giovedì, ottobre 18, 2007

Idioti nei geni

Peeerfetttoooooo !!!!
Il tipo del motorino aveva l'assicurazione contrafatta e quindi non è assicurato.
Siamo passato ai discorsi "Ho mi ridai i dindi o ti denuncio", ma è ovvio che sono solo tempo perso.
Alla SARA ci hanno detto che nel caso possiamo attingere ai fondi statali per le vittime della strada, ma già si sa come vanno queste cose, magari nel 2030 mi daranno 40 euro, il valore corrente per una moto ed una clavicola, sempre se me le danno, ovvio.
A parte che attingere ad un fondo per le "vittime della strada" mi pare un furto, ma se ho i requisiti per farlo allora si vede che sono una "vittima della strada" anche io, almeno per la legge italiana (Perché queste parole mi sembrano sempre un'ossimoro ? bha ...).

Parlando d'altro:

Sembra che le persone di colore africane siano meno "intelligenti" dei bianchi. Ma che buffa ed originale dichiarazione, devo dire che nesusno ci aveva mai pensato prima. ^_^
La cosa divertente è che a dirla è Watson, genetista premio Nobel per la medicina.
Sinceramente mi sono stancato di parlare sempre di razzismo, ma ce n'è talmente tanto nel mondo, soprattutto di razzismo alla rovescia, che non se ne può fare a meno, me la tirano fuori a forza.
Qualcuno si chiede se la frase di Watson sia effettivamente una frase razzista o meno.
Vediamo un pò di porci prima un'altra domanda:
Se la frase di Watson si basase su fatti scientifici senza possibilità di replica, sarebbe la sua una frase razzista ? La risposta è no, perché il "non essere razzista" non significa certo engare la realtà. Se vediamo un nero, sappaimo che è nero. Negare un simile fatto non fa di noi dei progressisti, ma degli idioti.
Ma allora Watson potrebbe andare in giro a dire a tutti i neri africani che incontra che sono più stupidi di lui ? Ovviamente no, perché quello sarebbe razzismo.
E' vitale capire che i pensieri razzisti non sono un male di per sé, che nessun pensiero è un male di per sé, ma solo le azioni o i comportamenti che nascono da quel pensiero.
Se secondo gli studi che ha condotto Watson i neri africani risultassero DAVVERO meno intelligenti dei bianchi, allora sarebbe scientificamente corretto affermare che la maggioranza della popolazione africana, o la maggioranza della popolazione africana studiata, è meno intelligente della popolazione bianca studiata.
Magari non sarebbe carino, ma sarebbe corretto e non sarebbe razzista.
Dire invece che "I neri africani sono meno intelligenti dei bianchi" è una affermazione razzista, perché generalizza un dato circostritto a tutta una popolazione del quale non si sa nulla.
Pregiudizio.
Se Watson avesse studiato il 99% della popolazione africana, sarebbe corretto pensare che anche il rimanente 1% presenta le stesse caratteristiche, ma sarebbe ingiusto esporre questo come un dato di fatto e non come una mera estrapolazione statistica.
La differenza magari non sembra importante, ma è la differenza che passa tra essere razionali ed essere razzisti.

Parliamo ora degli studi di Watson.
Watson è un genetista, il che significa che tutte le affermazioni del quale può vantae autorità sono solo le affermazioni scientifico-mediche. Ora è chiaro che se devo condurre uno studio sull'ereditarietà genetica di alcune malattie, chiamo lui. Ma se devo studiare l'intelligenza, chi chiamo ?
Watson è convinto che l'intelligenza sia la rilustante di una combinazione di geni, e su questo basa goni sua affermazione pseudo-scientifica. E' un pò come dire che se il tuo gene dell'arte non è sviluppato, tu non capisci ne capirai mai un cacchio di arte, anche se ti chiamio Van Gogh.
Per studiare "l'intelligenza" non basta di certo un genetista, perché in tal caso bisogna DEFINIRE l'intelligenza, prima ancora di andarla a "misurare".
Gli stessi test per il Q.I. di per sé sono una cretinata, per quanto hanno una loro utilità, non c'è che dire.
La comunità scientifica attualmente riconosce che l'intelligenza non è un fattore singolo ma va classificata in 4 macro-categorie, per poi suddividersi ancora in categorie più piccole. Questo perché anche se Einstein era sicuramente un genio, non sapeva guidare un'auto nemmeno epr 4 km senza schiantarsi.
La sua intelligenza "spaziale" era quindi di basso profilo. Ma anche se fosse stato un pilota di F1 che tagliava il traguardo gridando "E=mc2!" non avrebbe voluto dire niente, perché non esiste un modo per "misurare" l'intelligenza.
Come per tutti i parametri non misurabili, noi ci rendiamo conto della loro presenza solo osservandone gli effetti.
Così avviene che se sai condurre moltiplicazioni a venti cifre a mente si dice che tu sia intelligente, poco importa se magari se pure autistico. Per questo motivo se sai disegnare un cerchio perfetto ti chiamano Giotto, anche se sei un idiota patentato.
Con lo stesso sistema ci accorgiamo se c'è vento fuori dalla finesta solo se vediamo muoversi le foglie.
Questo studio indiretto però non è altrettanto affidabile, in quanto un rpesunto "genio" della matematica potrebbe semplicemente ignorare la materia, scegliere di non applicarsi con essa o addirittura odiarla perché non gli piace.
L'intelligenza è un parametro etereo e sicuramente non misurabile, sicuramente non tramite lo studio del DNA.

2 commenti:

Morello ha detto...

Mi fa strano scriverlo,e chissà se te lo aspetti,ma sono perfettamente d'accordo con te...
E non ho nemmeno la febbre.....=)

Karoo ha detto...

Mi sembra normale che tu sia concorde con me, un pò meno che lo ametti ^_^ hahahhaah

P.S. visto, posso far tornare l'odio in un'attimo!