sabato, settembre 02, 2006

il Pesce ed il viandante

La testa del pesce, dall'occhio rotondo
tra scaglie d'argento sbarrato sul mondo,
mondo che nuota in acqua diversa,
più rarefatta, più limpida e tersa,
acqua che calma la sete al viandante
che vede il pesce e lo guarda guardante,
il pesce attonito, la testa che affiora
sopra lo specchio da romai più di un'ora,
scena sospesa fra acqua e rugiada,
liquido spettro color di sciarada,
tintinna un rumore, il viandante si volta,
boato lontano di folla in rivolta,
che rotola, allaga, si allarga, si perde,
distende le mani di rami, di verde,
sfiora d'un soffio i capelli e le scaglie,
turbina e fugge ad altre boscaglie,
lasciando nell'occhio un eco indistinta,
lasciando l'immagine fissa, dipinta,
la testa del pesce, lo stagno, il viandante,
una musica nuova, vicina e distante,
tremar di tamburi, il tempo inchiodato,
nell'occhio del pesce e dell'uomo sbarrato,
tremare di foglie di un solo momento,
che è tutta la storia, un sospiro di vento.

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