sabato, agosto 02, 2008

Cyberpunk - Kira




"Credono di aver costruito un'impero.

Senza di noi.
Credono di aver superato gli altri, di essere degli intoccabili dei del cazzo.
Sopra di noi.
Credono che le cose saranno sempre così, che non cambieranno mai.
Ma non noi"

Ero Yoshikage Kira, ero la furia cieca prodotta dal sistema, ero la voce e la rabbia del popolo che sgusciava via dalla stretta di coloro che sopra di noi provano a tenerci mansueti. Ero l'anti-tv, ero il macete con il quale veniva spezzata da disinformazione dei giornalisti corroti. Ero il fottuto faro che illuminava la notte intera per tutti quei poveri cieci privati della loro umanità.
C'è stato un tempo in cui la parola "Kira" bastava a far tremare le mura della roccaforte Militech, quando una sola vibrazione delle mie corde corrispondeva ad un dirigente Arasaka che si buttava giù dalla torre.

Quel tempo era il massimo.
Non avevo quelle stronzate che ho avuto in seguito. La gente non si fermava a chiedermi l'autografo perché non sapeva nemmeno che faccia avesse "Kira".
Dopo il concerto, ad attendermi c'erano quelle quattro troie troppo truccate con le quali finivo la serata, e a fine mese ero lì a rovistare nel kibble come gli altri in cerca dello scarafaggio del giorno.
Non ero nessuno eppure ero tutto. Non avevo niente ma facevo parte di qualcosa più grande di me, qualcosa di rispettato.


Poi venne il marketing. Si presentò sottoforma di una tettona bionda che vestita di gran classe scese dalla sua limo e mi montò così tanto la testa da svitarmela dal collo.

"Tu non hai ancora preso il meglio dalla tua popolarità - Diceva, - Con una corporazione alle spalle la tua voce raggiungerà anche gli angoli più remoti d'America".
La cosa forte è che da quando l'uomo ha imparato a diffidare delle menzogne, loro hanno imparato a fregarti con la verità.

Ora sono qui, fantasma di me stesso.


"Kira"
era troppo "Etnico" e quindi mi chiamano "Crysis". Ho scritto e suonato cose del quale non ne capisco il senso. Parlo ancora del sistema ... di quanto faccia schifo, ma farlo dal mio PC da 10.000 E$ non ha proprio lo stesso valore.
A chi cazzo voglio darla a bere ?
"Se non puoi batterli alleati con loro". Il mio vecchio deve averlo detto qualche volta ...
E' questo quello che hanno fatto, e non gli deve essere costato nemmeno tanta fatica.

Non so cosa sia cambiato, so solo che all'ultima intervista in cui quella tizia con gli acchiali mi ha chiesto cosa ne pensavo del mio ultimo successo, ho risposto "Ma che cazzo ne so!".
I miei sponsor non l'hanno presa bene, ed allora gli ho mandata a fanculo.
La mia donna non l'ha presa bene, così come tutti i miei presunti choomba, ed allora mi è toccato mandare a fanculo anche loro.
Guardandomi allo specchio mi sono mandato a fare in culo anche io ed ho detto basta.
Basta saltare la fila, basta bere champagne, basta chitarre esagerate, concerti programmati, comparsate in tv e talk-show del cazzo. Io sono un fottutissimo animale di strada, una bastarda spina nel fianco, una stramaledetta arma del popolo verso il sistema.
"Conosci il tuo nemico" diceva una canzone del passato, ed io l'ho conosciuto fin troppo bene. Non ci cascherò due volte. Non mi interessano più i soldi, il successo o le belle macchine. Ora sono tornato a terra e da qui non mi muovo.

Per strada ancora ogni tanto mi indicano, i gruppi emergenti mi trattano come un'appestato, una meteora che ha finito il suo giro. In parte li capisco, la mia reputazione sarà cresciuta nello star-system, ma nei ghetti è calata sotto le scarpe.
Ma sapete che vi dico ? Io sono bravo, io sono un fottuto Dio della musica. Lo ero prima e lo sono adesso, solo incazzato il doppio.
Io sono Kira, e vi farò ingoiare quel sorrisetto ebete che avete stampato in faccia a suon di calci chiodati !!!!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao, gli argomenti e le riflessioni che apre sul piano sociale sono talmente tante che il tuo Blog potrebbe, per quanto sconfinato, risultare incapace di contenerle tutte, comunque in diretta correlazione ti consiglierei di ascoltare la canzone "l'avvelenata" di Francesco Guccini, forse sarà che è più vicino ai miei momenti di vita ma penso che la determinazione sia più forte della rabbia, che essa si può esprimere con maggiore chiarezza e profondità di pensiero attraverso la pacatezza che con le espressioni pirotecniche, un po come vedere una bella donna con un filo di trucco e la stessa con due chili dello stesso, rimane bella comunque, ma una resta nella memoria l'altra passa è va, così è un po l'effetto che mi fa leggere questo testo e ripensare a quello del "l'avvelenata". riconoscersi nella direttrice del proprio pensiero, riconoscere il proprio pensiero nell'animo altrui, determinarsi per non perderlo di vista, sono le fatiche ed i piaceri quotidiani di ogni uno di noi, almeno così la penso e credo che in qualche modo ci si possa rileggere il concetto in questo testo, ma ancor di più proprio in quella che ti ho suggerito di ascoltare.
glp

Karoo ha detto...

Questo testo è la storia personale di un PG (Personaggio) di un GdR (Gioco di ruolo) di ambientazione Cyberpunk che vuole iniziare a masterizzare (Condurre) il moo amico Stefano.
Sono contento che ti sia piaciuto e sono stupito che ti abbia colpito così tanto, trattandosi, per quanto mi riguarda, di 4 righe scritte alla buona :)
Non mancherò certo di ascoltare il brano di Guccini :D

Anonimo ha detto...

Stefano scrive: non so se l'avventura che ho in mente stia crescendo intorno al tuo personaggio, oppure sia lui che ci si sta infilando dentro. In ogni caso tutto casca a cecio, ora mi serve solo un po' di tempo per concretizzare le idee e ti aspetterà un trip da paura.