venerdì, ottobre 15, 2010

Armi silenziose per guerre tranquille

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5 commenti:

Unknown ha detto...

..tutto molto bello esteticamente, ma errato nella sostanza, come puoi credere nella realtà oggettiva, quando questa non esiste, in forma definita; la percezione che ha l'uomo della realtà è discriminata dalla propria unicità, quindi non esiste nella realtà di tutti, esiste solo nella tua realtà.
Infatti, come affermi giustamente, non esiste nessun'altro come te, come non esiste nessun'altro come me, proprio questa è la miglior prova che non esiste una realtà oggettiva comune a tutti, esiste una realtà soggettiva, la tua.
Questo ci rende molto soli, una singola solitudine in mezzo a miliardi di altre solitudini ed è per questo che si cerca l'altro si cerca la condivisione di qualcosa, un unico "comune denominatore", ma se lo cerchi fuori da te, nell'altro o nell'idea dell'altro, non troverai mai nulla, perchè sarà sempre il "comune denominatore" di qualcun'altro, cioè quello della "realtà soggettiva" di quell'altro.
L'unico vero "comune denominatore" è dentro di te, come è dentro ognuno di noi, di tutti gli esseri umani passati, presenti e futuri, e quando lo scopri e ne hai la percezione, puoi navigare dove vuoi, anche, senza mai toccare terra, perchè tutto quello che ti serve lo hai con te sempre, non lo devi cercare da nessun'altra parte.
Un caro saluto
Nicola

www.nicolablog.splinder.com

Karoo ha detto...

Ciao Nicola,

Quello che divi è indubbiamente vero. Ad ogni modo il fatto di accettare la mia deficenza percettiva, la mia impossibilità di giungere ad una realtà, diciamo così, superna, non significa che questa non esista.
Non tutto lo scibile èsiste per essere concepito dalla nostra mente. Per l'uomo del passato, gran parte dello spettro invisibile della luce non esisteva, soggettivamente parlando, ma in realtà era lì.
Certo, questo modo di pensare ha poca incidenza nel nostro vivere comune, anche se forse a livello psicologico ne assume in alcuni frangenti, ma ciò non toglie che, proprio per nostra natura, non siamo in grado di escludere alcunché.
Affermare che una realtà oggettiva non esiste e basta è, paradossalmente, l'imposizione di un oggettivismo.
In fin dei conti, entrambe le idee portano allo stesso punto.

Unknown ha detto...

...esatto!! entrambe portano all'assoluto, al tutto, che tu neghi... se noi siamo parziali vuol dire che facciamo parte o che veniamo da qualcosa di totale, di riassuntivo di tutte le cose, di infinito...fin da bambino sono sempre stato affascinato dalla percezione che avevo con la mia immaginazione dello spazio infinito, e mi domandavo…ma allora, dove è rinchiuso lo spazio, se è una sfera in espansione come ci dice la teoria del big bang, si espande dentro a cosa?...c’è un’altra sfera? e dopo questa seconda sfera cosa c’è?...ti perdi dietro a questo e ti rendi conto che non abbiamo lo “strumento” adatto, perché siamo limitati, impossibilitati a percepirlo, ma ciò non vuol dire che non esiste, anche l’ossigeno che respiriamo non è percepibile ma c’è!
Termino dicendo che se è stato l’uomo a “inventare” Dio per una sua necessità, vuol dire che Dio esiste comunque e siamo noi (l’ultimo Canto della Divina Commedia è assolutamente rivelatore di questo), o almeno ne siamo una scintilla fatta a Sua immagine e somiglianza, perché se siamo stati capaci di concepirlo significa che ne sentiamo la presenza, tutto ciò che abbiamo è una scoperta di qualcosa di esistente, l’uomo dal nulla non ha mai creato nulla, ha solo trovato quello che c’era e che c’è!!
Un saluto
Nicola
P.S.: come avrai capito ho sbagliato a postare, mi riferivo al precedente post non a questo

Karoo ha detto...

Bé, ma a me sembra che siamo d'accordo .. non ho capito dove nego quanto tu dici .. :)

Unknown ha detto...

SCHIAVI DI SE STESSI

...non accetto una forza casuale nell'universo...

buona notte ci sentiamo
Nicola