lunedì, settembre 25, 2006

Eutanasia

Il diritto di disporre della propria vita è un diritto che da sempre viene acquisito alla fine della propria infanzia per concretizarsi alla fine della nostra adolescenza.
Una volta diventati adulti sembra normale prendere possesso totale della propria vita, scegliere come vivere, diventare autosufficiente.
Quando ci si trova nell'età della vecchiaia, ci si rende conto che si sta per morire (Come tutti alla fine), e, seil nostro corpo ce lo permette, continuiamo a scegliere come proseguire la nostra vita verso la sua imminente fine.
Com'è possibile che si possa prendere possesso della propria vita senza per questo prendere possesso della propria morte ? Se posso decidere della mia vita, mi pare ovvio che possa decidere come porvi fine. Ed infatti è così.
Io stesso, se adesso volessi morire, non ci metterei assolutamente nulla. Tutti coloro che sono abili a salire le scale ed aprire le porte, possono con facilità gettarsi da un palazzo e sotto un treno.
Suicidarsi, quindi, sarà anche un reato, ma è un reato non punibile, se riesce.
Io quindi, alla faccia di qualunque legge, posso praticare il suicidio, o l'auto-eutanasia.
Perché questa possibilità del quale tutti i sani possono usufruire deve essere negata per legge ai disabili, agli infermi ed ai malati ?
Negare la morte a queste persone non è una imposizione sociale, è un imposizione razista, perché colpisce solo chi si trova in situazioni fisiche disagiate, non tutta la popolazione nazionale.
I motivi per qui questa legge crea tanti problemi posso immaginarli. Al di là di tutti i dogmi religiosi creati più per preservare il potere eclessiastico che non l'anima dei propri fedeli, è il concetto radicato della "morte come malattia" che impedisce ai più di considerare la morte come qualcosa di desiderato e necessario.
La morte NON è una malattia. E' più probabile che sia uno scopo o un destino. Tutti stiamo morendo ogni secondo che passa, ed anche se per il nostro modo di vivere conviene ignorare la cosa, è assolutamente un delitto anteporre questa finzione mentale nei riguardi di chi non può più mentire a sé stesso.
Chi si trova in condizioni critiche, difficilmente può dimenticare come noi di essere mortale. La morte diviene la parte centrale dei suoi pensieri, ed il giungerci prima è per lui un solievo.
Chi usa troppo spesso frasi come "Non voglio morire", "Non voglio che tu muoia", "Non morirai", dovrebbe interrogarsi sull'utilità di tali frasi, perché non hanno un senso reale.
Nessuno è in grado di capire cosa prova una persona in cerca di eutanasia se non un'altra persona posta in quelle estreme condizioni.
Se sono loro stessi a voler anticipare (Perché di anticipare si tratta, nulla più) la propria morte, proprio non capisco con che arroganza le persone sane gli neganno questo unico desiderio per preservare ai loro occhi la finzione di non mortalità, per la paura di vedere nella giusta morte di chi la sa accettare, la loro stessa morte riflessa.
E' semplicemente una vergogna, una ipocrisia senza limiti.
Tutti dobbiamo morire. Se vi ci soffermate a pensarci senza lassciar scivolare via questa affermazione per non rovinarvi la giornata, vi renderete conto che non vi è nulla di male nel voler morire se non agli occhi scandalizzati di chi ha paura della morte.
Tutti dobbiamo morire. E scegliere come e quando è l'unico previlegio di persone che sono state private di una vita normale. Perché l'amore per la propria vita deve essere un dogma della nostra società ? Quando la preservazione della società è diventata più importante delle scelte che un singolo fa della propria vita, senza che questa scelta leda nessuno ?
L'anti-eutanasia è un pensiero di infinito egoismo, di stupida arroganza. La scelta di poter morire è un diritto quando quella di vivere.
Mi fa vomitare quando i pregiudizi di un popolo di ignoranti nega ad una povera anima di scegliere da sé li suo destino, il momento stesso nel quale lui ne ha più bisogno, nel quale quella scelta è tutto ciò che li rimane.
E' come strappare via la sedia a rotelle ad un disabile. Come distruggere l'ultimo desiderio di un moribondo, cosa che non si fa nemmeno in carcere ai più efferati criminali. E tutto perché ?

5 commenti:

spriggan ha detto...

Purtroppo viviamo in un mondo ignorante e ipocrita!si fanno leggi a cazzo e non riescono a decidere su una legge semplice e sicuramente molto utile,dare la possibilità di dare la morte a chi la vuole.
Su futurama esiste la cabina dei suicidi,è una bellissima idea.certo il suicidio è una altro discorso,non per via della religione ma per una giusta coerenza con la propria vita ma nel caso dell'eutanasia è tutta un'altra storia.chi ha la capacità di intedere e volere puo come dici tu avere la possibilità di staccare la spina ma viviamo in una nazione dove la religione,il cattolicesimo,impedisce nuovi orizonti sia nel campo medico che in quello scientifico.
io sceglierei la morte,già ho paura di arrivare a 90anni rincoglionito con i pantaloni sempre bagnati per l'incontinenza.Vorrei avere il potere sulla mia morte come l'ho avuto per la mia vita!
Non è uccidere un essere umano ma dare la pace a chi per tanto a sofferto.pensiamo bene e smettiamola con questa mentalità chiusa!
in questi giorni si parla solo di questo,interviste a persone malate i quali c'era chi si schierava da una parte(la vita)o chi dall'altra(la morte)...beh è semplice decidere cosa fare ma come sempre i politici non fanno mai un meritato cazzo e se la chiesa ancora continua a rompere,sti cazzi!

Anonimo ha detto...

Da razionalista che sono io sono favorevole all'eutanasia, anche se devo dire che in questo post qualche cacchiata la dici.
Intanto il suicidio non è più illegale da dopo la rivoluzione francese. In Italia e nella maggior parte di ordinamenti giuridici moderni il suicidio non è illegale. Illegale è il favoreggiamento al suicidio.
E infatti si dibatte sull'eutanasia perchè favoreggia il suicidio.
Io credo che se una persona debba stare così male da non vedere più nessun futuro per se stessa abbia il diritto di chiedere l'eutanasia...
(Continuo dopo che devo uscire, appena ritorno finisco)

Karoo ha detto...

Che io sappia è ancora illegale, non credere a tutto quello che dive wikipedia :P
Io credo che se anche una persona sta da Dio può scegliere di voler morire.
La scelta è un diritto, non un'opportunità di chi sta male.

Anonimo ha detto...

..."quasi in nessun paese il suicidio è illegale, be’ il suicidio sarebbe stupido, diciamo il tentato suicidio. Se vuoi ammazzarti, e ci riesci, giuridicamente puoi farlo. Se qualcuno ti salva e tu resti in vita, nessuno ti processa. Ma eutanasia vuol dire che qualcuno (di solito un medico) aiuta qualcun altro a morire: con un’iniezione letale, con un veleno, o semplicemente staccando la spina ai macchinari che tengono in vita il malato terminale. Come faceva quel medico statunitense, Jack Kevorkian, “Dottor Morte” lo chiamavano, che ha aiutato a morire più di 130 persone, e alla fine è stato condannato per omicidio. Ecco, dice il mio amico: bisogna essere contro l’eutanasia perché non si può dare a nessun gruppo di persone, neanche qualificate come i medici, il diritto di decidere sulla vita e sulla morte degli altri. È una questione etica e giuridica, non religiosa."...
quasi in nessun paese occidentale il suicidio è illegale, ho riportato un tratto da un sito che xò nn mi ricordo qual'è, cmnqe ancora devo chiedere alla prof.ssa di diritto, così tagliamo la testa al toro e nn si discute più.
Cmnqe per quanto riguarda wilkipedia non ti facevo così intelligente eheheh, anche se non mi sono informato solo da lì.
E' stata la rivoluzione francese eh...! :)
Cmnqe rimango del fatto che se qualcuno sceglie come morire deve poter scegliere.
Prima però dovrebbe seguire delle visite psichiatriche, e non perchè sia pazzoma perchè con le visite deve uscire fuori il vero male e capire se davvero si vuole suicidare o se è un momento di disperazione.
Tutto quì.
E cmnqe deve essere la stessa persona che vuole morire a decidere per lui e non qualche suo parente.
E' una scelta difficile che forse nemmeno il diretto interessato dovrebbe prendere, ma ci sono casi in cui esistono dei problemi più grandi di noi a cui mom possiamo rispondere.
Non sò che dire, ma penso che se uno è veramente deciso rimane cmnqe una sua scelta e si assume tutte le responsabilità del caso.
Quindi perchè no,...
Non sarei in grado però di togliere la vita a qualcuno...
Ed

Karoo ha detto...

chiedi chiedi così ci togliamo un dubbio, anche se solo per spirito d'informazione.
Decidere di morire è una scelta importante solo perché noi abbiamo deciso di dare alla vita un valore. Per quanto sembri scontato, tale valore è del tutto soggettivo. Molte culture non elevano la vita in sé a valore massimo, ma solo alcune qualità di vita. Altre ancora la mettono in secondo piano rispetto ad altir valori.
Dici che nessuno ha il diritto di scegliere per la morte altrui .. e fin qua ci siamo altrimenti ti avrei già ucciso ^_^, ma per quanto riguarda la nostra vita, noi possiamo scegliere, e se un medico sentenziasse che quella scelta è frutto di un malessere passeggero, bé non farebbe nessuna differenza.
La vita stessa è una sequenza di malesseri passeggeri. In infinito tempo, infinite possiblità, di conseguenza TUTTO è passeggero.
Come si verifica se una scelta intrapresa sia momentanea o se duri, che so, un paio di anni ? Non ha veramente senso ...
Se uno ha deciso di morire muoia, e non solo nessuno ha il diritto di ipedire tale morte, ma non si ha nemmeno il diritto di giudicare la scelta.
Si, ovviamente TUTTI i suicidi se lasciati in vita un tempo sufficiente (sia un minuto, siano dieci anni o infiniti mesi), prima o poi cambierà idea. Questo toglie valore alla scelta ?
C'è gente che si sposa "per tutta la vita", e poi quel "tutta la vita" non dura che qualche mese.
La volontà dell'uomo è SEMPRE temporanea, ed ogni decisione presa ha valore sia che sia blanda o ferrea.
Quando ci impuntiamo nell'impedire ad un suicida di morire lo facciamo per un estremo atto di egoismo, perché non sappiamo assolutamente nulla della Vita, con la V maiuscola, e per quanto ne sappiamo il suicida potrebbe anche fare bene mentre tutta l'umanità sbaglia ..
Che arroganza decidere che la vita è buona e la morte è cattiva.
E soprattutto che arroganza pensare di sapere cosa prova una persona che pensa al suicidio veramente.
Io dico di liberalizare la morte. Se non vogliamo che la gente si uccida rendiamo il mondo un posto migliore, dove le case farmaceutiche collaborano per trovare una cura anziché boicottarsi a vicenda per ragioni di mercato. Dove un malato terminale non viene lasciato solo, emarginato a scuola e sul lavoro o avvicinato solo perché affetto da una malattia incurabile.
Se vogliamo che il mondo non si popoli di suicidi cerchiamo di fare qualcosa di concreto anziché ragionare se sia giusto o meno uccidersi, facciamo sì che questo dubbio non venga mai più posto ..

Io non faccio nulla di quello che ho detto, e quindi non mi lamento se la gente vuole ammazzarsi. La differenza sta nel fatto che non sono tanto iporita da sentenziare quelle persone come "malate" e decidere che il loro "sbaglio" vada in qualche modo "corretto".