mercoledì, gennaio 18, 2006

Psicosi

Gli psicopatici sembrano avere alcuni tratti in comune: non sono capaci di mostrare empatia (immedesimarsi nei sentimenti degli altri nè di provare senso di colpa);
sono prepotenti ed egocentrici;
agiscono per calcolo e non sono interessati alle conseguenze delle loro azioni.
Quando uccidono, i loro crimini sono ben pianificati: a volte lo fanno per un vantaggio personale, ma altre volte per il puro piacere di farlo, anche se nelle conversazioni sembrano normali e simpatici:
Ma non lo sono.
Sempre più dati dimostrano alterazioni del funzionamento cerebrale.
Le loro anomalie sono soprattutto nelle reazioni emotive: non si innervosiscono per i rumori forti; non sbattono le palprebe se sono sorpresi o minacciati; vocaboli come "uccidere", "gioia", "ferire" sono per loro neutri come "bicchieri" o "tavolo".
Non sono impulsivi, non perdono mai il controllo, anzi, spesso i killer seriali si divertono a provocare gli investigatori.
Si è dimostrato che con un esame diagnostico cerebrale (Pet), che negli psicopatici l'amigdala (la parte del cervello che elabora le emozioni) non si attiva come dovrebbe quando vedono un viso triste o adirato.
Per gli psicopatici queste espressioni sono neutre: la disfunsione dell'amigdala impedisce loro di provare empatia per la sofferenza altrui, ma anche di provare paura per le conseguenze delle loro azioni.
Quindi non cambiano nel comportamento.

In alcuni casi il cambiamento di carattere può provenire da una lesione fisica al cervello.
Caso emblematico è quello dell'americano Phineas Gage, ottimo operaio e buon padre di famiglia fino al 1848, anno in cui una trave di ferro gli trapassò il cranio; trasformandolo in un bestemmiatore, ladro, bugiardo, litigioso fannullone: il danno alla corteccia orbitofrontale gli impediva di seguire le regole.

La violenza nel 2004

710 omicidi volontari in Italia
-65% rispetto alla media degli anni '90
200 sono dovuti alla malavita organizzata
187 coinvolgono la famiglia
1,2 omicidi su 100.000 abitanti in Italia
1,8 in Francia
1,9 in Inghilterra
2,2 in Svezia
5,6 in Usa

La biologia, da sola, non sempre però è sufficiente a spiegare la violenza.
Nel 1993 i genetisti concentrarono l'attenzione sul gene MaoA, che ha la "ricetta" di un enzima monoaminossidasi A.
Il gene MaoA uò far produrre, secondo le versioni, molto o poco enzima.
Almeno in teoria, chi produce poco enzima è un soggetto violento ed aggressivo a differenza di chi ne produce molto.
Ma non è così: ci sono soggetti che producono poco enzima e non sono violenti; un vero rompicapo.
Ma tre anni fa è stato risolto dal ricercatore Terrie Moffitt, che ha seguito per oltre un ventennio un migliaio di ragazzi maltrattati da bambini.
Praticamente, in breve, le persone che producono poco enzima e che hanno avuto traumi infantili sono altamente a rischio psicosi criminali.

fonte: Focus di questo mese.

Da tutto questo ho lasciato il carattere psicologico, psicosociale, esoterico e altro; però è interessante come veloce analisi di una mente psicotica, soprattutto perché ci si può facilmente (ed erroneamente, non preoccupatevi) rispecchiarcisi ...

1 commento:

Karoo ha detto...

si mi ricordo, dopo me la passi ;)