domenica, settembre 17, 2006

Ragno

"Una giorno mi accorsi che nel mio lavandino c'era un ragno. Uno di quei piccoli ragni domestici, che non puoi fare a meno di trovare ogni tanto. Piccolo e di nessun fastidio, che quieto ed operoso costruiva la sua ragnatela, quel piccolo capolavoro di ingegneria del quale è capace per puro istinto.
Correva su e giù per la tela, affanandosi a più non posso, per finirla in tempo per la cena.
Poi una meteora d'acuqa colpì la costruzione ed il ragno cominciò a lottare contro la porcellana per non finire nel buio dello scarico.
Andai via, ma alla sera, quando tornai in bagno, lo trovai ancora là, intento a cercare di sopravvivere, in costante pericolo di morte certa.
Continuò così anche il giorno seguente, finché il terzo giorno non mi decisi ad aiutarlo.
Lo feci salire con delicatezza sul mio dito e lo tirai fuori dalla goccia con la quale stava litigando per trarlo in salvo definitivamente, poi andai via.
Pochi minuti dopo, quando tornai in bagno a controllare, vidi il ragno dove lo avevo lasciato, a zampe all'aria, morto."

Traetene voi il significato che preferite.

Se fossi Dio, starei con il fiato sul collo del mondo, ad aspettare il primo secondo in cui nessuno ama qualcosa per poter buttare giù tutto.

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