mercoledì, dicembre 13, 2006

Libertà addio

Il post si chiama "libertà addio" perché questa sarà la frase che presto sentiremo sussurrare tra gli italiani, ma solo sottovoce perché sarà proibito dirla.
Prima di spiegare il perché, anche se a molti può sembrare già ovvio, è bene spiegare cos'è la libertà, semplicemente consultando un vocabolario:

libertà: libertà

s. f. inv.

la condizione di chi è libero (in opposizione a "schiavitù")
in senso politico, lo stato di chi non è soggetto ad un'autorità oppressiva, arbitraria (in opposizione a "oppressione", "sudditanza" e sim.): le libertà costituzionali, quelle previste e garantite dalla Costituzione
tale condizione, oggetto di costante aspirazione da parte degli uomini, è stata spesso personificata o considerata addirittura come una dea: la statua della Libertà, di cui la più nota è quella posta all'ingresso del porto di New York

fig. schiettezza nel parlare o nell'agire
con senso non buono, sfrenatezza, spregiudicatezza, nel parlare o nell'agire; licenza

lo stato di chi non è legato, non è prigioniero; in diritto: libertà provvisoria, uno dei modi con i quali si pone termine alla carcerazione preventiva; per effetto di tale decisione, l'imputato rilasciato resta soggetto all'obbligo di tenersi a disposizione dell'autorità giudiziaria; libertà vigilata, misura di sicurezza applicata dal giudice a persone, socialmente o penalmente pericolose, che vengono sottoposte, per un periodo non inferiore ad un anno, alla sorveglianza dell'autorità di pubblica sicurezza, allo scopo di evitare che possano commettere nuovi reati
detto di cosa mobile o di parte del corpo, possibilità di muoversi senza intralci o impicci
mettersi in libertà, mettersi a proprio agio, spec. sbarazzandosi degli indumenti ingombranti

con sign. più generico, la condizione di chi nella vita di ogni giorno non deve sottostare a controlli o a restrizioni di sorta; lo stato di chi non ha obblighi, legami, ecc.

padronanza di fare o di dire una cosa (sempre con l'indicazione della cosa che si può fare o dire, espressa mediante la prep. "di" seguita da un infinito)

l'essere privo di un disturbo, di una contrarietà, di un pensiero spiacevole, ecc.
la condizione di chi è esente da un obbligo o da un impegno

la condizione di chi avendo cessato il proprio turno di lavoro, fruisce di un periodo di tempo libero

iniziativa, atto ardito o addirittura sfacciato.

Bene.
Capito questo si può approfondire il termine associandolo al concetto di società. la società odierna è per sua natura NON-LIBERA, perché una società come noi la conosciamo si regge su una serie di leggi LEGALI (E non morali, molto differenti) che prevedono conseguenza sgradite a chi infrange delle leggi. Ad esempio non si può uccidere, non si può rubare, non si può recare danno fisico, non si può ... non si può ... non si può.
Tutto normale, perché la società, come un'animale, è mosso dall'istinto di preservazione che prevede il divieto di azioni che distruggerebbero la società stessa, indi per cui l'eliminazione dei singoli individui che la compongono e tutto ciò che può portare a quella conseguenza.
Si perde quindi la libertà sottostando alle regole sociali ? Certo che si, ma è una perdita con un ritorno diverso. Ad esempio, in teoria, le stesse regole che impongono una salvaguardia per gli altri la garantiscono anche a te, di conseguenza questa perdita di libertà, se totale e unicomprensiva, è del tutto accettabile ed anzi vantagiosa per il cittadino
[In verità io non la penso così, ovvero questo discorso già in questo punto è caduto in contradizione, ma per il proseguimento della spiegazione farò finta di accettare questa fandonia].
Il problema della libertà si erge nella mente dell'uomo comune quando gli vengono limitate delle azioni che non hanno nulla a che vedere con la salvaguardia della società o dei membri della società, ma solo al guadagno di pochi o comunque per fini secondari non condivisi da tutti.
Gli esempi nella società italiana si sprecano e sono in aumento, ma ciò che mi ha spinto a scrivere questo post è l'ennesimo attacco senza appello alla nostra libertà, un qualcosa che non ci consentirà più di scegliere se vivere o meno fuori dal sistema nella misura che riteniamo giusta.
Già da quando è divenuto obbligatorio l'uso delle cinture di sicurezza (Visto che privarsene non lede assolutamente alla sicurezza altrui o della società stessa) e con il divieto dell'eutanasia (Stesso identico motivo) le cose si cominciavano ad intuire. In seguito sono arrivate tante altre cose, anche piccole, e a volte nemmeno statali ma solamente private che stanno portando la nostra società a divenire sempre più una dittatura.
Non una dittatura come quella fascista o comunista, ma una dittatura bancaria, una dittatura del sistema stesso che non concede più nessun tipo di scelta semplicemente continuando ad alzare all'infinito lo scotto da pagare per chi non gioca secondo le regole che reputa ingiuste, pur non facendo danno a terzi o alla socetà.
Ecco la notizia che a scaturito questo post:

Nel 2009 ogni transizione monetaria che supera i 100 euro non potrà più essere emessa in contanti, ma solo tramite bancomat, carta di credito, vaglia, assegno o altre forme di pagamento facilmente rintraciabile.

Adesso ci si rende conto da soli come un simile provvedimento non solo limita il cittadino in maniera del tutto mostruosa, ma anche come la privacy del cittadino può venire facilmente calpestata .. ma il problema non è nemmeno ancora lì.
Il vero problema è che con un simile provvedimento si rende inaccettabile la scelta di NON possedere un conto in banca, di NON possedere un bancomat, una carta di credito o un servizio bancario qualsiasi. Si rendono di fatto le banche INDISPENSABILI per ogni cittadino che spende più di 100 euro per un singolo acquisto, il che vuol dire TUTTI i cittadini anche di minore età.
Le banche in questo modo passano (Facendo finta che non l'abbiano già fatto da secoli) da uno strumento della società economica ad un fondamento della stessa, divenendo esse stesse un'ingranaggio essenziale.
Non sto nemmeno a spiegarvi la mostruosità di un simile progetto nero, da vero sith.
Il sistema bancario diverrà quindi il solo unico sistema di vita in una società civile. Molto più dei soldi conterà il credito delle banche, il che rende le banche non semplicemente onnipotenti come ora sono, ma addirittura una divinità.
Con questo non scendo nemmeno nel discorso "inutilità", in quanto come mossa per combattere l'evasione fiscale un simile mezzo è del tutto privo di senso, infatti basterebbe non farsi fare la ricevuta di pagamento come già avviene tutt'ora anche nei semplici bar di quartiere, oppure adottare i famosi conti esteri agirando in questo modo anche le tasse di successione, altro strumento orrendo che lede la libertà sacrosanta di lasciare eredità alla propria prole.
Io sono uno legato agli affetti e non certo alla terra che calpesto, e devo dire che senza nessun rimorso o tristezza affermo che uno dei miei sogni è andarmene da questa merda di Italia, da questo schifo di mondo italiano e lasciarlo rosolare nella propria melma che anno dopo anno farà crollare tutto il nostro stato di merda in uno scandalo che non avrà precedenti nella storia, portando magari ad una nuova rivoluzione ... Non sono diverso dagli altri, sono sempre il primo a dirlo, e non me ne frega nemmeno un cazzo: ITALIA ... VAFFANCULO !!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Vale per la libertà negata a noi cittadini, sono d'accordo, ma ti consiglio di andare prima all'estero e stare lì da solo per un bel pò e poi tonrare quì, vedrai che l'Italia, come società non è così malvagia come prima pensavi.

Cmnqe è uno schifo, mi stò accorgendo che gli uomini di potere della sinistra sono anche più subdoli di quelli di detra, almeno quelli lo dicono in faccia le cose.
Però questo è come quel discoroso, è meglio dire la verità o accontentare il cittadino e formare un mondo più giusto senza però svelare la Verità?
Non sò...