mercoledì, gennaio 27, 2010

Tutubo in caduta

Sembra deciso che youtube diventerà a pagamento. Mi chiedo cosa si inventeranno ora quelli di Studio Aperto per riempire i servizi.
In realtà si parla di premium account. Strano, la parola "premium" dovrebbe avere radici nella parola "Premio", ma a me sembra sempre sinonimo di fregatura.
Chissà, magari finalmente con questa fantastica mossa in stile economia 1990 il mitico sito di video-sharing muore una volta per tutte. Anche se per me è defunto già da un pò.
Ma vi ricordate il primo youtube ? Quello dell'upload selvaggio, quello delle cause con le major di tutto il mondo, quello del "Si vede solo su youtube" e del "Aspetta che devo lasciargli caricare la barretta" ?
Da quando le decisioni sono passate a Google, è stato un continuo sfacelo.

"Video non più disponibile"
"Il video è riprodotto senza audio per violazione del copyright"
"Il video non è disponibile per il tuo paese"
"Il video è stato rimosso per violazione del copyright"

Insomma, come si può pretendere di fare dello sharing senza infrangere il copyright ? Il copyright serve proprio per bloccare la condivisione !
Google ovviamente non aveva voglia di diventare la nuova pirate's bay e quindi
ha fatto e continua a fare piazza pulita.
Ora per vedere i video "Coperti da copyright" si dovrà pagare. Bene, arrivederci.
Già molti miei video sono hostati su Vimeo, su Dealymotion e su altri servizi di video-sharing che, complice anche l'ombra di youtube nella quale vivono, sembra esenti da tutte quelle assurde restrinzioni che ammorbano il nostro tubo.
Se già gli upper fossero migrati anni fa verso i network più disparati, magari la massa avrebbe scoperto la presenza di canali alternativi a youtube; ma è difficile combattere un nome che non fa altro che rimbalzare nei "TG", sugli spot dei cellulari, sui loghi delle videocamere.
Un video non lo metti su "Internet", lo metti su youtube.
Perché cercare di far tacere delle voci quando puoi nasconderle con un URLo più forte ?
Google docet.

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