Questa è la risposta al post poco sottostante, che faccio qui perché si allarga e perchè è troppo lunga:
allora ... NO!
Non mi sono spiegato bene, oppure l'argomento vi prende talmente che non ascoltate:
Questo post non dice se o perché l'uomo è superiore alla natura o viceversa, non sto facendo questo tipo di confronto.
Sto riequilibrando le cose nelle vostre teste che troppo spesso associano natura=bene e uomo=male quando non è affatto così, e su questo non c'è dubbio.
Ogni medaglia ha il suo rovescio, per ogni bene c'è un male e questa è una legge universale che sia la storia, che la scienza, che la filosofia appoggiano in pieno.
Il concetto è che la natura ha un solo scopo (sempre se una COSA può avere uno scopo, ma per ora passatemela), ovvero quello di sopravvivere, quello di mantenere una sorta di stasi entro la quale continuare la propria esistenza.
Chi ha concepito tale meccanica maxima non compete a questo post, soffermiamoci ancora sulla natura, questo rende il discorso monco ma è una necessità.
La natura per attuare tale scopo si serve di meccaniche grezze, e si avvalora di mezzi osceni come appunto quelli citati, estinzione in massa di una specie, morte implacabile alle razze che non si adattano alla situazione, distruzione di luoghi e creazione di altri etc.
certo, la natura passa anche per ritmi miracolosi come la nascita, lo sbocciare di un fiore nell'asfalto etc. perché come detto ogni medaglia ha il suo rovescio.
Questo noi non lo pensiamo mai perché alla natura non associamo nessuna moralità, anche se è normale o comunque non "stona" associarle uno scopo, una volontà, una "vendetta" quando accadono diluvi o maremoti.
Curioso no ?
Il concetto è che quando noi diamo una personalità al di sopra della nostra moralità a qualcosa, qualunque cosa, la diviniziamo ... è interessante vedere come tanti atei vedano la natura esattamente come altri vedono Dio, ma non se ne accorgono neppure.
Ma la natura non è Dio, essa infatti è qui presente e non gode di molte proprietà che la renderebbero tale.
La "perfetta" natura, come dicevo, ha selezionato nel corso dei millenni le razze migliori, anzi no, scusate, le razze che le servivano al momento, tra le quali noi.
La "perfetta" natura ne fa infatti di cazzate, tutta la storia dell'evoluzione è piena di queste cazzate, le quali si sarebbero verificate con o senza noi, credo anche che tutti le conosciate quindi non mi dilungo; ma se volete poi le scrivo.
(Rimando poi al futuro la dimostrazione, in parte, secondo la quale se noi non fossimo qui questo bel posto chiamato terra non esisterebbe.)
Nel corso delle generazioni poi, noi ci siamo letteralmente tirati fuori dal gioco eterno della natura, ci siamo rifiutati di scomparire o di limitarci, ci siamo chiamati fuori; e così facendo siamo divenuti una razza a parte che non può essere confusa con gli animali, per quanto si vuole.
Questo non è un pregio, è solo un dato di fatto.
Noi abbiamo creato un altro modo di vivere, sicuramente peggiore visti i risultati, ma comunque diverso.
Infatti come tutti ormai sappiamo c'è un rovescio della medaglia, e l'essere umano è la creatura che in tutto il globo è capace delle cose più efferate, che non sto qua a ripetere (le ha elencate alla veloce già Morello), che sono efferate appunto perché noi siamo in grado di scegliere di non farli, e quindi come dicevo nel post della "caccia" non sono affatto paragonabili a quelle che fa la natura (non solo in fatto di esigenze).
Questa capacità di creare cose orrende, molto più orrrende di quelle che fa la natura, ci da anche la capacità di fare cose stupende, di gran lunga migliori di quelle che la natura ha e potrà mai concepire.
Vi rendete conto di questo ?
Quando parlavo del perdono, stavo cercando di dire che il perdono non è un atto che esiste in natura, è un nostro atto, un atto dell'intelletto che noi esseri umani abbiamo portato nel mondo, e questo è qualcosa di cui andare fieri, per la quale bisognerebbe essere felici di essere umani anzichè idolatrare costantemente la natura in ogni sua forma, anche quelle rispetto a noi arretrate (che sono poche, è vero, ma ci sono !).
L'amore che sappiamo provare noi non è diverso da quello dei cani o dei coccodrilli, ma il nostro sopporta il fardello dell'intelletto umano, che può renderlo grezzo e cieco ma anche immenso ed ineguagliabile da qualunque altro tipo di amore.
Questo vale per ogni sensazione umana: tristezza, pietà, gioia, apatia ..
La complessità che tali sensazioni assumono in noi e di conseguenza la loro intensità non può essere paragonata al mondo naturale, e questo come ripeto è sia un bene che un male.
Il concetto semmai è : Siete daccordo a pagarne il prezzo ?
Siete daccordo a vedere l'umanità distruggere, schernire, umiliare, uccidere, dissacrare,
per poi vederla creare cose meravigliose come ha e continuerà a fare ?
certo a conto di statistica l'uomo è probabilmente più male che bene, lo concendo e non si può negare, chiunque lo dicesse sarebbe in errore; ma non più di quanto è in errore chi dice che l'uomo fa schifo, che bisognerebbe tornare alla natura che è perfetta ed immacolatata.
Mi spiace per chi rimane di questa idea, perché chi odia se stesso non può amare gli altri; psicologia basilare ;)
Quindi ripeto un bel Meditate! e vi saluto .