venerdì, gennaio 23, 2009

W il 5 in condotta

Finalmente nella scuola vedo qualcosa di utile, il 5 in condotta che porta immediatamente alla bocciatura.
Non è molto, certo, ma almeno è qualcosa. Un qualcosa che avvicina di un passo la scuola a quella che dovrebbe essere, ovvero un istituzione il quale scopo è educare i ragazzi, insegnarli a vivere nella comunità e renderle in futuro delle persone mature.
C'era un tempo, forse risalente ai miti greci, dove la scuola non aveva smarrito il proprio ruolo sociale, dove la disciplina (Seppur eccessivamente ferrea) ed il rispetto erano le materie principali, soltanto catalizzate nelle scienze e la letteratura.

La scuola moderna ha smesso da tempo di cercare di elevare i propri alunni, limitandosi a valutare le loro nozioni, incurante del carattere e della personalità che i ragazzi sviluppano. Riempire un vaso d'acqua senza curarsi se il vaso è bucato, però, serve solo a sprecare tanto liquido.
Purtroppo gli insegnanti attuali sono i primi ad essere cresciuti in un sistema che mai si è curato della loro persona, convinti che chi conosce alla perfezione l'arte, le scienze o le lingue è sicuramente una persona matura.
Ahimé, non mi pare difficile capire che la cultura non contiene in sé la coscienza, che la semplice capacità di recitare poesie o elencare la tavola periodica non significa conoscere i valori morali ed i comportamenti necessari per vivere nel mondo, almeno nel mondo che vorremmo esistesse.

E' radicata in molti ragazzi la convinzione che la scuola esista per consegnare un titolo di studio che serve solo per trovare un lavoro. Essi studiano nella speranza di trovare un guadagno materiale in età adulta, ed ancora più tristemente la maggior parte frequenta gli istituti perché è normale farlo.
La scuola ha convinto i propri alunni che se si possiede una competenza sufficiente in tutte le materie, allora si è autorizzati a comportarsi come delle bestie e ciò nonostante venire comunque premiati dall'istituto con la promozione all'anno successivo.
Dico questo perché protestare contro il voto in condotta questo vuol dire.

Il voto in condotta all'estero non esiste, ma ogni azione intrapresa dagli alunni DENTRO E FUORI DALLA SCUOLA, è presa in seria considerazione e può portare all'espulsione dall'istituto, cosa che influisce anche sul'ammisione a qualsiasi altro istituto.
Qui non si parla di studio, si parla di sapersi comportare, perché che il bullo del cortile conosce a memoria la divina commedia non frega a nessuno e non gli consente di infilare la testa dei compagni nel gabinetto per divertirsi e filmarsi con il cellulare.
Non si può pretendere che un paese come il nostro emuli una esemplare condotta giapponese, ma per lo meno non ci si metta a protestare per un provvedimento che non fa altro che punire chi se lo merita.

P.S. E che la Gelmini la smettesse di andare su youtube, che tanto non se la fila nessuno e non si diventa "Simpatici" o "Fichi" solo perché si usa il mezzo di comunicazione dei dementi. Come dire: "Se i ragazzi non leggono i giornali, allora le cose ve le faccio dire dai Simpson" ...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutte corrette considerazioni, ma...... non credi che "l'educazione" si costruisca con l'esempio, ovvero trasferendo il proprio comportamento, motivandolo, illustrandolo e rappresentandolo in prima persona?, ebbene a scuola non esistono solo i Bulli, esistono anche gli insegnanti frustrati che riversano le loro frustrazioni su gli alunni, che se ne fregano di applicarsi alla loro attività, che pretendono di fare ricomprare ogni anno libri differenti perchè in combutta con gli editori, che si giustificano dietro al fatto che sono mal pagati, ebbene il 5 in condotta con relativa bocciatura chi glielo da?, perchè non proviamo prima a capire perchè un alunno predilige fare lo scanzonato, il bullo o altro simile anzichè apprendere, sviluppare la propria curiosità, arricchirsi di cose nuove, dibattere sugli argomenti che gli vengono propinati?, certo ci sono e ci sono sempre stati coloro che per propria natura si sono posti contro, così come esistono insegnanti che hanno intrapreso la loro vita con lo scopo peculiare di tale impegno, ma quando gli insegnati capaci di ciò diminuiscono come fossero affetti da epidemia e gli alunni che si possono titolare di Bulli, aumentano a dismisura, siamo sicuri che tutto ciò deriva dalla mancanza del 5 in condotta?.
Continuare a propinare argomentazioni di questo genere, capaci di creare grande effetto a questa società mediatica, serve solo a permettere di pilotare le masse opinionistiche per farle pascolare in terreni sicuri.
ma un ragazzo che si vede circondato da arroganze quotidiane, di cui spesso l'insegnante è il primo esempio, magari perchè ogni due per tre ha un influenza, o rifila compiti in classe perchè deve sbrigare fatti personali, o utilizza gli alunni quali strumenti per la propria rivalsa negativa, come pensi possa reagire, diventando una colomba?, o prendendo ad esempio tale percorso e mettendoci del suo per dimostrare che ha ben appreso la lezione?.
la mia sensazione è che l'origine stia da altra parte e che la tecnica di curare l'effetto anzichè la causa abbia grossi limiti e grandi rischi, ma, come si sa, ogni uno la può pensare come gli pare, speriamo che si possa continuare anche a dirla, per quel che vale!!!.

Karoo ha detto...

Anche quello degli insegnanti è un'aspetto da valutare, ma poco ha a che fare con le argomentazioni che ho proposto nel post, perché il 5 in condotta non serve a valutare la "Svogliatezza" degli alunni o la loro "Eccessiva allegria".
Io per primo non sono stato uno studente modello e la scuola che ho frequentato non era certo la Bocconi di Milano. Fatto stà che le cosidette "Bravate" che oggi combinano i ragazzi e le azioni di "Bullismo" che si è arrivati a compiere solo per finire su youtube non sono certo comparabili con le "Marachelle" ed il famoso "Primino" che si vedeva eseguire anni fa.
Prova a fare un giro su scuolazoo o su altri siti che ritraggono questi esempi non di goliardia ma di vera e propria criminalità minorile:

Come si può non considerare un'alunno che entra in classe con il motorino facendo lo slalom tra banchi ed alunni ?
Come si può tralasciare il fatto che il "secchione" dia fuoco alla scuola, la riempia di bigattini o allaghi i bagni ?
Bisogna promuovere i compagni che buttano dalle scale insegnanti e e disabili ?
Questi che riporto sono tutti esempi reali, che per quanto possano essere in parte imputati agli insegnanti o, perché no, al sistema, continuano a radicare la responsabilità principale nei ragazzi !!
Pretendere di giustificare un problema ponendo attenzione su un problema più grande (Come passare dai ragazzi agli insegnati e dagli insegnanti alla società odierna) non credo sia di aiuto per risolvere qualsiasi questione.

Anonimo ha detto...

l'esempio comportamentale è una responsabilità reale; se il mio insegnante riesce a darmi il messaggio che il "poarculismo" paga, io mi allineo e dimostro che lo sono molto di più!! pertanto non esiste un metro del limite, questo si sposta, con progressione giometrica, ogni qual volta il vecchio viene spostato più su; pertanto va definito il percorso orientandolo nella direzione corretta, altrimenti se l'esempio è veniale, il risultato è mortale.
affermare che traslare il problema dall'effetto all'origine non risolve l'effetto, personalmente non mi trova d'accordo, anzi credo che affrontare l'effetto punto e basta, sia un modo per nascondere la testa, certo questo non significa non prendere provvedimenti sull'effetto mentre si cura l'origine, ma l'impressione che mi ha dato il 5 in condotta è uella di una mossa ad effetto, per recuperare un facile e superficiale consenso, molto utile allo scopo di chi lo vuole gestire, ma ininfluente o a volte dannoso, allo scopo primario.

Karoo ha detto...

Come ho detto quello che scrivi è sicuramente vero, ma l'insegnante non possiede nemmeno lontanamente il peso educativo che gli attribuisci.
Se la crescita esponenziale dei comportamenti nefasti degli alunni fosse del tutto imputabile alla causa ambientale, allora i giovani dovrebbero avere insegnati sbagliati, famiglie sbagliati, informazioni sbagliati ed amici sbagliati.
E se tutto questo fosse corretto, allora tutti i ragazzi dovrebbero venire su "sbagliati".
La causa ambientale è indubbiamente il maggior agente influenzante del comportamento, ma non è l'unico è non è un singolo fattore.
Il "5 in condotta" è proprio ciò che è mancato per molti anni, proprio gli anni che hanno visto una crescita spoporzionata dei fenomeni di cui discutiamo. La sua reintroduzione forse non sarà la soluzione di ogni male (Perché l'idiozia non guarisce con l'utilizzo di punizioni più pesanti), ma è il segnale che mancava per ricordare che la scuola non è un "luogo dove si leggono i libri", ma un ambiente di crescita morale molto prima che culturale.
Se poi si hanno idee migliori si può sempre esporle ..

Anonimo ha detto...

mi fa piacere il tuo ottimismo, ma i ragazzi vengono "tutti" su sbagliati, perchè sono sbagliate le famiglie e via dicendo, sono solo una minoranza quelli che non lo sono e le ragioni sono da ricercarsi nella solidità di alcuni indirizzi familiari e delle peculiarità, di cui non se ne conosce la ragione, di alcuni soggetti.
il 5 in condotta ben venga, ne sono d'accordo, se accompagnato da altri provvedimenti, altrimenti resta, come ho già detto, un provvedimento ad "effetto", senza capo ne coda, anzi, come tutte le punizioni in quanto tali, inducono ad appesantire l'azione in ragione del rischio.
sia ben chiaro, non dobbiamo pensarla nello stesso modo.