sabato, settembre 02, 2006

Perdono(?)

Chiedo perdono ma è un perdono finto, perché di niente mi sono pentito.
So che una scelta ne produce altre, e per imporsi si procurano sofferenze.
So bene che quando si guarda troppo intensamente una cosa, si perdono di vista le altre.
So bene che per trovare un ago in un pagliaio, bisogna dar fuoco al pagliaio.
So anche che ogni volta che respiro, tolgo il respiro ad un altro migliore di me.
A Paolo ho detto che a mio parere avrebbe molti punti in comune con Danilo. Lui mi ha chiesto se doveva offendersi perché non conosceva Danilo. Io gli ho risposto che se conoscesse la mia opinione di Danilo nel profondo, probabilmente si sarebbe commosso del compliemento.
Chiedo perdono perché non ho niente di ciò che merito.
Non vedo fiamme né diavoli con fruste. Non vedo miseria, sofferenza, fame.
Sono nato dalla parte giusta del mondo, eppure non posso ancora fare a meno di esternare il mio egocentrismo scrivendo post come questo, mascherando tutta la mia pochezza dietro a parole di finta sofferenza. Forse ciò che immagino mi aspetta dall'altra parte, ma anche se durasse una eternità o anche due, farei volentieri il cambio per ogni secondo passato con Alessia, con i miei amici, con mia madre e per ogni lacrima versata, di gioia e di dolore.
Spessi si pensa più alla morte che alla vita, perché alla vita non serve pensarci. Forse la vita E' pensarci.
Per ora si segue la filosofia del girotondo: alla fine si va tutti giù per terra.
In ogni modo una sola domanda mi martella il cervello: "Perché ?"
Ed anche quando riesco a farla stare zitta, è solo quando mi chiedo: "Perché 'perché?' ?"
Il mio cervellino va in tilt e ci sta un attimino di pace che dura per sempre, un eternità di un attimo. Che poi è così da una vita.
Vivo attimi di eternità.
Bà, ma alla fine, ecco il tilt che arriva adesso, accendo un pò di tv così mi spengo una attimo, che poi devo andare a prendere Uccia.
Byez !

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