giovedì, gennaio 12, 2006

Razzi ? chi ha parlato di razzi !

Dato che Edoardo è pratiamente l'orrore di ogni forum in quanto ha una capacità innata di andare OT con una facilità estrema, la risposta al suo commento che ho dato poco fa è praticamente un altro post sul razzismo, almeno in parte, e dato che non avevo ancora parlato di razzi, lo posto qua và !

Io non parlavo di razzismo ma di cultura in senso totale, anche la cultura del non-razismo o la multicultura o tutto quello che è "una" visione del mondo.
Sinceramente sul processo crescita-calo di apprendimento non ti trovo affatto immune, anzi .. non per darti sempre contro ad ogni costo, ma fra molti tu sei quello che meno cambia il suo modo di pensare nel profondo.
In ogni caso, sono contento che tu sia daccordo con me, anche se non finirò mai di ripeterti che l'esempio di Londra fa ridere.
Non esiste una città che non si fonda su pregiudizi e costrinzioni culturali, l'unica differenza tra un paesello di campagna ed una città come Londra è la grandezza del luogo, la massa di persone e il senso più forte di tenersi dentro le cose "politicamente scorrette" per paura della vendetta della società ... basta.
Il tuo punto di vista su Londra è quello dello straniero, che ha interagito con altri stranieri, con altri ragazzi della tua età che a loro volta erano disposti a condividere del tempo con te dimostrando già in quel senso di essere leggermente più illuminati della media.
Ma prima o poi ti dovrai convincere che il pregiudizio ed il razzismo latente è presente in ogni uomo donna e bambino occidentale di questo secolo, te compreso.
Per razzismo non si intende il pestaggio in strada di un nero o la non-assunzione di una cinese, ma tante e tante cose, al cominciare dal assumere uno chef italiano per cucinare spaghetti, al dire che tutte le nordiche hanno delle belle gambe o altro.
Questo è razzismo, classimo o comunque pregiudizio.
Il concetto è che anche Luter King camminando per strada nella periferia di New Orlean ed incrociando un nero con il cappuccio alzato ed una catena che li pende dai pantaloni, cambierebbe strada perchè ISTINTIVAMENTE impaurito da quella figura.
Tutti siamo così, è un dato di fatto e non ci si può fare nulla tranne combattere questo istinto, ma non negare che esiste.
Il tuo occhio vede una ragazza mulatta alle 4 di mattina all'angolo di una strada con una borsetta nera che gira, trasmette l'immagine al tuo cervello che la classifica come una prostituta e questo ancora prima che tu hai solo capito di averla vista, non ci puoi fare nulla, tranne convincerti di non esserne sicuro, rischiando comunque di avere un atteggiamento opposto forzato che in ogni caso anche se magari più positivo sarebbe lo stesso dettato dal razzismo, o dai pregiudizzi.
Non illuderti che esista un posto composto da uomini dove il pregiudizio non esista, perchè questo pregiudizio ancora una nostra ancestrale arma di difesa che forse fra secoli di evoluzione potremmo dimenticare .. ma la vedo lunga ;)
Ciauz

Ovviamente il post è rosa come noi :P

3 commenti:

Karoo ha detto...

Si ovvio, il razismo è la paura del diverso.
Un bianco cresciuto dai neri e che quindi ha pregiudizi verso i bianchi è un razzista, un pò contorto ma lo è.
Non si supera con nessuna esperienza, l'istino rimane per sempre, è praticamente genetico, lo stesso modo in cui i cani fanno dei giri su se stessi quando si siedono.
L'unica cosa che puoi apprendere con l'esperienza (E non è poco) è riuscire ad ignorare tale istinto, allora ti do ragione.
peccato che la massa non lo fa :(

Karoo ha detto...

non ci ho capito molto comunque ai capi-saldi io preferisco i capodogli.

Karoo ha detto...

Allora non ci siamo proprio.
Non è che non ti credo, anzi io credo benissimo che tu, come me poi, non ti senza affatto minacciato dal colore della pelle di un'altra persona, anche io se vedo un nero non provo assolutamente nulla e non sento certo un qualche istinto che devo sopprimere, non ho nemmeno la parvenza di inquietudine .. niente.
Questo vuol dire che sono libero dall'istinto di pregiudizio ancestrale della razza umana ?
no.
Ne sono solo il più lontano possibile ma non ne sono libero.
Nessuno in questo pianeta lo è, semplicemente perchè il razzismo non è un ricordo di una antica cultura o qualcosa che gli uomini delle caverne hanno "scelto" tempo fa, ma fa parte della natura umana, e per cambiare la natura di un essere vivente serve solo una cosa:
tempo.
Più tempo di quello che abbiamo mai avuto, senza contare che effettivamente noon abbiamo nemmeno incominciato.
DOpo circa 4000 anni di presenza su questa terra noi siamo i primi che possiamo almeno concepire di essere cambiati, solo questo.
Ti porto come esempio i cani ma ce ne sono tanti.
I cani ovviamente non sono nati domestici, ma circa 3000 anni fa l'uomo ha cominciato a viverci a contatto, sempre di più, fino a portarli nelle proprie case, prima per utilità, poi per altro fino a noi.
Il cane in questo processo COSTANTE e FORZATO ha piano piano cambiato la sua natura, diventando talmente diverso da prima da divenire un altra razza, un animale completamente diverso.
Ma quanti sono i comportamenti animali dei cani che effettivamente non hanno una spiegazione e che sono riconducibili ad un suo passato da predatore ? da animale che caccia per sopravvivvere e che deve stare in guardia da chi è più forte di lui ?
Perchè pensi che un cane come Otello (il mio cane x esempio) abbia il bisogno primordiale di segnare il territorio ? di dimostrarsi il maschio dominante di fronte agli altri cani ?
Perchè dopo 3000 anni di COSTANTE, e ripeto costante, addestramento ed allenamento non ha affatto perso motli degli istinti che aveva.
E tu pretendi che l'uomo dopo 100 anni più o meno nel quale il razzismo è stato considerato un male (ma che in tantissimi paesi è ancora un problema grave, vedi USA) l'istinto che ci porta a notare il diverso spesso negatiamente sia scomparso ?
Impossibile.
Semplicemente impossibile, ed è la stessa scienza sociologica che te lo dice.
So che stiamo parlando di te e di me e non di tutto il mondo, ma io e te non facciamo alcuna differenza in questo se non quella che ci siamo costruiti con il tempo.
Con l avolontà di ripudiare tale istinto e con questo abbiamo fatto una scelta.
Questo per dire che il razzista non è uno che ha deciso che il colore della pelle segni una persona, ma è uno che NON ha deciso il contrario, seguendo così il naturale corso del suo istinto.
Per perdere l'istinto e dimenticarlo per sempre, una volta che tutto il mondo si è svegliato, dovranno passarne di miliaia di anni, di certo la terra sarà morta e sepolta, solo in quel momento saremo come i protagonisti di Star Trek, aperti a tutto ed a tutti (E lì altro che colore della pelle)!