altro Dio fuori di me
Non nominare il nome di Dio invano
Ricordati di santificare le feste
Onora il Padre e la Madre
Non uccidere
Non commettere atti impuri
Non rubare
Non dire falsa testimonianza
Non desiderare la donna d'altri
Non desiderare la roba d'altri

Editwar II

A proposito della Editwar, che come vi dicevo dimostra come le multinazionali hanno molto potere, praticamente più delle nazioni, ecco quello che si legge sempre nel blog di Beppe Grillo :


Il governo cinese con la COLLABORAZIONE ovviamente molto interessata di Google, ha censurato il blog di Beppe Grillo e tanti altri siti ritenuti "pericolosi" per la coscienza del popolo cinese. Anche tantissimi termini di ricerca restituiscono risultati diversi dal google nazionale (.it) o anche da quello internazionale (.com); provare per credere.

China Google

Come quindi dicevo prima e dicevano prima di me, le società di ricerca subiscono lo stesso processo che ha portato la microsoft dov'era, ma con un impatto ancora più forte sulle nostre possibilità di conoscenza. Internet dovrebbe essere la panacea delle informazioni libere, ed infatti chiunque ha la possibilità (fino a che i provider ce lo concederanno, altrimenti solo chi può possederne uno avrà tale lusso) di mettere informazioni on-line; ma se queste stesse informazioni non vengono mai raggiunte perchè il 90% della popolazione usa lo stesso motore di ricerca (google al momento) che scentemente decide, sotto laute ricompense, di censurare o meno un contenuto, l'informazione non sarà mai veramente libera.
Esorto quindi tutti quelli che ci tengono un pò a non essere messi su dei binari ad usare ogni tanto qualche motore di ricerca diverso, magari meno conosciuto ma non per questo meno valido. Ricordando che anche Google, quando l'ho cominciato ad usare anche io, era praitcamente sconosciuto di fronte a colossi come yahoo e altavista.
Molti motori di ricerca alternativi si possono trovare qui.
bye bye

sabato, febbraio 18, 2006

Malesia


Stefano detto anche "l'uomo che strafalciava i coglioni" mi ha portato le foto della Malesia !
No scherzo le foto sono veramente bellissime e presto le selezionerò per metterle nella gallery, ma non ora che non mi piglia.
Intanto ne posto una molto carina con annesso un simpatico gioco di enigmistica.
Il gioco è capire quale è Stefano.
Chiara invece si vede benissimo, è quella a sinistra con la lingua di fuori.
Ma non sapevo li piacessero i Kiss ! grande !!

P.S. ok ci ho ripensato e le ho messe nella gallery, se avete tempo da perdere dateci uno sguardo!

Army

weee è già passata una settimana e non ho ancora postato nulla ;)
ma in realtà l'ho fatto per voi così un pò almeno riuscite a starmi dietro. No, non è vero.
E' che poi alla fine qualcos'altro ti prende e ti distrai, ma lungi da me abbandonare questo lougo sì dolce (ma che poeta !!). Vabbè, finalmente mia sorella è tornata dal militare, anche se ora ci torna.
Cosa come ? non sapete del militare e di mia sorella ? nemmeno io, e non mi va di starlo a raccontare qui .. però ..
Grazie a lei ho scoperto come la vita militare è cambiata negli ultimi anni .. e devo dire che non è affatto una impotesi da scartare. Mi spiego meglio, non c'è niente di più schifoso della vita militare, però se si stringono i denti e la si pratica solo per 40 giorni massimo 60 di CAR (il centro di addestramento), poi è tutta una pacchia.
Punto prima si fa lavoro di ufficio, portare compilare e leggere scartoffie; un pò come fanno in tanti per società privare; non sarà il massimo della vita ma è facile e non ci si stanca troppo.
Punto secondo l'orario di lavoro: dalle 09:00 (in stile militare) alle 17:00, poi tutto libero fino a domani, compresa la pausa per il pranzo. Direi che come orario non teme rivali, praticamente è una scuola ad orario prolungato tipo quando andavo alle medie.
Punto terzo la paga: calcolare che durante il CAR vi pagano 850 € mentre quando lavori la paga sale a 1200€, senza contare che non potete essere licenziati e che avete grandissime possibilità di cariera, non solo nell'esercito ma anche in altri corpi più "civili" come polizia, carabinieri, guardia forestale, pompieri etc.
Infine tutti i permessi, accessi gratuiti, sconti e altre agevolazioni sociali non scritte che derivano da essere un militare (magari con il porto d'armi).
Siete obiettori di coscenza ? niente paura !
basta andare in un ufficio a dire che quella strana voce nella vostra testa è morta e per dimostrarlo dovrete sparare ad un tizio seduta stante. no scherzo, però basta rimangiarsi la parola praticamente.

Perchè sto facendo pubblicità all'esercito ?
Bho, solo che mi pare che oramai sia una bella alternativa al "cerco un lavoro che mi soddisfi ma non si trova quindi mi becco il primo che capita" e per questo motivo devo dire ci ho pensato su anche io .. mha ! la vita è piena di soprese !

25 ora

Tratto da un film meraviglioso che tra un mare di lacrime ti purifica l'anima e ti sveglia la coscenza:

Monty legge sullo specchio del bagno la scritta "Fuck you".

"si, vaffanculo anche tu"

La sua immagine allo specchio risponde:

"vaffanculo io ? vacci tu !
Tu e tutta questa merda di città e di chi ci abita.
In culo ai mendicanti che mi chiedono i soldi e che mi ridono alle spalle.
In culo ai lavavetri che mi sporcano il vetro pulito della maccina.
In culo ai sick e ai pachistani che vanno per le strade a palla con i loro taxi decrepiti e puzzano di curry da tutti i pori, mi mandano in paranoia le narici .. aspiranti terroristi e rallentate cazzo !!
In culo ai ragazzi di Chelsea con il torace depilato e i bicipiti pompati che se lo succhiano a vicenda nei miei parchi e te lo sbattono in faccia sul gay channel.
In culo ai bottegai coreani con le loro piramidi di frutta troppo cara ed i loro fiori avvolti nella plastica. Sono qui da dieci anni e non sanno ancora mettere due parole insieme.
In culo ai russi di Brighton Beach, mafiosi e violenti, seduti ai bar a sorseggiare il loro tè con una zolletta di zucchero tra i denti. rubano imbrogliano e cospirano, tornatevene da dove cazzo siete venuti.
In culo agli ebrei ortodossi, che vanno su e giù per la 47esima con i loro soprabiti imbiancati di forfora, a vendere diamanti del suddafrica della partaide.
In culo agli agenti di borsa di wall street che pensano di essere i padroni dell'universo; quei figli di puttana si sentono come Michael Douglas "Gordon Gekko", e pensano a nuovi modi per derubare la povera gente che lavora.
Sbattete dentro quegli stronzi della Enron a marchire per TUTTA la vita.
E Bush e Cheney non sapevano niente di quel casino ? ma fatemi il CAZZO di piacere !!
In culo alla Tickle, alla Imclone, alla Adelphia, alla Worldcom.
In culo ai portoricani, venti in una macchina; e fanno crescere le spese dell'assistenza sociale.
E non fatemi parlare di quei pipponi dei domenicani, a loro confronto i portoricani sono proprio dei fenomeni!
In culo agli italiani di Bensonhurst, con i loro capelli impomatati, le loro tute di nylon, le loro medalgiette di s. antonio, che agitano la loro mazza da baseball firmata Jeson Giambi, sperando in una audizione dei "soprano".
In culo alle signore dell'Upper East Side, con i loro foulard di ermesse ed i loro carciofi di Balducci da cinqueanta dollari, con le loro facce pompate di silicone, truccate, laccate e liftate. Non riuscite ad ingannare nessuno vecchie befane..
In culo ai negri di Harlem non passano mai la palla, non vogliono giocare in difesa, fanno cinque passi per arrivare sotto canestro; poi si girano e danno la colpa al razzismo dei bianchi.
La schiavitù è finita centotrentasette anni fa; e muovete-le-chiappe: è ora !
In culo ai poliziotti corrotti che impalano i poveri cristi e li crivellano con quarantuno proiettili, nascosti dietro il loro muro di omertà. Avete tradito la nostra fiducia.
In culo ai preti che mettono le mani nei pantaloni di bambini innocenti. In culo alla chiesa che li protegge non liberandoci dal male.
E dato che ci siamo, ci metto anche Gesù Cristo, se l'è cavata con poco: un giorno sulla croce, un weekend all'inferno e poi gli alleluià degli angeli per il resto dell'eternità.
Provi a passare sette anni nel carcere di Otisville.
In culo a Osama bin laden, ad Al Qaeda e a quei cavernicoli retrogradi dei fondamentalisti di tutto il mondo.
In nome delle migliaia di innocenti assassinati vi auguro di passare il resto dell'eternità, con le vostre settantadue puttane ad ARROSTIRE a fuoco lento all'inferno.
Stronzi cammellieri con l'asciugamano in testa, baciate le mie nobili palle irlandesi !
In culo a Jacob Elinsky, lamentoso e scontento.
In culo a Francis Xavier Slaughtery, il mio migliore amico, che mi giudica con gli occhi incollati sulle chiappe della mia ragazza.
In culo a Naturelle Riviera; le ho dato la mia fiducia e mi ha pugnalato alla schiena.
Mi ha venduto alla polizia, maledetta puttana.
In culo a mio padre, con il suo insanabile dolore; che beve acqua minerale dietro il banco del suo bar, vendendo whisky ai pompieri ed inneggiando ai Brooks Bomber.
In culo a questa città e a chi ci abita.
Dalle casette a schiera di Astoria agli attici di Park Avenue.
Dalle case popolari del bronx ai loft di Soho.
Dai palazzoni di Alphabet City alle case di pietra di Park Slope, e a quelle a due piani di Staten island.
Che un terremoto la faccia crollare, che gli incendi la distruggano, che bruci fino a diventare cenere, e che le acque si sollevino e sommergano questa fogna infestata dai topi.

No.
No, in culo a te montgomery Brogan.
Avevi tutto e lo hai buttato via.
BRUTTO.
TESTA.
DI.
CAZZO !"

Monty prova a cancellare la scritta dallo specchio, ma non ci riesce.

sabato, febbraio 11, 2006

Spot

Ecco uno spot molto interessante creato da MTV e che in America è andato in onda una sola volta e poi è stato fermato per ovvi motivi. Sicuramente ogni tragedia merita lacrime, ma è importante mantenere gli occhi ben fissi verso mete più grandi, senza per questo voler mancare di rispetto a nessuno.

Lo spot è qui.

Guardate e, se volete, diffondete, perché la censura altro non è che uno scegliere per gli altri, ovvero la più ovvio forma di prepotenza che ogni popolo civile dovrebbe combattere. Se invece non siete daccordo, vabbè, almeno avete potuto scegliere con la vostra testa !

Chuck Norris


Ragazzi mi fa male la pancia, ho i crampi allo stomaco, mi dolgono le gengive, la mascella e le labbra. Questo perché ho passato le ultime due ore e mezza a ridere !!!
Questo blog è la cosa più geniale inventata dall'umanità! dopo Chuck Norris (Che però si è inventato da solo!). Visitatelo immediatamente.
Se non siete a lavoro e potete sganasciarvi in pace cliccate il grandissimo Chuck !

Girls

A New York è stato appena aperto un nuovo negozio dove le donne possono
scegliere e comprare un marito. All' entrata sono esposte le istruzioni su come funziona il negozio:

- Puoi visitare il negozio SOLO UNA VOLTA.
- Ci sono 6 piani e le caratteristiche degli uomini migliorano salendo.
- Puoi scegliere qualsiasi uomo ad un piano oppure salire al piano superiore.
- Non si può ritornare al piano inferiore.


Una donna decide di andare a visitare il Negozio di Mariti per trovare un
compagno.
Al primo piano l ' insegna sulla porta dice:
Questi uomini hanno un lavoro.
La donna decide di
salire al successivo.
Al secondo piano l ' insegna sulla porta dice:
Questi uomini hanno un lavoro e amano i bambini.
La donna decide di salire al successivo.
Al terzo piano l' insegna sulla porta dice:
Questi uomini hanno un lavoro , amano i bambini e sono estremamente
belli.
" Wow " pensa la donna , ma si sente di salire ancora.
Al quarto piano l ' insegna sulla porta dice:
Questi uomini hanno un lavoro , amano i bambini , sono belli da morire e
aiutano nei mestieri di casa.
"Incredibile " esclama la donna , " Posso difficilmente resistere!" Ma
sale
ancora.
Al quinto piano l' insegna sulla porta dice:
Questi uomini hanno un lavoro , amano i bambini , sono belli da morire,
aiutano nei mestieri di casa e sono estremamente romantici.
La donna è tentata di
restare e sceglierne uno , invece decide di salire
all' ultimo piano.
Sesto piano : sei la visitatrice N° 31.456.012 di questo piano , qui non
ci
sono uomini , questo piano esiste solamente per dimostrare quanto sia
impossibile accontentare una donna.
Grazie di aver scelto il nostro negozio.

Di fronte a questo negozio è stato aperto un Negozio di Mogli.
Al primo piano ci sono donne che amano far sesso.
Al secondo piano ci sono donne che amano far sesso e non sono
rompicoglioni.
I piani dal terzo al sesto NON SONO MAI STATI VISITATI.

Teorema del salario

Tutti conoscono il teorema del salario (TdS), che stabilisce che gli ingenieri e gli scienziati non potranno MAI guadagnare tanto quanto gli uomini d'affari e i commercianti.
Questo teorema può essere dimostrato con la risoluzione di una semplice equazione matematica:

dimostrazione

L'equazione si basa su due assiomi noti a tutti:

ASSIOMA1: LA CONOSCENZA E' POTENZA
ASSIOMA2: IL TEMPO E' DENARO

Tutti gli ingenieri sanno che:

POTENZA = LAVORO/TEMPO

Apliccando quindi gli assiomi 1 e 2, abbiamo dunque con una semplice sostituzione:

CONOSCENZA = LAVORO/DENARO

Otteniamo dunque facilmente che

DENARO = LAVORO/CONOSCENZA

Quindi, con delle semplici argomentazioni di analisi matematica, si ottiene che: se la CONOSCENZA tende a zero, il DENARO tende verso infinito, qualunque sia la quantità di LAVORO, anche se molto piccola.
Viceversa, quando la CONOSCENZA tende verso infinito, il DENARO tende a zero, anche se il lavoro è molto elevato.
Dunque la conclusione è evidente:

meno conoscete più guadagnarete.

CONCLUSIONE

se avete qualchè difficoltà di comprensione, ci sono delle
serie possibilità che prima o poi facciate molta grana !

Jesus

Ancora sulle vignette "sataniche":

I talebani hanno promesso 100 kg d'oro a chi uccide i vignettisti.
Domanda: ma come faranno a darglieli poi ? vabbè è il pensiero che conta ...
Ma come fanno ad avere tutto quell'oro per ogni vignettista ? ah che scemo ! e che li rapivano a fare tutta quella gente che, ovviamente, poi veniva liberata grazie a minuziose task force
che con sprezzo del pericolo portavano il denaro richiesto a destinazione !
Ma che gran casino !
Anche se i vignettisti li uccidessero davvero poi ?
Probabilmente i talebani la userebbero come grande prova della potenza del Mohamed che finalmente si è vendicato usando come strumenti il determinato popolo talebano che .. bla bla bla. E poi credevamo che le trame dei film d'azione anni '90 erano esagerate e che non esistevano i cattivi così rincoglioniti da inventarsi piani tanto idioti.
La realtà supera la fiction !
Ma che dovrebbero dire i cristiani da sempre meta di sbeffeggiamenti sul povero Gesù, anche all'interno della capitale cattolica ? santa pazienza!
Se andate qui trovate ad esempio un bel video che riprende Jesus mentre saltella beato per strada canticchiando "I will survive" fino a che un autobus lo investe.
Il video è di Javier Prato, un regista argentino che gira video satirici.
Premesso che per me il video è molto carino e estremamente "Cristiano", almeno nel messaggio che io ci ho visto; non mi pare ci siano state rivolte/proteste/omicidi/minacce/guerre sante.
Questo non per mettere a confronto due tipi di religioni diverse (Anche perché quella degli estremisti mussulmani non è l'Islam ma una serie di regole idiote che loro pensano siano scritte sul corano ma che se lo avessero anche solo sfogliato scoprirebbero che non ce n'è UNA), ma solo per dire che se questi beoni fanatici guardassero oltre il velo di scemenze che gli propina chi li mette in mano un fucile (no, non parlo degli USA ;-) vedrebbero che la libertà di espressione non ha mai danneggiato nemmeno un pò la religione più diffusa del mondo.

Il re rosso

Scacchi VI

Un altro se stesso stava superando con circospezione il corpo del moro ucciso poco prima,
osservandolo e muovendosi in totale silenzio, quale immagine priva di suono che esisteva solo negli occhi del crociato.
Lui lo guardò attonito girarsi su se stesso, in cerca di altri nemici, e poi entrare di corsa nella grotta verso lo stesso destino che lo avrebbe portato, di lì a poco, a sedersi ad un inquietante scacchiera.
Un sorriso attraversò il viso del guerriero vedendo il proprio doppio svanire nel buio; aveva visto giusto. Adesso altro non si trattava che aspettare ...

"Non perdere tempo - lo interruppe la voce del suo avversario - tocca a te muovere".
Il viso bianchiccio dello scuro figuro davanti al guerriero aveva assunto linementi duri, accigliando le sopracciglia e stringendo gli occhi pallidi.
Il guerriero sbuffò per l'improvviso risveglio, ma portò di lato una torre, pronto a passare ad un offensiva disperata.
Davanti a lui, la regina d'ebano si era infilata tra le retrovie, macinando pezzi su pezzi e costringendo il re bianco ad un arrocco riparatore.
"La tua fama è meritata - esordì Alessandro - il tuo gioco è troppo alto per me".
Il volto bianco non si rilassò.
"Non biasimarti, ho avuto molto tempo per esercitarmi" rispose.
"lo immagino" scherzò lui.
Un pedone avanzò di un passo.
Il soldato ruppè di nuovo il silenzio: "Il tempo scorre ancora".
"Non ho intenzione di risponderti".
"Non era una domanda, era una affermazione".
Gli occhi spenti dentro il cappuccio nero si alzarono per osservare Alessandro dritto in volto, ma lui non accennò ad abbassare lo sguardo.
"So perché hai scelto di accettare la mia sfida" gli disse.
"E perché mai, se posso chiedere" si interessò l'altro.
"Perché tu non hai fiducia in noi, tu non credi che possiamo capire, e se anche potessimo, non avremmo la forza di cambiare".
"E non è così ?" chiese ancora l'altro, con una nota di sarcasmo questa volta percepibile nella fredda e tetra voce che possedeva.
"Non è così. Forse per molti si, ma questa non è la regola. Forse non ci sono regole per noi, mentre ce ne sono per te. Questo fa sì che tu ci odi tanto."
Un sorriso si fece strada tra le lattiginose labbra dell'essere in nero, ma lui provò a ricacciarlo indietro. Non ci riuscì, ed una risata gli sgorgò dalla gola come farebbe un lago in piena nell'uscire da una diga, producendo una vibrazione sempre più forte in tutta la caverna, fino a farla tremare come scossa dal più potente dei terremoti.
Ghiaccio impenetrabile si formò sulle pareti della caverna, creando dal nulla stallattiti e stallagmiti di fredda acqua solidificata.
La risata crebbe di intensità e nel guerriero tornò la paura, forse aveva osato troppo e la partita era finita. Forse sbeffeggiare il destino non è cosa ammessa nell'altro mondo.
Poi le risa che si erano moltiplicate nell'antro roccioso che li circondava cessarono di colpo, tanto in fretta come erano cresciute. E tutto tornò come prima.
Nella foga di scappare, il guerriero era quasi caduto a terra rovesciando lo scranno sul quale stava. Il nero individuo tornò ad osservarlo, inespressivo.
"torna a sederti, mio erudito fedele. Tocca ancora a te muovere".
Il crociato ritrovò posto davanti alla scacchiera e studiò il campo di gioco.
Mosse indietro l'alfiere andando a mangiare il pedone spostato prima.
"Mossa stupida" commentò l'avversario, mentre il bianco ed il nero si confondevano in un vortice grigiastro, andando a formare una nuova, e forse ultima, visione.

giovedì, febbraio 09, 2006

Scacchi V

"Argh!"
Un colpo improvviso colpì di punta il petto del crociato, stappandone la già logora palandrana bianca e privando la grande croce ricamata a filo rosso di una buona parte superiore.La lama ricurva si ritrasse come un serpente, lasciando la sua scia di sangue nell'aria mentre i combattenti ritrovavano la propria posizione di guardia, uno di fronte all'altro.
Il muro di antica pietra al lato destro del guerriero dalla pelle bianca bloccava i movimenti necessari ad usare con efficienza la grande spada da guerra, mentre il moro brigante danzava con estrema grazia con il filo tagliente delle sue due sciabole.
Alessandro allungo il più possibile l' arma cercando di mantenere una certa distanza tra lui ed il proprio nemico, prendendo tempo.
Il brigante era giovane ma deciso, e a differenza dei suoi compagni sembrava aver studiato la scherma a fondo, sfruttando le doti naturali che il suo corpo forte ed asciutto possedeva.
Ma il crociato sapeva che l'esperienza aveva maggior valore.
Finse alcuni affondi con la punta della spada, cercando di mettere il moro in una posizione di squilibrio. Prima un colpo a destra, poi a sinistra, adesso in basso.
Il brigante parava e schivava ogni colpo, ma ogni volta che muoveva le braccia per coprire un punto ne scopriva un altro, costringendosi ad ampie movenze che non facevano altro che stancarlo sempre più.
Un ultima finta, poi la terribile spada del guerriero salì di colpo per abbattersi con forza sulla testa del nemico, che con prontezza unì entrambe le sue lame curvate sopra di sé, a mo di forbice.
Le sciabole si spezzarono in tanti frantumi di fronte alla brutale e dirompente discesa dello spadone che, senza più ostacoli, spacco in due il cranio del giovane brigante, spargendo in terra crudi pezzi di carne e di cervella, misti a sangue. Il guerriero non lì guardò neanche, con un balzo superò il cadavere e corse veloce fino alla prossima caverna, quella illumina da una tenue luce arancio.
Una volta giunto davanti all’entrata però, decise di girarsi per controllare che nessun nemico lo stesse seguendo, aspettando di prenderlo alle spalle più in avanti; e lì vide l’impensabile …

lunedì, febbraio 06, 2006

Così dicono ..

Le prostitute sono le uniche donne oneste che presentano il conto subito .. (A.Giacometti)
Non è che ho paura di morire, solo che non voglio esserci quando accadrà .. (W.Allen)
Due ragioni mi hanno sempre reso simpatica la cremazione: la prima è che adoro il caldo, la seconda , la prospettiva di fregare i vermi. (T.Antogini)
Tutti dicono "Come è duro dover morire". Strana lagnanza, da parte di gente che ha dovuto vivere.
(M.Twain)
L'uomo muore per abitudine .. (W.Hegel)
Un sillogismo: Gli altri muoiono; ma io non sono un altro, quindi non morirò. (V.Nabokov)
Dio mi perdonerà ... è il suo mestiere (H.Heine)

domenica, febbraio 05, 2006

Steclope

Editwar

Beppe Grillo scrive:

"Wikipedia, la più grande enciclopedia del mondo, ha oscurato il Congresso degli Stati Uniti.
Gli ha bannato l’IP.
Lo ha fatto per evitare che i senatori rimuovessero informazioni sgradite che li riguardavano.
Marty Meehan, un senatore repubblicano, si è distinto in questa guerra moderna contro l’informazione, detta anche “edit war”.
Per sei mesi ha utilizzato il suo staff e le linee del Senato (tutti soldi pubblici), per cancellare notizie, come la promessa (non mantenuta) di lasciare l'incarico dopo otto anni e la spesa per la sua campagna elettorale, superiore ad ogni altro senatore.
Wikipedia non è la verità, ma ci si avvicina molto. E più si avvicina più è attaccata.
Oggi è al 19° posto nel mondo per numero di visite e ha tre milioni di articoli, è sei volte più grande dell’Enciclopedia Britannica.
La settimana scorsa la Cina ha oscurato Wikipedia per motivi politici; la Guardia di Finanza (su richiesta di SKY) ha chiesto ai provider italiani di oscurare la Cina per impedire la visione di partite di calcio di serie A su Internet; il Giappone ha proibito ai suoi atleti di aggiornare i loro blog nel periodo olimpico per non danneggiare i media giapponesi.
La censura è l’unico strumento rimasto a questa economipoliticainformazione palelolitica.
Ridotta a un gruppo arrancante di intermediari senza valore aggiunto. Che intercettano soldi, rappresentanza e verità.
Ma quanto potranno andare avanti?
Ormai gli sono rimasti solo le balle e la censura.
"

Questo è un ennesimo passo verso il futuro che William Gibson ci ha predetto.
Un altro passo verso un mondo impazzito più di adesso, dove le multinazionali hanno molto più potere delle nazioni e dove l'informazione tanto ricercata è manipolata molto più di adesso.
Già oggi è così e le cose sembrano assolutamente destinate ad ingigantirsi piuttosto che a cambiare.
Ormai il mercato e le sue leggi fanno da padrone su tutto, il destino della medicina è legato al costo che le ricerche richiedono, il futuro della cultura è schiavo delle scelte economiche dei politici che pensano solo a se stessi, il futuro delle guerre è legato alle risorse ed a quanto si è disposti a fare per ottenerlo.
Niente ha più importanza.
Religione, vita, filosofia, l'uomo, la natura, la conoscenza.
Niente ha più valore paragonato ai bisogni del momento di persone in grado di modificare non solo il mondo, ma la visione stessa che noi poveri plebei abbiamo di esso.
Non c'è modo per rimanere svegli, non quando tutto è programmato ed ognuno di noi rimane solo in questa guerra per l'esistenza.
Freud ha scritto che in età adulta il bambino riesce a capire che ciò che vuole e ciò che può ottenere sono due cose distinte, ma non mi pare valga per tutti, anzi.
Al desiderio del momento ( e per momento intendo un secondo, un mese, una vita, una generazione) viene sacrificato tutto, ma soprattutto veniamo sacrificati noi.
Quante belle parole si sentono in TV:
"Siamo solo inquilini di un mondo che appartiene ai nostri figli", "Ciò che facciamo oggi andrà in eredità a chi verrà domani" etc.
Ma cosa stiamo facendo ? cosa stiamo lasciando ?
Nulla.

Scacchi IV

Il cavallo bruno dei banditi aveva corso a perdifiato per quasi due ore filate, prima di portare il suo stanco ma determinato cavaliere ai piedi di una grande montagna scura, della quale egli non conosceva il nome.
La base della vetta era enorme, tanto da perdersi oltre l'orizzonte ormai scurito dalla sera.
La sua cima, invece, era alta come nessun altra, portandosi sopra le nubi e dando l'illusione di portare fino alle stelle, uniche luci nella notte.
Una volta smontato, il cavaliere prese la propria spada lunga dalla sella e la snudò completamente; poi prese la pezza sporca dalla piccola bisaccia di pelle legata al destriero e cominciò velocemente a strofinarla sulla lama della sua spada, così che una volta scurita non avrebbe brillato al buio, rivelando la sua presenza.
La sua era la spada di un crociato, e non di un assassino; poco adatta ad uccidere in silenzio ma nata per falciare carne nella furia di una battaglia.
Non riusciva a credere fra poco, forse, l'avrebbe dovuta usare sul padre della propria amata, arrivato a far rapire la figlia.
Lui era uno straniero, e conosceva poco e nulla delle usanze di quello strano posto; ma nei due anni passati con Ysmaela, ormai era riuscito a compredere la sua lingua, e a parlarla abbastanza correttamente, per aiutarsi nella vit di tutti i giorni.
Lei aveva tentato più volte di spiegargli dove si trovasse, ma a lui in verità non interessava, purché stesse con lei.
Il loro era un amore che lui non aveva mai immaginato; tanto diverso da quello che i suoi genitori li avevano raccontato, così freddo e pretenzioso; tanto più vero di quello scritto nei racconti, ascoltato nelle leggende, cantato nelle fiabe.
Il loro amore aveva abbattuto ogni muro, quello della diffidenza e dell'odio prima di tutti, quello della cultura e della diversità dopo, ed ora avrebbe vinto anche quello dell'invidia e dell'astio famigliare.
Suo padre aveva tentato più volte di strappargliela via, molte con la forza, altre con le menzogne, ma mai era giunto a chiedere aiuto a dei predoni, a pagarli per arrivare lì dove lui, da solo, non poteva.
Tornando alla realtà, Alessandro scrutò nel buio, riuscendo ad intravedere un sentiero semi-naturale ricavato dalla roccia, che saliva serpeggiando intorno agli spuntoni e le rientranze della montagna, collegando tra loro cave e miniere per lo più abbandonate, dove probabilmente i banditi avevano trovato un rifugio difendibile.
Percorrendolo stando basso, il crociato si imbattè in una sentinella armata di una lunga lancia, simile ad una rudimentale picca. Un grosso masso gli fornì da nascondiglio, fino a ché il bandito non lo oltrepassò con passo svogliato.
La lunga lama da guerra lo colpì tra le scapole, trapassando il cuore e fracassando lo sterno, fino a sbucare fuori dal petto, nuovamente brillante di un rosso lucido.
L'urlo di sorpresa e di dolore della sentinella si soffocò con il suo stesso sangue, e l'unico rumore che si potè udire fu lo stridio delle ossa sulla spada assassina, mentre il guerriero nell'ombra la sfilava.

Un'alfiere cadè di botto per terra, mentre la torre nera prendeva il suo posto.
"Non stai mantenendo la tua promessa cavaliere" esordì il losco individuo mentre con aria di sufficienza si assicurava di aver posto il pezzo esattamente al centro del tassello.
La caverna si chiuse sul crociato, fagocitando i residui della sua breve visione.
"Tutto a suo tempo, mio caro compagno".
"Devo ammettere - rispose quello - che fra tanta gente tu sei uno dei più criptici, cavaliere".
Pronunciò l'ultima parola con un certo sarcasmo, cosa che non sfuggì al suo interlocutore.
Ignorò comunque il tono e si concentrò sulla scacchiera che aveva di fronte.
I pezzi erano confusi, e i bianchi erano in svantaggio posizionale, per non aver seguito nessuna apparente strategia se non quella di mangiare più pezzi possibili all'avversario.
Mosse ancora un pedone in quela direzione, usandolo come esca per poi mangiare il pedone avversario.
Quando questo avvenne, un altro viaggio nel passato portò la mente del guerriero lontano.

sabato, febbraio 04, 2006

Dark side


Non voglio assolutamente essere blasfemo, però dai ci piglia un casino !!

Carousel

I talk to you every now and then
I never felt so alone again
I stop to think at a wishing well
My thoughts send me on a carousel

Here I am standing on my own
Not a motion from the telephone
I know not a reason why
Solitudes a reason to die

Just you wait and see
As school life is a
It is a woken dream
Aren't you feeling alone?

I guess its just another
I guess its just another
I guess its just another night alone

Now as I walk down the street
I need a job just to sleep in sheets
Buying food every once in a while
But not enough to purchase a smile

A tank of gas is a treasure to me
I know now that nothing is free
I talk to you every now and then
I never felt so alone again

Just you wait and see
As school life is a
It is a woken dream
Aren't you feeling alone?

I guess its just another
I guess its just another
I guess its just another night alone

Blink 182
Carousel

(Non mi pare Danny frequenti questo blog però gli dico grazie per il CD
che gli ho fregato questa estate, anche se ora magari glielo riporto)

venerdì, febbraio 03, 2006

Scacchi III

"Ogni mia mossa mi avvicina alla vita ?"
Il soldato interrogò nuovamente il suo avversario, sperando così di ottenere due risultati: capire l'essenza del gioco al quale stava partecipando e distrarre in qualche maniera il suo avversario, che per la maggior parte del tempo sembrava immerso del tutto nei movimendi della scacchiera.
"No - la voce dell'essere non accennava a scaldarsi, udirla rimaneva una fitta al cuore necessaria - tu non hai vita alla quale avvicinarti, ma solo ricordi ai quali attingere".
Una dura sentenza, ma che il crociato diffidava essere vera.
Nonostante le piccole sensazioni di vita che attraversavano la sua mente stanca non fossero che brevi attimi sfuggevoli, lui sentiva attraverso questi le membra riattivarsi, il sangue circolare e l'aria rifluire nei polmoni.
Un altro scacco ed un altro ricordo affiora alla mente; e mentre la figura che ha di fronte pensa con calma alla sua prossima mossa, la mente dell'uomo viaggia verso varchi infiniti, nello spazio che separa una pagina dalle altre pagine di un libro.

"Alessandro !"
La voce di Ysmaela suonava lontana alle sue orecchie, mentre il rombare di decine di cavalli cresceva come se il cielo minacciasse un temporale.
"Alessandro !"
Adesso la voce pareva più vicina, l'odore di polvere e vento arrivò alle sue narici, la luce torno ad illuminare i suoi occhi.
"Alessandroo !"
La voce si tramutò in un urlo mentre una gruppo di cavalieri galoppò a folle velocità intorno a lui, accerchiandolo e superandolo, diretti verso il reale obiettivo.
Alessandro si girò di scatto con il terrore nelle pupille dilatate, mentre si accorgeva una seconda volta, o un'altra ancora, che i mori puntavano ad Ysmaela, all'unico fiore di quella terra arida.
Non aveva armi con se, ma prese da terra una grande falce prima di gettarsi all'inseguimento dei cavalieri, in aiuto della sua amata.
I cavalli si fermarono intorno ad Ysmaela, e lei urlò ancora una volta; poi, due cavalieri smontarono a terra e vedendo il soldato correre a perdifiato verso di loro, estrassero le lame ricurve con la rudezza di un bandito.
Il tempo di un respiro e il crociato fu loro addosso.
Un arresto inatteso, uno sforzo di reni per spostare indietro il centro del cerchio, un lungo falciare dell'arma tanto veloce da sembrare invisibile, e l'uomo dalla pelle scura che li si era parato davanti cadde a terra sanguinante, quasi segato a metà dalla lunga mezza luna tagliente.
La morte del primo però, fece destare il secondo dalla boria.
Il semplice legno della falce cozzò con violenza il ferro della lama, nell'estremo tentativo di parare un fendente al petto.
Un secondo attacco dell'uomo fece cadere Alessandro a terra, dove la sua arma era priva di efficacia.
Un colpo e una parata, un colpo ed una schivata, ed il crociato ormai in seria difficoltà lasciò cadere l'arma per alzarsi e correre via, in fuga.
L'uomo lo inseguì, bramoso di sangue straniero.
Alessandro vide con la coda dell'occhio che il suo stratagemma aveva funzionato; rallentò appositamente per vedere l'avversario raggiungerlo ed alzare la lama, quando si girò di scatto.
Afferrò dal basso il pomo dell'elsa, colpendo contemporanemante il moro all'inguine con una ginocchiata ben posta.
Poi, quando egli si piegò sotto il dolore di un altro calcio, li strappò l'arma di mano e là calò feroce sul suo collo teso, tranciandolo di netto in un fiume di sangue.
Ancora sotto l'effetto dell'adrenalina, Alessandro si girò furente per vedere i cavalli fuggire, portando via con se la sua dolce Ysmaela, la figlia al quale suo padre non avrebbe mai rinunciato.
La nuvola di polvere si stava ancora affievolendo quando il guerriero sentì un grande botto provenire dal cielo stesso, e la sua mente si destò.
"Tocca a te muovere"
Il volto marmoreo davanti a lui non sorrideva, non mostrava nulla, nessuna espressione vera.
Guardò la scacchiera.
La mossa del suo avversario era stata perfetta, la strategia da lui iniziata sette turni fa stava giungendo a compimento, ma la cosa non lo preoccupava.
Alzò di nuovo la testa, questa volta potè sfidare gli occhi bianchi e spenti del suo avversario senza nessuna remore.
"Adesso sei tu a non doverti illudere compagno, sto per mostrarti come tu non sia immune a te stesso".

Armolandia!


Gente, tutti di corsa a comprare una pistola.
Allora ecco cosa vi serve:
Cittadinanza italiana, e mi pare che qui l'abbiamo tutti.
Almeno 8 decimi di vista, e anche qui un miope non dovrebbe avere troppi problemi credo.
Essere maggiorenni, ma quello serve anche per leggere il mio blog.

Bene, tutto ok ? avete tutto ? tutti pronti ?? andiam, andiam, andiamo a sparar !

Ma vi rendete conto che se qualcuno entra in casa mia e mi gira male gli sparo in testa e non faccio nemmeno un giorno di galera ??
No perché funziona proprio così.
Se avete una proprietà privata potete sparare per uccidere ad un qualsiasi intruso, sempre ammesso che lui non riveli di essere stato invitato, nel caso ci sarebbe una inchiesta seria.
I più furboni avranno anche pensato: "Ma se gli sparo l'unica versione che rimane è la mia!". Accidenti che maliziosoni che siete ! ma che mattachioni mattacchietti !
Ma vi pare che qui in Italia, un paese colto e civile, qualcuno approfitti di tale condizione per un .. come dire .. eccesso di autodifesa ?
ma andiamo ! non siamo mica in America !!
A proposito di America, lì le cose girano così già da un pò di anni e le cifre le sappiamo tutti. Bho. Ma cosa dico ! qui siamo in Italia ! in Italia capite ?!
Basta, parlare con voi è come parlare a dei bigotti comunisti che pensano che le armi siano cattive ! Le armi non sono cattive, è che le usano così !
Pensate a quante cose può servire ad esempio una pistola per il bene della nostra grande comunità ! Per esempio è un ottimo fermacarte ! Un perfetto spaventapasseri e per finire ci puoi accendere e spegnere la TV un paio di volte.
Insomma le armi non sono cattive ! e la gente che lo è !
Ma non qui, qui siamo in Italia !
E un pò di patriottismo, per favore !

Dura lex


Tanto per rimanere in tema, ecco una donna frustata in pubblica piazza perché vista per strada assieme al fidanzato.
(Non dico niente, si commenta da se e non nominatemi la parola "cultura")

Mohammad

Prima di leggere quello che dico qua sotto è meglio aprire questa pagina, per me la più vicina alla verità che i media non mi pare stiano diffondendo a dovere (ma che strano ...)

Vai -->



Adesso, una volta chiarite le idee quanto basta, posso dire: "Ma c'era davvero bisogno di tale estemismo ?"
Non parlo solo dell'estremismo del mondo mussulmano a cui siamo abituati da un pò, ma dell'estemismo delle vignette che devo dire sono davvero offensive.
Capisco tutto: la volontà di dire chiaramente quanto importante sia la libertà di espressione, quanto veramente conta il poter pubblicare ciò che si vuole, ma non mi pare certo il caso di offendere in questo modo.
Insomma, io ho il diritto in Italia di dire quello che voglio (concedetemela), ma non è che posso andare al centro di piazza navona e urlare parolacce e betemmie tutto il tempo, perché la gente avrebbe il diritto di non sentire certe cose !
Inoltre dopo il bordello mondiale che si va a creare cosa fa quel cretino di editore ?
Fa un altro bel titolo come "Si, abbiamo il diritto di fare caricature di Dio" ...
MMMM
Io direi che ve la cercate. Ripeto, non posso che schifarmi di fronte alle solite reazioni di quegli idioti ignoranti di estremisti fissati, ma certo non ci si potevano aspettare fiori e rose, e i vignettisti e gli editori potevano anche riflettere un pò di più prima.
Avrebbero capito che non si può accendere la miccia ad una bomba in una stanza piena di gente e poi lamentarsi se a farsi male sono tanti altri che non centrano nulla !
Poche ore fa è stato rapito un'insegnante tedesco (poi rilasciato), proprio perché tedesco e quindi colpevole secondo la contorta idiozia estemista mussulmana.
Con una protesta più normale forse tutto ciò sarebbe accaduto lo stesso, ma almeno si sarebbe potuto dire sopra ogni forma di dubbio chi aveva o meno ragione, perché anche io un pò mi sento offeso per delle vignette che del genere.
Bho, il concetto è che queste "vignette sataniche" potevano essere più vignette e meno "sataniche", l'obiettivo si sarebbe raggiunto lo stesso e forse la contestazione non sarebbe stata tanto violenta ... poi chissà !

P.S. = Che dite con la vignetta qui sopra proveranno ad ammazzare anche me ? sembra uno scherzo ma in rete non ho trovato granché, che la paura esista anche qui ?

giovedì, febbraio 02, 2006

Scacchi II

Mentre la lotta prendeva spazio sulla scacchiera, il crociato cercò di osservare quello scuro antro dove si trovava, illuminato da una tenue torcia che da un momento all’altro minacciava di spegnersi.
Più che una grotta, assomigliava ad un lungo tunnel, perso nelle profondità della terra.
Piccole gocce d’acqua cadevano ogni tanto dal soffitto al pavimento, creando un eco spettrale attraverso tutta la struttura. Una tenue linea d’aria soffiava da qualche parte, quasi la cava respirasse di vita propria.
“Come sono giunto qui ?” chiese al suo avversario.
L’uomo vestito di nero, tanto scuro quanto le ombre nelle quali si confondeva e dalle quali spiccava ben visibile solo il suo pallido volto, non spostò il suo sguardo dal gioco, attento nel valutare la sua prossima mossa:
“Ci sei venuto con le tue gambe”.
“Ma perché ? non c’è nulla qui” Insistette il guerriero.
“Per inseguire un altro uomo. L’uomo che ti ha colpito sul ventre”
Ancora l’altro parlò con voce neutra, come per rispondere ad una piccola seccatura.
La faccia del crociato si fece dubbiosa, pensierosa.
“Ma chi era questi ? come si chiamava ?”
Finalmente l’individuo fece la sua mossa, sollevando lentamente il pezzo e ponendolo sulla casella bianca poco più avanti, in contrasto con l’ebano del suo pedone.
“Il suo nome era Janus”
Janus .. un nome che significava qualcosa, qualcuno di importante …
L’uomo cercò di ricordare, ma era difficile; la sua memoria pareva andata in pezzi e rimetterla assieme era arduo, perché ogni parte era confusa.
Si ricordava di essere un guerriero, questo sì, e di essere giunto in terra straniera per seguire la sua fede, per combattere i demoni adoratori del demonio che abitavano quelle terre senza nome.
Si ricordava di aver combattuto ed ucciso, assieme ai suoi compagni; cavalcando di villaggio in villaggio ed assaltando anche le città più grandi, cinte da grandi mura e difese dai soldati del diavolo.
Ricordava la pelle scura dei suoi nemici, pelle scottata dalle fiamme degli inferi che li aveva partoriti. Ricordava lame ricurve e lingue incomprensibili, tanto diverse e blasfeme agli occhi suoi.
Ma ad un tratto un tassello importante del mosaico nella sua mente tornò d’improvviso a posto; e come un lampo che illumina una note intera negli occhi del soldato si accese una luce, mentre alle sue labbra affiorò un nome:
“Ysmaela !”
“Si – rispose l’altro strano inquilino di quella caverna – cominci a ricordare, ma solo perché puoi prendere il mio pedone; ma ricorda, per ogni pezzo che io ti lascio mangiare, tu ti avvicinerai di una mossa al baratro che ti attende”.
Parole tanto dure pronunciate con tanta indifferenza lo riportarono di colpo al momento presente.
Guardò di nuovo la scacchiera, facendo attenzione a come muovere i pezzi.
Decise che era troppo importante per lui ricordare meglio, ed optò per mangiare il pedone nero del suo avversario, anziché aprirsi una strada verso il suo re, come aveva intenzione di fare prima.
Appena il pedone di ebano uscì dal campo di gioco, lui rivide il volto della donna che aveva amato.
Ysmaela era bella, di una bellezza non convenzionale.
Non aveva capelli e boccoli biondi, né guance rosa e piene; non portava abiti lunghi o merletti di stoffa, e le sue dita non erano adatte a lavorare di maglia o a servire del tè.
Come tutte le persone che aveva visto in quel luogo dimenticato da Dio, la sua pelle era molto scura, i suoi occhi neri avevano un tratto tagliente, felino.
L’aveva incontrata mentre con i suoi compagni si appropriava di un campo di frumento, fonte di provvigione e ristoro per il grosso dell’esercito in marcia.
Lei stava ancora là, nei campi, nonostante la luna illuminava già da tempo quella serata spettrale.
Le sue braccia erano forti, muscolose per il duro lavoro al quale da piccola di sottoponeva; mentre i suoi capelli neri erano corti, come quelli di un ragazzo.
Ma anche nella penombra di una sera estiva, nonostante lei fosse vestita da maschio, con pantaloni e maglia di dura stoffa grigia e marrone, e a dispetto dello sguardo duro e deciso che quella donna gli rivolgeva; il crociato né fu folgorato dalla bellezza, dal fascino innato del diverso.
Ne poté richiamare alla memoria l’odore della sua pelle ed il tatto soffice dei suoi capelli.
Il tocco delle sue mani calde, le labbra morbide sopra le sue, le notti nello stesso giaciglio, le parole d’amore comprese prima di essere capite, oltre il muro delle lingue e del sospetto.
Ogni ricordo valeva l’errore compiuto per ottenerlo, poco importava vedere lo scuro alfiere avvicinarsi al suo cavallo e prenderne il posto sulla scacchiera.
“Ogni uomo ha il suo difetto”
La voce fredda dello scuro figuro di fronte a lui lo destò dalle sue fantasie.
“Ma quasi tutti sono uniti dall’egoismo”
Il crociato guardò il suo avversario in viso, sforzandosi di sostenerne lo sguardo spento.
Le sue parole lo avevano offeso, ma stranamente non capiva bene il perché …

I want to believe


Gli alieni sono fra noi ?
Le nostre convinzioni scientifiche parlano abbastanza chiaro:
"Vista l'enormità dell'universo conosciuto e la possibilità concreta che questo non sia che una minima parte della completezza dell'universo come noi lo concepiamo, è praticamente ovvio che esistano altre forme di vita senzienti, residenti su pianeti adatti a questo tipo di vita".
Su questo punto credo non ci siamo troppi dubbi, la statistica non è una scienza esatta e nemmeno una delle più simpatiche, ma a mio parere non può che avere ragione, almeno in questo caso.
Ma il concetto è: gli alieni sono già tra noi ? gli "ufini" come gli chiama Grucho ?
("Extraterrestre ci vuole una vita a dirlo, mentre "alieno" sembra sempre un film di Ridley Scott")
Vista la distanza enorme che divide i pianeti del sistema solare e a maggior ragione i pianeti di sistemi stellari diversi, vista l'enormità dell'energia che ci vuole a ricoprire tali distante, la nostra attuale condizione di miopia scientifica farebbe suggerire che questo è impossibile.
Senza contare inoltre che a meno di non voler credere alle cospirazioni del governo in puro stile X-files (anche se ovviamente sono vere ;) bisognerebbe anche pensare il perché se davvero il mondo è pieno di ufini questi non si fanno vivi una volta per tutte.

Insomma, qui siamo nel puro ed eterno campo del "Ci credo o non ci credo".
Io anche in questo caso la vedo molto alla DD: "Non ci credo ma ci spero".
E mentre su un altro pianeta tanti ufini sono alle prese con i loro problemi esistenziali, tipo come trovare una ragazza per il ballo della scuola e come mandare i figli all'università, io mi allenerei per l'incontro con una forma di vita aliena, magari cercando di interfacciarmi con forme di vita meno aliene ma altrettanto diverse come Edoardo (no scherzo) come tutta la gente di questo pianeta, che più diversa da me non può essere ;P
Vabbè, insomma, I WANT TO BELIEVE e spero anche voi, perché credere fa bene. Parola si Paolo (ovvero parola di scout !).

mercoledì, febbraio 01, 2006

Scacchi

Lo sguardo freddo e disinteressato seguiva con lentezza i goffi movimenti di quello che per lui altro non era che un numero, una nota a pié di pagina nell'infinito albo dell'eternità.
Lo vide sorreggersi alla sua spada, spostando tutto il peso sulla grande elsa di avorio intagliato, quasi luminoso immerso com'era in quell'oscuro antro di caverna, tanto profonda da far credere di essere al centro del mondo.
La sua gamba cedette e ancora una volta la carne di spiegò sulla ferita all'addome, strappando al crociato un sommesso urlo di dolore.
Il nero individuo sollevò di poco gli occhi per incontrare quelli accesi e decisi dell'uomo, intendo a riacquistare la dignità di una eretta posizione, per meglio affrontare ciò a cui andava incontro.
Passarono alcuni secondi che parvero svariati minuti prima che questo accadde, e l'uomo poté appoggiare la sua schiena all'umida parete rocciosa alle sue spalle, usando ancora la grande arma come un bastone da passeggio.
"Finalmente sei arrivato .."
disse non senza sforzo; la sua voce era calma, il timbro forte anche nell'agonia di una ferita mortale.
"Sono sempre stato qui"
Le labbra che pronunciarono la risposta non potevano essere umane, troppo bianche perché il sangue ci scorra attraverso, troppo eteree per appartenere ad un mortale.
"Se così è stato, io non ti ho mai visto - continuò il crociato, abbozzando un sorriso - per quante battaglie io abbia ingaggiato, per quanto sangue io abbia versato, mai la tua ombra ho scorto dietro di me, e mai il tuo respiro ho udito alle mie spalle .."
Un'impercettibile movimento fece oscillare la mantella scura dell'essere che ascoltava con impassibilità le parole del soldato. Lo guardò meglio, facendo scorrere la vista su tutta la sua figura. Chi mai avrebbe giudicato quell'uomo un prode guerriero ?
Stanco, sporco e dolorante, mostrava di appartenere al tramonto della giovenizza di un uomo; con la sua armatura malconcia, il suo drappo bianco tanto strappato e malridotto che poco mostrava della croce rossa di cui i crociati andavano sempre orgogliosi.
Piegato in due per il dolore, una ferita ancora aperta sull'addome sanguinava copiosamente sul pavimento, andando ad ingrandire la pozza di liquido rosso già preoccupantemente vasta sotto piedi.
"Stranamente - prosegui il tetro figuro, prendendo una calcolata pausa prima di proseguire - chi più mi vive accanto meno si accorge della mia presenza, e si illude di sfuggirmi più di altri"
Il tono era neutro, ma per l'uomo fu glaciale. Ogni sillaba che usciva da quella immonda fessura aveva il potere di farli gelare il sangue, di strappargli i peli di dosso.
"So che tu giochi" ebbe la forza di spirito di rispondere.
Una sorta di sorriso sembrò attraversare le labbra del suo interlocutore.
"Come lo sai ?"
"Le storie, i quadri, le leggende .. molti lo sanno, e sanno che se perdi, allora dovrai andare via"
Lo sguardo dello strano essere cambiò velocemente, ma in modo graduale, da freddo ad acceso, poi interessato, curioso ed infine beffardo.
"Sapranno anche che non ho mai perso una partita, allora"
"Bene, perchiò giochiamo!"
Per la prima volta una domanda venne posta al soldato, quasi con riluttanza:
"Perché vuoi farlo ?"
Con sorpresa, l'uomo rispose:
"Perché mi piace l'idea di giocare con il mio destino, di strappare con ogni pezzo che ti mangerò, attimi della mia vita che sono preziosi quanto tutti gli altri. Perché adoro l'idea di seguire la chimera di vincere, di riscattarmi e redimermi con un solo scacco matto!"
Il nero figuro fece due passi indietro e un rigonfiamento del suo abito fece spazio ad un piccolo tavolino e due scranni di legno, con una scacchiera già composta da pezzi di ebano e marmo, di fattura sublime.
Il soldato fece fatica a sedersi, ma prese comunque posto in maniera corretta, come se la ferita li procurasse non più che un fastidio, ormai.
Vide che a lui toccavano i bianchi e mosse il primo pedone in avanti di due caselle.
Il suo avversario prese invece un cavallo e lo alzò davanti al suo volto, rimirandone la lucentezza del nero alla luce della piccola torcia, che a tutto dava un'aspetto fatiscente.
Poi posò il pezzo sulla scacchiera, davanti agli altri, aggiungendo:
"Io ho i neri ... appropriato"
"So che con i neri è più difficile" accennò l'uomo con un mezzo sorriso.
"Non illuderti mio compagno. Perderai."